Capitolo 73.

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Salutai mio padre e appena lo vidi sparire infondo al corridoio, corsi in Sala Grande dove, sapevo, si stava svolgendo la cena. Dovevo trovare Sara e al diavolo tutti, le avrei raccontato ogni cosa!
Appena entrato, guardai verso il tavolo dei Grifoni e mi accorsi che lei non c'era, guardai meglio e notai che non c'era nemmeno Potter...forse si erano fermati qualche ora in più in biblioteca oppure, avevano già cenato ed erano tornati nella loro Sala Comune.
Comunque, troppo felice per farmi influenzare dai pensieri negativi, mi sedetti accanto a Blaise e gli raccontai ogni cosa in un sussurro. Quasi cadde dalla sedia quando gli dissi di aver convinto mio padre ad unirsi a Potter,  Blaise lo conosceva bene e sapeva quanto odiava ogni singolo membro dell'Ordine perciò, per lui fu un mezzo shock tutto ciò che gli raccontai.
Alla fine, decise anche lui di unirsi all'Ordine e mi disse che sarebbe andato presto a parlare con Silente, io gli diedi una pacca sulla spalla e finita la cena, andammo a dormire felici come mai prima d'ora.
Finalmente...l'incubo stava per finire.

P.O.V. SARA

Rimasi tutta la notte sveglia, le lacrime scendevano dai miei occhi senza tregua, le parole di Draco e Lucius continuavano a rimbombarmi nella testa. Ero distrutta.
Ripensai per un vago istante alle parola di Silente riguardo ai figli di Mangiamorte nella scuola, non mi sarei mai aspettata di amarne uno...
All'improvviso, un forte mal di testa mi colse di sorpresa, gemetti per il dolore e mi corpii gli occhi dalla luce accecante del sole ormai sorto.
Decisi si saltare le lezioni per quel giorno, non avevo le forze mentali per ascoltare le parole dei professori ma soprattutto, il solo pensiero di dover incontrare Draco mi faceva venire la nausea.
Scrissi una lettera ad Hermione spiegandole che stavo male e che a causa di questo, non avrei preso parte alle lezioni. Mentre stavo per spedirgliela, il mio gattino Fiocco mi saltò in braccio e cominciò a fare le fusa, gli grattai la testolina e poi spedii la lettera e in fine, tornai a letto con Fiocco tra le braccia. Mi avvolsi nelle coperte e grazie alle fusa del micio, pian piano riuscii ad addormentarmi...

***Mi trovai improvvisamente nei giardini del castello, a contemplare il Lago Nero, era sera e la vista del tramonto sulla riva del lago era spettacolare.
Ad un tratto, udii un rumore che mi fece sussultare e che sembrava essere una materializzazione, mi voltai di scatto e mi ritrovai di fronte ad una inquietante figura incappucciata.
《 Chi sei?》chiesi con incertezza nella voce, mentre il mio cuore accelerava i battiti.
La figura non rispose, si limitò ad avanzare verso di me a passo svelto ma elegante, io indietreggiai velocemente ed cercai la bacchetta con foga.
Proprio in quel momento, inciampai in una radice che sbucava dal terreno e caddi, sbattendo il fondoschiena.
L'incappucciato si fermò ad un passo da me, io lo fissai terrorizzata...ero in trappola.
Una risata alquanto familiare uscì dalla sua bocca, lo vidi portare le mani verso il cappuccio per poi abbassarlo con un gesto rapido e secco, sgranai gli occhi alla vista di quel viso e il respiro di bloccò: era Draco.
Mi guardò con perfidia e ghignò maligno《 Soffrirai e morirai, stupida traditrice del tuo sangue.》sibilò, lo guardai un'ultima volta negli occhi iniettati di sangue prima che il buio mi avvolgesse...***

Mi svegliai di soprassalto, ero un bagno di sudore ed ero sicura di aver superato i mille battiti al minuto.
Vederlo vestito da Mangiamorte era stato un vero e proprio incubo, era sembrato così reale che cominciai a guardarmi intorno in cerca di una maschera o qualsiasi segno del male che avevo visto. Ma nulla, era solo un sogno...
Sbuffai, stanca di tutto ciò e mi risdraiai. Non era possibile che capitassero tutte a me, dovevo avere una maledizione che mi perseguitava o qualcosa del genere.
Mi riaddormentai poco dopo e grazie a Merlino, fu un sonno senza incubi e sogni.
Mi risvegliai molte ore più tardi, era ormai il tramonto e io non avevo ancora toccato cibo. Il mio stomaco era completamente chiuso, come se qualcuno ci avesse messo un lucchetto e avesse buttato la chiave nel Lago Nero. Mi sentivo uno straccio, il mio cervello non faceva altro che pensare a quegli splendidi occhi grigi, lo stesso colore di cui ora era dipinto il mio cuore. Ma nonostante tutto, continuavo ad amarlo come avevo sempre fatto, sapevo che non sarebbe stato facile dimenticarlo...lui era l'unico per me.
Sapevo che sarei dovuta correre da Silente a raccontargli ogni cosa ma sapevo anche che, se l'avessi fatto, il preside lo avrebbe espulso definitivamente dalla scuola e lo avrebbe rinchiuso ad Azkaban assieme a suo padre e io...non volevo.
Era la via più giusta, lo sapevo ma solo a immaginarmelo lì dentro, circondato da centinaia di Dissennatori che lo avrebbero portato alla pazzia, mi faceva sentire un forte dolore all'altezza del petto. Non lo avrei sopportato, lo amavo davvero troppo.
Decisi di smettere di pensare a lui, anche se era dannatamente difficile non farlo, e di andare a farmi un bagno rilassante, seguita a ruota da Fiocco. Una volta uscita indossai il pigiama e mi sedetti sul davanzale della finestra, osservai il cielo leggermente nuvoloso mentre accarezzavo Fiocco quando all'improvviso...mi tornò in mente il giorno in cui Silente ci fece stringere il Voto Infrangibile. Che stupida!
E

