Capitolo 87.

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Ci materializzammo proprio davanti al portone nero in ferro battuto e quando alzai lo sguardo...oh Merlino, Morgana e tutti i santi! Quella non era una casa, no, era un fottuto castello!
Draco sguainò la bacchetta e aprì il portone, subito un piccolo elfo domestico apparì di fronte a noi e ci diede il benvenuto.
《 Buonasera padroni, posso fare qualcosa per voi?》disse inchinandosi profondamente.《 Ciao Haldy, potresti prepararci la cena?》《 Subito padrone!》
Haldy si smaterializzò per, supposi, andare nelle cucine e dare ordine di preparare qualcosa per noi. Mi dispiaceva un po' per gli elfi ma, sembravano davvero felici di servire i loro padroni...non sapevo che pensare.
A quel punto, Draco mi prese per mano e attraversammo lentamente il maestoso giardino: era tutto ligio e perfetto, l'erba era tagliata tutta pari non c'era un filo fuori posto, i fiori erano bellissimi e ce ne erano di tanti tipi, in lontananza l'acqua di una fontana sfociava in un grazioso laghetto circondato da statue e rocce e gli alberi erano tutti potati alla perfezione. Era bellissimo ma, anche molto tetro. Onestamente, mi spaventava l'idea di dover alloggiare dove, poche ore prima, aveva vissuto il mio nemico. Mi venivamo i brividi solo a pensarci.
Finito il piccolo tour in giardini, varcano il portone di ingresso e ciò che vidi subito dopo, mi lasciò senza fiato: l'atrio era enorme e pulitissimo, profumava di limone e risplendeva sotto la luce del lampadario antico appeso al soffitto, tende lunghissime adornavano enormi finestre di colore grigio cenere, il pavimento era talmente lucido da sembrare quasi uno specchio e alle pareti, erano appesi un gran numero di ritratti.
Mi sembrava di stare in un castello Medioevale, governato da un Re severo e ligio alle regole. Senza nemmeno farci caso, avevo appena descritto mentalmente Lucius Malfoy.
Draco mi fece fare un rapido giro della villa: partendo dalla Sala da pranzo, fino ad arrivare alle camere da letto. Era tutto esageratamente splendente e profumato, non era un posto molto colorato ma era elegantissimo e molto classico.
Arrivammo poi davanti ad una porta nera, la maniglia in ottone risplendeva e le intersecature decorate del legno erano uno spettacolo. Il biondino la aprii lentamente e mi fece passare avanti, come misi il naso all'interno capii immediatamente dove ero: quella era la sua stanza, la cameretta dove aveva dormito fin dal principio ed era...meravigliosa. Era arredata in un modo leggermente più moderno rispetto alle altre: al centro aleggiava uno splendido letto a baldacchino anch'esso nero, sopra di esso un piumone argento faceva bella mostra assieme ai cuscini ricamati, ai lati c'erano due comodini in mogano sopra di essi, c'erano due abat jour in stile liberty, sotto il letto c'era un bellissimo tappeto persiano verde scuro e infine, le tende del baldacchino erano due veli completamente neri...sembrava di stare dentro l'anima del vecchio Draco.
La stanza era enorme, non sapevo più dove posare il mio sguardo ammaliato quando...notai un bellissimo specchio sempre in stile liberty di fianco alla scrivania in mogano, mi avvicinai e mi ci specchia dentro e Draco si posizionò dietro di me.
《 Lo vedi quello?》chiese indicando il letto.
Io annuii e cominciai ad arrossire mentre lui, mi accarezzava il braccio in modo sensuale e avvicinava le labbra al mio orecchio.
《 Quello sarà il posto in cui ti farò mia, quando tu vorrai.》
Tremai per l'eccitazione ascoltando quelle parole e la sua voce che aveva assunto una tonalità bassa e roca, Draco aveva il potere di mandarmi su di giri in meno di un secondo e ormai...la voglia di lui si era insinuata dentro si me come un serpente, sinuosa ed eccitante come non mai.
Lo amavo e volevo fare l'amore con lui. Ero pronta per lui, lo sentivo.
Stavo per replicare dicendogli che volevo farlo subito quando, qualcuno bussò alla porta.
《 Padroni, spero di non disturbare. La cena è servita.》disse a bassissima voce il piccolo elfo.《 Arriviamo subito Haldy, grazie.》rispose gentilmente Draco.
Sorrisi pensando che, ogni volta che eravamo in procinto di fare le nostre cose, qualcuno arrivava all'improvviso bloccandoci e innescando la rabbia del mio bel principe. Era incredibile il tempismo che avevano le persone, o in questo caso...gli elfi domestici!
Draco mi fece voltare verso di lui e mi baciò con trasporto, mi accarezzò piano i fianchi facendo ardere ancora di più il mio desiderio di lui e poi, si appoggiò contro di me spingendomi verso lo specchio. La sua erezione premeva contro il mio inguine, era...incredibilmente duro per Merlino!
In quell'istante capii perché era così amato dalla fauna femminile di Hogwarts, era un bravissimo amante su questo non avevo dubbi ma...dannazione sembrava fatto di roccia!
《 Forsa ora è meglio se scendiamo, a meno che non vogliamo che la cena si raffreddi.》
Annuii a stento, incantata dalle sue labbra e dai suoi occhi magnetici.
Sapevo che quando sarebbe successo, avrebbe fatto molto male ma...non aveva paura. Lui mi infondeva sicurezza e sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male, con Draco era diverso...con lui...non vedevo l'ora che accadesse.
