Capitolo 45.

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Uscii dalla mia stanza e non so come, raggiunsi quella di Astoria. Senza badare al fatto che, probabilmente, tutte stavano dormendo bussai violentemente alla porta e aspettai.
Dopo qualche istante, un'assonnata Millicent Bullstrode venne ad aprirmi.
Senza neanche darle il tempo di dire qualcosa, la scostai bruscamente e mi fiondai davanti al letto di Astoria che, dormiva beatamente. Sentii la Bullstrode borbottare qualcosa per poi tornarsene a letto, io nel frattempo mi tolsi i vestiti e con cautela mi infilai sotto le coperte.
Astoria si voltò piano verso di me, aprì gli occhi e quando mi vide quasi si mise a strillare, ma io fui più lesto e le tappai la bocca con la mano.
《 Calma, sono io.》sussurrai.《 Draco, cosa ci fai qui a quest'ora?》
Non le risposi, mi misi sopra di lei e cominciai a toccarla ovunque, con foga le tolsi la camicia da notte trasparente, il reggiseno di pizzo e le mutandine dello stesso tessuto.
Lei, che aveva capito le mie intenzioni, cominciò ad accarezzarmi il membro pulsante. Le morsi le labbra violentemente facendole capire che, ero già quasi al limite.
Volevo solo che questa cosa finisse presto. Astoria tolse le mani dalla mia virilità mentre io, mi accanii sulla sua intimità, la torturai prima con la lingua facendola gemere di piacere poi con le dita, spingendo in profondità e facendole male.
Sentivo l'eccitazione crescere sempre di più mentre Astoria, urlava di prenderla all'istante infischiandosene delle sue compagne di stanza.
Così, appoggiai il mio membro sulla sua apertura e con una forte spinta, la penetrai. Dalle sue labbra uscì un gemito strozzato, quasi dolorante, ma si rirpese subito muovendo il bacino e facendomi capire che voleva di più.
Prima di cominciare l'atto però, le chiesi poco garbatamente di fare un incantesimo contraccettivo dato che, io non ne ero in grado in quel momento. Stranamente mi ascoltò e subito, fece quello che le aveva detto.
Dopo essermi assicurato che fosse tutto a posto, cominciai a spingere prepotentemente. Sentivo le unghie di Astoria lacerare la pelle della mia schiena, ma ero troppo concentrato per avvertire il dolore.
Velocizzai le spinte al massimo e senza curarmi del fatto che lei avesse raggiunto l'orgasmo si o no, riversai il mio seme nel suo ventre per poi, crollare affianco a lei sfinito. Senza pensare più a nulla, mi addormentai esausto. Finalmente avevo concluso quell'orrenda serata.

P.O.V. SARA

Appena avvertii il tocco morbido delle labbra di Blaise, un calore improvviso salii dai miei piedi fino ad arrivare al cervello. Le sue labbra erano soffici e grosse, premevano leggermente sulle mie che, in confronto alle sue, erano due stuzzichini.
Le guance stavano per andarmi a fuoco, non sapevo che fare, ero letteralmente paralizzata. Blaise se ne accorse e molto delicatamente, poggiò una mano sulla mia guancia sinistra accarezzandola piano col pollice e come se fossimo fidanzati da chissà quanto tempo, approfondì il bacio con una naturalezza inaudita.
Mi leccò il labbro inferiore in una muta richiesta di esplorare la mia bocca, io un pò titubante glielo concessi e a quel punto, se possibile, divenni ancora più rossa: le nostre lingue si toccavano e si accarezzavano, la sua aveva un sapore dolciastro forse dovuto all'Acquaviola, poi avvertii la mano di Blaise poggiarsi sulla mia schiena e spingermi piano verso di lui.
Era tutto così romantico ma, nonostante ciò, nessuna emozione particolare faceva palpitare il mio cuore. Blaise era molto bello, gentile, dolce, romantico e anche bravo a baciare ma, sentivo che sarebbe rimasto soltanto un ottimo amico.
Mentre il moro diminuiva l'intensità del bacio, io buttai un occhio verso la coppia Serpeverde: Daphne ballava abbracciata Nott ma, non si stava godendo per niente il suo primo ballo lento della serata. Ci fissava continuamente con sguardo incredulo e rabbioso al tempo stesso, stringeva convulsamente un lembo dell'elegante giacca di Theodore che, non si era accorto di nulla dato che ci dava le spalle.
Il piano di Blaise stava funzionando e sperai con tutta me stessa che finalmente Daphne si fosse resa conto si quanto lui fosse importante per lei.
E speravo anche di non fare un brutta fine!
Con molta lentezza, il bel Serpeverde si staccò dalle mie labbra e mi guardò negli occhi. Potei vedere con chiarezza un lampo di speranza attraversarli poi, mi sorrise e delicatamente afferrò la mia mano portandosela alle labbra e baciandola piano. Tutte quelle attenzioni mi facevano sentire meglio di una principessa, non riuscivo a smettere di arrossire e ovviamente Blaise se ne accorse. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò...《  Grazie, sei fantastica.》
Sorrisi al dolce ragazzo moro che mi stava di fronte, lui lo era sicuramente di più di me. Poi però, il sonno cominciò a farsi sentire.
《Blaise perdonami ma, ho davvero tanto sonno. Torno in camera mia. Grazie per la splendida serata, non potevo desiderare di meglio.》《 Aspetta...posso accompagnarla madame?》chiese ghignando elegante. Risi e annuii semplicemente.
D

urante il tragitto discutemmo di Daphne e sperammo con tutto il nostro cuore, che la messa in scena avesse funzionato.
《 Secondo te ci ha visti?》chiese il moro.《 Oh si, di quello ne sono assolutamente certa. Mentre mi baciavi, mi guardava in un modo spaventoso. Devo preoccuparmi?》《 Se si azzarda a farti qualcosa, sarò io il primo a metterle le mani addosso. Nessuno di farà mai del male, finché ci sono io.》disse facendomi l'occhiolino.《 Blaise sei gentilissimo, grazie.》《 Ci mancherebbe. Allora, hai da fare tra quattro giorni?》《 Ehm...non credo, perché?》《 Il trenta giochiamo contro i Corvonero, vieni?》《 Si, mi farebbe molto piacere.》
Gli sorrisi e parlando del più e del meno, arrivammo davanti al quadro della Signora Grassa.
《 Beh allora...buonanotte Blaise.》《 Buonanotte Sara e grazie, di tutto.》
Disse posandomi un leggero bacio sulla fronte e sparendo dietro una colonna. Sussurrai la parola d'ordine e appena il quadro si spostò, mi fiondai nella mia stanza.
Era stata una bellissima serata: tra balli, baci, carezze, gelosie e complimenti, era andato tutto come avevo sperato.
Blaise era un ragazzo meraviglioso, in tutti i sensi. Pregai Merlino che, anche quell'oca di Daphne lo notasse. Blaise se lo meritava.
Mi tolsi il vestito, mi struccai, mi infilai il pigiama e andai a letto.
Ero talmente distrutta che, ancor prima di poggiare la testa sul cuscino ero tra le braccia di Morfeo.

Ice & Fire ☞ {D.M.} Where stories live. Discover now