Capitolo 37.

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P.O.V. DRACO

Cosa intendeva McFire col dire che Hogwarts finirà in cenere? C'era qualcos'altro che io non sapevo?
Effettivamente, quando le avevo dato il Veritaserum mi ero dimenticato di chiederle perché ogni tanto gli occhi e i capelli le diventavano rossi, esattamente come li aveva ora. Oh Merlino, troppi pensieri!
Li vidi allontanarsi all'improvviso a passo svelto così, mi apprestai a seguirli, sempre nascosto nell'ombra.
Per Salazar, ma non potevano diminuire un pò l'andatura? Mi stava per venire un infarto.
Dopo circa quindici minuti, arrivammo in un luogo tetro, buio e...morto. Gli alberi erano tutti morti, l'erba era secca e l'unica luce che c'era era quella della luna. Ma che stava succedendo?
《D'accordo Sara, qui puoi sfogarti...liberalo, libera il tuo potere che scalpita dentro di te.》
McFire guardò il preside e annuii piano, fece qualche passo avanti, ringhiò forte, teneva le mani strette a pugno e una strana aura le era apparsa intorno al corpo...mi faceva quasi paura.


P.O.V. SARA

Sentivo il potere impadronirsi del mio corpo, sentivo di essere forte e incontrollabile. Aprii le mani, che prima avevo chiuso a pugno, e mi concentrai.
Dopo qualche minuto, mi guardai attorno e vidi un enorme e bellissima fiamma avvolgermi completamente: era blu al centro e viola all'esterno, con sfumature rosse. A quel punto, feci finta di avere davanti Voldemort e con un urlo di vendetta, comandai alla fiamma di distruggere ogni cosa si trovasse di fronte a me: gli alberi ormai morti, le macerie di qualche casa, l'erba secca, vecchi rottami abbandonati, trasformai tutto in cenere e non riuscivo a fermarmi.
Avanzai di qualche passo e distrussi una piccola parte del bosco che ci circondava, Silente era distante da me di qualche metro e tentava invano di calmarmi.
Non riuscivo, era inutile. Pansy Parkinson, Voldemort, Malfoy...troppa rabbia accumulata e mai sfogata.
Continuai a tenere le mani tese avanti a me e aumentai la potenza della fiamma, vedevo gli alberi diventare cenere davanti ai miei occhi, sentivo i loro pensieri ma in quel momento non mi importava.
《 Sara, sei tu che comandi la fiamma non il contrario. Non lasciarti sopraffare, controllala!》
Il vento portava via le parole di Silente, mi ero già controllata abbastanza ad Hogwarts.
All'improvviso però, un fortissimo dolore al petto mi colpì. Portai entrambe le mani nel punto in cui sentivo dolore e urlai, forte.
Era insopportabile, la pelle mi bruciava, tirava, sentivo il mio potere spegnersi pian piano e il dolore aumentare sempre di più.
Caddi in ginocchio e piansi, piansi per il dolore, per mia nonna, per tutto ciò che mi stava accadendo.
Vidi il preside correre verso di me preoccupato, cosa mi stava succedendo?

P.O.V. DRACO

Quello che stava accadendo, era un vero e proprio spettacolo.
Come poteva una ragazza minuta, antipatica e amica di Potter possedere un tale potere?
Guardavo il tutto con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, quella specie di fiamma aveva dei colori bellissimi, era potente e a quanto avevo capito dalle parole di Silente solo lei poteva controllarla.
Ad un tratto però, vidi il suo potere svanire lentamente, lei cadde a terra in ginocchio e si portò le mani al petto. Senza che me ne accorgessi avevo mosso un passo verso di lei, calpestando per sbaglio un ramo caduto di un albero.
Vidi Silente voltarsi verso di me, merda! Ma subito dopo, si voltò nuovamente verso McFire e corse da lei. Forse non mi aveva visto, sperai.
Volevo andare lì, volevo sapere cosa stava succedendo ma...non potevo, avevo infranto un'altra regola e sta volta ero sicuro che Silente non sarebbe stato magnanimo.
La vedevo contorcersi e urlare, sembrava che qualcuno la stesse torturando con la maledizione Cruciatus. Uno strano senso di preoccupazione si impadronì di me, che le stava accadendo? E a me, che stava accadendo a me? Ormai non mi riconoscevo più.
《 Sara, Sara che succede?》
Vidi la Grifondoro aggrapparsi al preside, piangeva e strillava come non mai. La vidi scortare un lembo della maglietta e proprio sopra al seno sinistro, scorsi un tatuaggio.
Subito dopo, le urla di McFire cessarono e il pianto con loro.
Vidi Silente tranquillizzarsi e aiutarla a rimettersi in piedi.
《 Non credevo che sarebbe stato così doloroso.》disse lei.《 Caspita, nemmeno io Sara. Ora però ricordati, che sei tu colei che proteggerà i McFire, sei la capostipite della tua famiglia e quindi la più potente.》spiegò il preside.《 Si, e lo farò fino alla morte.》
Vidi il vecchio annuire comprensivo.
《 Adesso, la cosa migliore è tornare a scuola. Vieni con noi, Draco?》
Dire che in quel momento persi trent'anni della mia vita era poco, mi aveva visto allora! Ora ero davvero nei guai, Salazar aiutami tu!

P.O.V. SARA

M-Malfoy? Che dimaine ci faceva lui qui?!?!!
Vidi il furetto uscire da dietro un albero morto, teneva le mani in tasca e la testa bassa. Era stato fortunato, se l'avessi visto prima lo avrei incenerito.
Ora però c'era un altro problema da risolvere, lui aveva visto tutto: il mio potere, la mia rabbia incontrollata e il mio tatuaggio. Certo, c'era sempre il voto infrangibile ma...avrebbe funzionato?
《 Professore lui...ha visto tutto. E ora?》《 Sta tranquilla, avete stretto un voto e Draco lo rispetterà, non è vero?》
Bene, allora funzionava anche per questo. Era praticamente costretto a rispettarlo perciò, potevo veramente stare tranquilla.
Vidi Malfoy annuire e avviarsi con noi verso la scuola, appena arrivammo salutai e ringraziai Silente che mi concesse due giorni di riposo e poi, senza segnare Malfoy di uno sguardo, mi fiondai nel mio dormitorio.
Era stata una giornata orribile, avevo bisogno di tanto riposo e tranquillità.
Una volta entrata in Sala Comune, vidi i miei amici e dissi loro semplicemente che mia nonna era morte e Silente mi aveva dato due giorni per elaborare il lutto. Loro mi capirono e dopo qualche abbraccio, mi lasciarono salire in camera.
Appena entrata mi fiondai in bagno e riempii la vasca, avevo bisogno di un bel bagno caldo.
Quando uscii dalla vasca mi sentivo decisamente meglio, avvolsi un'asciugamano intorno al seno e mi piazzai di fronte allo specchio.
Studiai il tatuaggio che mi era apparso, era stato molto doloroso ottenerlo ma dovevo ammettere che mi stava molto bene e rappresentava il mio potere alla perfezione.
In poche parole, si trattava di un drago rosso che che si attorcigliava su stesso ed era perfetto perché anche lui, come me, poteva controllare il fuoco a suo piacimento.
Mio padre non aveva ereditato questo potere perché ovviamente era un maschio, i maschi non erano abbastanza forti da conviverci e così morivano, bruciati dall'interno.
Smisi di guardare il tatuaggio e dato che ero molto stanca, mi infilai una vestaglia di lana e andai a dormire, sperando di non avere incubi.

Ice & Fire ☞ {D.M.} Where stories live. Discover now