Il mio bel principe mi prese nuovamente per mano e ci avviammo verso la Sala da pranzo: il tavolo era perfettamente apparecchiato per due, candelabri e posate d'argento spendevano su di esso, i bicchieri di cristallo purissimo erano stupendi...mi sentivo come una Regina che si apprestava a cenare con il suo meraviglioso Re.
Draco mi superò e scostò la sedia da perfetto gentiluomo, io mi accomodai e pensai che mi dispiaceva soltanto di non essere vestita adeguatamente per quel posto così elegante e raffinato.
Una volta comoda, Draco fece il giro del tavolo e si sedette di fronte a me.
Appena il fondoschiena del mio bellissimo fidanzato toccò la sedia, Haldy ricomparve davanti a noi e schioccò le dita: subito un profumino invitante mi riempì le narici, guardai in basso e scoprii che si era riempito, esattamente come quello di Draco.
La cena cominciò con: antipasto di ostriche e caviale accompagnati da un delizioso vino bianco, a seguire il primo consisteva in un risotto ai frutti di mare e il secondo, si trattava di salmone fresco impanato nel pistacchio e adagiato su un letto di verdure. Non avrei mai creduto che gli elfi domestici sapessero cucinare cose così...raffinate. Poi però, rammentai che ci trovavamo in casa Malfoy e i soldi traboccavano da ogni angolino.
Era tutto delizioso, degno del migliore chef del pianeta. Ma la cosa che piacque di più, fu il dolce: Haldy posò davanti a noi due coppe d'argento scintillanti, al loro interno c'era un trionfo di frutta con un'enorme quantità di panna fresca.
《 Allora che ne pensi, cucinano bene i nostri elfi?》chiese il biondo una volta finito il suo dolce.
Io presi l'ultimo cucchiaino del dessert e lo misi in bocca, assaporai fino alla fine quei sapori strepitosi e poi lo guardai.
《 Dio, questo cibo è afrodisiaco Draco. È...divino, davvero.》《 Bene, sono felice che ti sia piaciuto. Volevo il meglio del meglio per te.》
Disse bevendo un sorso del suo vino e sorridendomi felice.
Una volta conclusa la cena, Haldy sparecchiò il tavolo e noi ci fermammo a chiacchierare sulle comodissime sedie della Sala.
Parlammo molto del nostro passato: Draco mi raccontò com'era stato vivere lì fino ai suoi undici anni, mi disse i suoi non gli avevano mai dimostrato molto affetto e che erano sempre stati al servizio di quel verme viscido di Voldemort. Mi raccontò che non fu per niente bello e che spesso aveva sognato di andarsene, perché sapeva che prima o poi anche lui avrebbe fatto la stessa fine.
Ma ora, grazie a Merlino, i suoi stavano dimostrando di non essere ciò  che tutti credevano e le loro idee erano molto diverse rispetto a quelle di un tempo.
Mi disse anche che si sentiva un'idiota  per tutto quello che aveva fatto ad Harry e gli altri, se avesse potuto tornare indietro non lo avrebbe mai fatto e poi...disse che tutto era cambiato in meglio grazie a me, io gli avevo dato la forza di andare da Silente, io gli avevo dato la forza di affrontare suo padre, gli avevo dato la forza di tradire Voldemort e di unirsi all'Ordine della Fenice. Anche se, a dire il vero, io non la pensavo esattamente così...
《 Tu sei la mia forza piccola, avevo bisogno di te per diventare quello che sono ora. Grazie a te, ho capito da che parte dovevo stare e che il mio futuro non potrà che essere al tuo fianco.
Ti amo Sara e...perdonami per tutto quello che ti ho fatto.》
Oh...per Godric...gli occhi mi si inumidirono e le gambe mi tremavano per l'emozione.
Le parole del mio bel principe mi avevano fatto rizzare i peli sulla nuca...come potevo non amarlo?
Si, è vero che all'inizio sembrava Satana in persona ma quel periodo ormai non esisteva più. Il mio cervello lo aveva letteralmente rimosso, l'unica cosa che riusciva a pensare in quel momento era quanto meraviglioso fosse il biondo Serpeverde che mi stava di fronte.
《 Tu sei una persona meravigliosa Draco, sei tutto ciò che ho sempre desiderato e voglio che tu sappia che per me il passato non conta più nulla.
Non è stata colpa tua, purtroppo ti hanno insegnato cose sbagliate ma il tuo animo è sempre stato buono e gentile. Ricordati che l'unica cosa che conta, è quello che c'è dentro al tuo cuore...e nel mio ci sei tu. Ti amo.》
Vidi chiaramente la solita fredda e dura corazza del principe delle Serpi sgretolarsi di fronte a me, aveva anche lui gli occhi lucidi e mi guardava come se volesse ringraziarmi per il fatto che lo amavo da morire.
Mi alzai dalla sedia e lo raggiunsi, lo abbracciai fino a fargli mancare il respiro e poi, catturai le sue labbra in un lungo e romantico bacio. Quando ci staccammo, lui appoggiò la testa al mio petto e io gli accarezzai i capelli dorati.
《 Non angosciarti più per queste cose Draco, ormai sono solo ricordi lontani. Piuttosto, lascia che io continui ad amarti e all'infinito e te ne prego, fallo anche tu. Per sempre.》
Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena e lo vidi sorridere poi, alzò lo sguardo grigio tempesta verso di me e sentii il cuore mancare qualche battito.
《 Sai benissimo che sarà così perché, non esiste nessun'altra donna all'infuori di te. Tu sei e sarai per sempre l'unica.》
Sorrisi e lo baciai una seconda, una terza e una quarta volta senza riuscire a smettere di fermarmi.
E come avrei potuto? Lui era dannatamente perfetto.

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