Capitolo 29.

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P.O.V. DRACO

Rimasi pietrificato, come se qualcuno mi avesse lanciato un "Petrificus Totalus". Come era possibile? Avevo sentito bene?
Restai in piedi a fissare il vuoto per qualche minuto, McFire era scappata da un bel pezzo e io non avevo avuto nemmeno la forza di fermarla.
Cercai di tornare alla realtà e mossi un passo avanti, piano piano lasciai l'aula e mi diressi al mio dormitorio.
No, non poteva essere...sicuramente lo aveva detto per farmi stare zitto, doveva essere per forza così. Altrimenti voleva dire che...ci aveva preso in giro tutti quanti.
Entrai in camera mia, aprii il mobiletto sotto la scrivania ed estrassi una bottiglia di Fire Whisky, la buttai sul letto e lasciai che rotolasse sulle coperte. Io nel frattempo, disseminai i vestiti per la stanza e andai a farmi una doccia fredda. Appena l'acqua congelata toccò la mia pelle, rabbrividii dal freddo.
McFire l'aveva detta grossa, sapevo che nascondeva qualcos'altro ma che addirittura fosse una sangue puro?! Scossi la testa e ghignai. Incredibile.
Uscito dalla doccia, mi asciugai, afferrai la bottiglia di liquore e completamente nudo mi gettai sul letto. Cominciai a sorseggiare la bevanda mentre ripensavo ai suoi occhi. Perché diventavano rossi? E i suoi capelli? Sembrava quasi che volessero bruciarmi vivo. Che cosa nascondeva quella maledetta ragazza?
Bevvi un altro sorso di Whisky, dovevo assolutamente escogitare un piano. Nessuno inganna un Malfoy.
Roteai piano la bottiglia facendo ondeggiare il liquido ambrato, socchiusi gli occhi e lo fissai per qualche istante. Poi...un'illuminazione:
"VERITASERUM".

P.O.V. SARA

Sfinita da tutto ciò che era accaduto, mi addormentai senza nemmeno accorgermene. Quando mi svegliai, era ora di cena.
Non avevo alcuna voglia di scendere in Sala Grande, non volevo sopportare lo sguardo di Malfoy sulla mia schiena tutta la sera, così mandai la prima persona che vidi fuori dalla porta a chiamare Hermione.
Una volta che la prefetta di Grifondoro entrò nella mia stanza, le chiesi se gentilmente potesse portarmi lei qualcosa da mangiare.
《 Certo Sara, ma c'è qualche problema?》《 Ehm...io...non ho finito di studiare Trasfigurazione per domani e devo sbrigarmi!》《Ah d'accordo. Vuoi che ti dia una mano?》《 Oh no, grazie Herm! Non voglio scomodarti oltre.》《 Figurati, a dopo!》
Appena Hermione si richiuse la porta alle spalle, mi ributtai sul letto e fissai il soffitto. Pensai che forse sarebbe stato meglio se avessi avvertito Silente, anche se il fatto che sicuramente mi avrebbe mandato via non mi fece muovere nemmeno un dito. 
Sperai con tutto il mio cuore che Malfoy non mi credesse, che pensasse che l'avevo detto solo per farlo stare zitto ma soprattutto, sperai che non lo avesse spifferato ad anima viva. Stupido orgoglio Grifondoro!
Cominciarono a venirmi gli occhi lucidi...avevo fatto un casino...praticamente mi ero condannata a morte da sola.

Mentre rimuginavo su quello che era successo in aula di pozioni, un ticchettio proveniente dalla finestra mi fece voltare. Andai a guardare e trovai una civetta bianca e marrone, appollaiata sul davanzale: era quella di mia nonna.
Nel becco teneva una lettera col sigillo dei McFire così, la feci entrare subito, le feci una carezza, presi la lettera e la lasciai andare via.
Mia nonna era la capostipite della mia famiglia, avevo ereditato da lei i miei poteri, lei mi aveva insegnato a gestirli e di conseguenza, a diventare più forte persino di lei stessa e mi spiegò anche che: soltanto le femmine potevano ereditare il potere della fiamma.
Scossi la testa e mi concentrai sulla lettera, era da tanto che non la sentivo ed ero curiosa di sapere cosa volesse.
Presi un respiro profondo e ruppi il sigillo:

Cara nipote,
non ho molto tempo perciò, perdona la mia scrittura.
Ti ho mandato questa lettera per avvertiti del fatto che Tu-Sai-Chi sta venendo da me, per sapere dove ti nascondi.
Ho già avvertito tuo padre, arriveranno molto presto per difendermi.
Ti devo dire un'ultima cosa riguardo i tuoi poteri: se io non ce la dovessi fare, sul tuo seno sinistro comparirà un tatuaggio che ti renderà, a tutti gli effetti, la nuova e più potente capostipite della famiglia.
Stai molto attenta tesoro, non ti preoccupare, subito dopo averti inviato questa lettera mi sono cancellata la memoria e la civetta farà parte di Hogwarts.
Ti voglio tanto bene nipotina mia, buona fortuna.
Elizabeth McFire.

Sentii lo stomaco chiudersi per l'ansia, iniziai a fare avanti e indietro dal letto alla scrivania, sperando che i miei genitori arrivassero in tempo da lei. Tirai un calcio alla scrivania per la rabbia e la frustrazione. Voldemort non si faceva scappare mai nulla, ma come faceva a sapere dove abitava mia nonna? Sicuramente qualcuno glielo aveva spifferato...
Comunque ora, la mia preoccupazione era che mia nonna sopravvivesse a quel mostro con la faccia da serpente. Se mia nonna fosse morta, avrei dovuto proteggere io la mia famiglia. E lo avrei fatto, fino alla morte!
Sentii bussare alla porta, di corsa presi la bacchetta e sussurrai "Incendio!", la lettera prese fuoco e quando anche l'ultimo pezzetto svanì nell'aria, andai ad aprire.
《 Eccomi qua tesoro, ti ho portato: risotto con la zucca, ali di pollo, una mela, i tuoi muffin al cioccolato preferiti e succo di zucca.》《 Grazie Hermione, sei un angelo.》《 Figurati Sara, domattina scendi?》《 Si certo, ci vediamo domani. Buonanotte!》《 Buonanotte!》
Quando Hermione se ne andò, appoggiai il vassoio sulla scrivania e cominciai a gustarmi quel ben di Dio.
Nonostante tutto, l'appetito non mi mancava.
Finii di mangiare circa mezz'ora più tardi, feci evanescere il vassoio e poi, mi sedetti sul davanzale della finestra ad osservare la natura.
Il mio pensiero era rivolto a mia nonna e alla sua salvezza, lei era stata per me un'ottima insegnante e una splendida seconda mamma.
Sperai con tutta me stessa che a quel verme di Voldemort venisse un bell'infarto durante la strada, almeno sarebbe stato costretto a ritirarsi.
L'ansia e la rabbia si mischiavano in una danza violenta, la preoccupazione mi dilaniava e la testa stava per esplodermi. Così, decisi di rilassarmi facendomi una doccia. Forse il giorno dopo mi sarei sentita peggio ma, almeno quella notte avrei riposato.
Mi diressi in bagno, mi spogliai e mi lavai con cura. Il getto d'acqua calda aveva il potere di mandarmi in trance, mi rilassava talmente tanto che sentivo le gambe molli. Successivamente, uscii dalla doccia e mi asciugai, indossai un pigiama di cotone color panna e andai a letto.
Ero talmente stanca e provata mentalmente che, mi addormentai praticamente subito.

Ice & Fire ☞ {D.M.} Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt