Capitolo 21.

3.7K 173 3
                                    

Il giorno dopo, mi svegliai alle sei e trenta completamente fradicia. Non ricordavo di aver sognato qualcosa di brutto ma, era molto probabile.
Andai a farmi una doccia veloce, indossai la mia perfetta divisa e scesi in Sala Comune.
《 Buongiorno piccola!》disse George, baciandomi appassionatamente.
《 Buongiorno tenerone.》dissi ricambiando.《 Sei pronta? Gli altri ci aspettano in Sala Grande per la colazione.》《 Si certo, andiamo!》
Ci avviammo verso la Sala Grande mano nella mano ed entrammo fieri.
Pochi sguardi si posarono su di noi, infondo era normale che due Grifondoro si fidanzassero.
Voltai lo sguardo verso il tavolo delle Serpi, vidi Blaise salutarmi con un gesto della mano e guardarmi leggermente stranito. Parlavo spesso con Blaise, era un ottimo amico ma niente di più. Sicuramente voleva sapere perché ero mano nella mano con George. Curiosone di una Serpe.
Due posti più in là, Malfoy era distratto da una Pansy Parkinson alquanto euforica e appiccicaticcia.
Notai poco dopo che, quell'enorme idiota di Theodore Nott, diede una gomitata al biondino facendolo così voltare verso di noi. Io girai velocemente la testa dall'altra parte e  guardai i miei amici che ci salutavano con le mani. Non mi andava di guardarlo negli occhi, per niente.
Ci sedemmo al nostro tavolo, uno di fianco all'altra e mangiammo tranquilli.
《 Ragazzi, chi abbiamo alla prima ora?》chiesi, dato che mi ero scordata di guardare gli orari.《 Trasfigurazione, tesoro.》rispose gentilmente Hermione.《 La McGranitt è una noia.》esordì Ron, con la bocca piena.《 Ronald!》《 Si Herm, lo so che è la tua professoressa preferita. Ma per rimane sempre noiosa!》
La riccia sbuffò e si portò alle labbra una tazza di tè fumante mentre Ron, si mise in bocca sei biscotti tutti in una volta.
Finita la colazione, raggiungemmo l'aula di Trasfigurazione, George si fermò a parlare con Seamus in corridoio mentre io andai a sedermi al mio banco. Posai i libri e notai che Neville non era ancora arrivato. Rilessi l'ultima lezione che avevamo fatto e sfogliai alcune pagine anche di quella nuova quando, vidi qualcuno avvicinarsi.
《 McFire.》disse in segno di saluto.《 Malfoy.》《 Dove sei stata?》《 Non sono affari tuoi.》《 Vuoi che cominci a parlare del tuo insulso potete?》alzai di scatto la festa e lo guardai negli occhi.《 Te l'ho già detto, fallo pure. Preferisco che spifferi tutto, piuttosto che essere la tua schiavetta. Anzi, non so perché tu non l'abbia ancora fatto.》
Il biondo Serpeverde rimase spiazzato esattamente per un secondo, ignorò completamente ciò che avevo detto e passò ad un altro argomento. Uno a zero per me.
《 Da quando stai con quello sfigato di Weasley?》《 Non è affatto uno sfigato, lui è dolcissimo a differenza tua.》《 Non ti ho chiesto questo. Rispondi.》
Da quando a Malfoy interessava così tanto quello che facevo? E poi sembrava nervoso, irritato, ancora più del solito...davvero molto strano.
《 Che succede qui? C'è qualche problema?》disse George, sedendosi accanto a me e cingendomi le spalle.
《 Non sono affari tuoi Weasley!》《 E invece si, dato che si tratta della mia ragazza. Togli il disturbo Malfoy.》
Il principe delle Serpi lo guardava come se folesse saltargli addosso e tagliargli la gola da un momento all'altro. George, dal suo canto, non sembrava intimorito.
《 Guardati le spalle rosso, tu non sai chi si nasconde realmente dietro quel bel faccino.》
Lo fulminai con lo sguardo, ma come si permetteva? Stavo per alzarmi e dirgliene quattro ma, George mi afferrò piano il braccio e scosse la testa.
《 Non ne vale la pena Sara, te lo assicuro.》《 È solo invidioso.》sbuffai.《 Già, lui e la Parkinson se lo sognano di essere come noi.》
Mi baciò delicatamente sulle labbra, sorridendo su di esse. Era così carino e io gli volevo un gran bene, ma arrivare a dire che lo amavo era veramente troppo.
Finalmente, entrò la McGranitt che cominciò subito a fare lezione. Alchè pensai che Ron non aveva del tutto torto, la lezione fu noiosissima.
Dopo aver avuto altre tre ore di incantesimi e una di pozioni, finalmente di poteva pranzare.
Raggiungemmo la Sala Grande e come sempre, pranzammo tutti assieme.
Proprio nel bel mezzo del pranzo, un gufo tutti nero e con gli occhi rossi planò di fronte a me. Aveva una lettera nel becco, la presi e gli diedi un biscottino che tenevo nella borsa in caso di necessità. Quando il volatile se ne andò, lessi il retro della lettera: " Importante." diceva, sembrava identica a quella che mi arrivò a casa Weasley il giorno precedente...allora feci due più due.
Mi scusai con i miei amici dicendogli che ci saremmo visti più tardi e corsi in camera mia. Sigillai e insonorizzai la stanza, mi sedetti sul letto e guardai la piccola busta che stringevo tra le mani. La paura cominciò a farsi spazio dentro di me, il cuore accelerò i battiti e facevo fatica a respirare.
Cominciai a pensare che fosse successo qualcosa di grave alla mia famiglia e questo, mi impediva di aprire quella maledetta lettera.
Chiusi gli occhi, tentai di calmarmi, presi un bel respiro e mi feci coraggio.
La aprii molto lentamente e la lessi:

Tesoro,
è arrivato il momento che tu sappia come stanno veramente le cose.
Voldemort e i suoi seguaci sono determinati ad attaccare la scuola, fra non molto arriveranno.
Proteggi te stessa e il tuo potere, nasconditi e non fidarti di nessuno se non di Silente.
Portagli questa lettera appena hai finito di leggerla, quanto a noi, sta tranquilla stiamo bene.
Papà sta formando un esercito di maghi e quando saranno pronti, verranno per proteggervi.
Ti stanno cercando Sara, sanno che sei tornata nel Mondo Magico e non si fermeranno.
La guerra è alle porte, sta attenta tesoro.
Ti vogliamo bene.
Mamma e Papà.

Oh no, no, no, no, no! Questo no.
Mi alzai in piedi e cominciai a fare avanti e indietro per la stanza, calde lacrime mi scesero lungo le guance.
P

aura, paura, paura. Era tutto ciò che provavo in quel momento. Provai a respirare profondamente per calmarmi, un attacco di panico era l'ultima cosa che mi serviva in quel momento.
No, non mi avrebbero catturato. Non volevo perdere nessuno, tanto meno me stessa. Il mio potere non doveva essere usato contro le persone a cui volevo bene, no. Non lo avrei permesso. Dovevo avvertire Silente!
Uscii in tutta fretta dalla mia camera, sperando di non incontrare nessuno.
Arrivata davanti al Gargoile di pietra, sussurrai la parola d'ordine che il preside mi aveva rivelato prima di andare ad Hogwarts ed entrai.
Raggiunsi velocemente il suo studio, bussai e pochi secondi dopo una voce mi rispose: " Avanti".

Ice & Fire ☞ {D.M.} Where stories live. Discover now