ra impensabile che Draco potesse rivelare qualcosa su di me perché, la pena sarebbe stata la morte...e il Voto non si sarebbe rotto, fino a che io non avessi rivelato il mio segreto a qualcuno. Perciò, su questo fronte potevo stare tranquilla.
Ma nessuno avrebbe potuto assicurarmi che, una volta diventato Mangiamorte, non mi avrebbe fatto del male.
Ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorsi che, qualcuno stava bussando alla porta incessantemente. Mi alzai di colpo facendo cadere Fiocco che, soffiò e scappò sotto il letto, aprii la porta e mi ritrovai davanti Hermione, con in mano un piatto stracolmo di muffin.
《 Hermione! Non dovevi disturbarti...》《 Non dirlo neanche! Non hai mangiato per tutto il giorno perciò, adesso ti siedi e li finisci tutti.》《 Si, mamma.》
Scoppiammo a ridere entrambe, la feci entrare e ci sedemmo sul letto.
La bella Grifona mi poggiò il piatto sulle gambe e lo indicò, incitandomi a mangiare. Io afferrai un muffin non troppo convinta e lo avvicinai alla bocca: appena ne respirai l'odore, un conato si vomito prese il sopravvento ma riuscii a trattenermi, alzai lo sguardo verso Hermione dispiaciuta.
《 Scusami Herm ma, proprio non ce la faccio.》
La vidi assottigliare lo sguardo e nemmeno due secondi dopo, la sua mano era sulla mia fronte.
《 Non è che ti stai ammalando vero? Vuoi che ti accompagni da Madama Chips? Sei così pallida.》《 Mamma, ti prego, esci dal corpo di Hermione, rivoglio indietro la mia amica.》《 Ok, ok...》disse ridendo.《 ...adesso sono seria però, cosa sta succedendo Grifoncina?》
Appena Hermione mi pose quella domanda, un lungo brivido percorse la mia schiena e tutti i terrificanti  pensieri tornarono a galla.
Ovviamente, non potevo certo dirle la verità così, mi limitai ad abbassare lo sguardo e mentire.
《 Non è niente, non preoccuparti.》《 Come puoi dirmi di non preoccuparmi se, senza offesa, sembri un fantasma. E poi, è chiaro che non stai dicendo la verità tesoro.》
Sospirai, Hermione era troppo brava e mentire era inutile ma...dirle la verità era troppo pericoloso.
《 Scusami se non ti dico che cosa mi turba, so che sei la migliore nel mantenere i segreti ma, in questo momento, non mi sento ancora pronta a parlarne. Se la cosa dovesse peggiorare però, sarai la prima a saperlo.》《 Ok, d'accordo...》disse poco convinta.《...non insisterò, ma devi permettermi che, qualsiasi cosa sia successa, tu la affronterai da vera Grifondoro. Non devi farti mai abbattere da niente e nessuno, sii forte e rendi orgogliosa la tua casata mostrando il tuo coraggio, perché come ben saprai i problemi non si risolvono stando chiusi in un buco tutto il giorno.》
Dio, aveva ragione...la guardai con gli occhi pieni di ammirazione e cazzo si, ero una Grifondoro e nonostante il dolore che mi stava lacerando dentro, dovevo rialzarmi e dimostrare a me stessa che non ero debole e che potevo ancora contare su degli amici fantastici.
Avrei affrontato i giorni seguenti con tutta la forza che possedevo, anche se sapevo che tornare ad essere felice sarebbe stato un sogno difficile da realizzare.
Abbracciai la splendida prefetta stringendola forte, le stampai un rumoroso bacio sulla guancia e la ringraziai, per avermi dato quella piccola scintilla che mi mancava per ricominciare e dopo averle promesso che il giorno dopo sarei tornata a lezione, mi feci raccontare quello che mi ero persa quel giorno.
Scoppiai a ridere quando mi raccontò di come Harry e Ron avevano quasi dato fuoco all'aula di Pozioni e di come Neville, aveva Trasfiguarato Oscar in una tazza da tè con le zampe.
Poi all'improvviso, divenne pensierosa e si portò un dito alle labbra.
《 Ah Sara, dimenticavo di dirti che Malfoy mi ha chiesto di te oggi. Era molto preoccupato...forse dovresti avvisarlo che stai meglio.》sbarrati gli occhi sorpresa e il cuore cominciò a martellarmi nel petto.《 S-si ehm...m-mi sono dimenticata di avvisarlo.》
Sfoderai il sorriso più finto che avessi e una volta che ebbe lasciato la mia stanza, mi abbandonai nuovamente ai pensieri.
Cosa può saperne della preoccupazione uno che si accinge a diventare il male in persona...era palese ormai, era un bugiardo.
Draco Malfoy ora non mi incantava più.

Ice & Fire ☞ {D.M.} Where stories live. Discover now