Capitolo 17.

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George Weasley spalancò la porta, alzò lo sguardo su di me e divenne dello stesso colore dei suoi capelli.
Io cacciai un urlo, svegliando probabilmente tutta la Tana.
Il gemello sembrava essere stato colpito da un Petrificus Totalus, era immobile, tutto rosso e con la bocca spalancata.
Mi affrettai a prendere un lenzuolo e a legarmelo attorno al seno, intanto George non aveva ancora fatto il minimo movimento.
Pochi secondi dopo entrò in camera Ginny, estremamente spaventata a causa del mio urlo.
《 Sara! Sara, stai be...ma che diamine succede qui?》disse guardando entrambi con gli occhi sbarrati.
《 Ehm...》dissi indicando George e arrossendo.《 Ok, vai fuori ora fratellone.》
Disse la rossa spingendolo via dalla mia stanza, chiuse la porta e si sedette sul mio letto. Io, nel frattempo, mi misi il pigiama e mi accomodai accanto a lei. Santo Merlino, ma succedevano tutte a me?!
《 Te lo avevo detto che avresti fatto colpo!》《 Ginny! Ero in intimo!》《 Si cara, l'intimo che io ti ho regalato! Vedi che le cose sexy funzionano?》《 Ginny!!!》
Le pizzicai piano una spalla facendola gemere per il dolore, poi scoppiò a ridere e io con lei. Ginny sembrava una Santa ma, sotto sotto...ad un tratto bussarono alla porta. E ora chi era? Qualche altro spaventato?
Mi alzai e andai ad aprire, trovandomi davanti un imbarazzatissimo George.
《 Ehm...io...volevo chiederti scusa.》gli sorrisi e scossi la testa.《 Non fa nulla George, so che non lo hai fatto di proposito. Solo...la prossima volta sarebbe meglio che tu bussassi, prima di entrare.》《 Certo, non succederà mai più garantito.》
Mi sorrise dolcemente. Non avrei mai potuto trattarlo male, sapevo bene che non si trattava di...una certa persona, pervertita e maligna. No! Basta! Scossi la testa...mi ero ripromessa di non pensarlo più e così sarebbe stato.
Invitai George ad entrare ma, appena lui mise piede in camera, Ginny si alzò di scatto dal letto.
《 Beh, io vado da Hermione...buonanotte ragazzi!》
Esclamò la più piccola degli Weasley, lanciando uno sguardo malizioso ad entrambi. Io risi sotto i baffi e le diedi la buonanotte mentre George, ancora imbarazzatissimo, si guardava intorno fingendosi calmo. Lo feci sedere sul letto e poi, mi accomodai accanto a lui.
《 Sara i-io...》si grattò la testa e prese un bel respiro. Beh, ci sarà stato un motivo per cui aveva spalancato la porta in quel modo no? Speravo non fosse niente di brutto.
《 Ecco...io...s-sono venuto qui per...ehm..volevo chiederti se...ti va di uscire con me domani?》
Oh Dio. Mi sarei aspettata di tutto, davvero di tutto, ma questo...un uscita? Il giorno seguente? Con George? E ora cosa avrei dovuto rispondere? Era un'uscita tra amici o lui pensava a qualcos'altro? Dannazione!
《 Io...non lo so...》
Lui mi guardava con gli occhi da cucciolo, mi stava letteralmente pregando con lo sguardo ed era così incredibilmente tenero. Come potevo dirgli di no?
《 Si, va bene. A che ora?》
Vidi il suo volto illuminarsi, un sorriso enorme spuntò sulle sue labbra prima tremolanti, l'imbarazzo era quasi sparito e la felicità prendeva il sopravvento.
《 Facciamo per le dieci del mattino? Vengo a chiamarti io!》《 D'accordo, a domani allora. Buonanotte George.》
《 Buonanotte Sara.》
Mi diede un leggero bacio sulla guancia, mi sorrise e uscì dalla mia stanza tutto contento.
Sapevo di piacergli, non c'era bisogno di un detective per capirlo. Il problema ero io. Non avevo mai pensato a George in quel modo...non sapevo cosa provavo per lui...si, mi piaceva ma...ma...domani lo avrei scoperto. Oh per Morgana, si George era carino ma, ogni volta che pensavo ad un ragazzo in quel senso mi veniva in mente solo una persona. E quella persona in quel momento non doveva intaccare assolutamente i miei pensieri, perciò decisi di lasciar perdere e mi infilai sotto le morbide coperte del vecchio letto di Bill. Presi calore quasi subito e a quel punto, mi addormentai.
La mattina dopo, mi alzai alle nove. Per fortuna stavano ancora dormendo tutti così, mi infilai in bagno per prepararmi. Indossai dei semplici jeans scuri e un maglione beige, mi pettinai per bene i capelli e mi misi un filo di trucco.
Ritornai in camera mia ad aspettare George, ormai mancavano solo cinque minuti. Chissà dove mi avrebbe portata...non feci in tempo a finire il pensiero che, puntualissimo, il gemello bussò alla porta.
Presi la borsetta, misi il giubbotto e andai ad aprirgli.
《 Giorno!》disse dandomi un bacio sulla guancia.《 Buongiorno.》dissi arrossendo.《 Allora Sara, hai qualche preferenza? Preferisci un posto in particolare?》《 Ehm...a dire il vero, pensavo lo scegliessi tu il posto.》《 Perfetto, allora ti porto a Diagon Alley!》
I miei occhi si illuminarono e il cuore fece un paio di capriole nel petto, non ero mai stata a Diagon Alley e non vedevo l'ora di andarci!
Afferrai la mano di George e dopo neanche tre secondi, ci trovammo in mezzo a migliaia di persone: chi parlava, chi usciva da negozi coloratissimi con decine di pacchetti e borsette, chi ammirava le bellissime vetrine, chi mangiava dolcetti strani o leccava lecca-lecca giganti. Era tutto così meraviglioso!
George mi spiegò che questa era la via più famosa della Londra magica, lui è Fred avevano intenzione di aprirci un negozio che avrebbero chiamato: " Tiri Vispi Weasley", ma solo dopo la fine della scuola.
C'era di tutto e di più, dai negozi per il Quidditch, a ristoranti, botteghe, bancarelle, negozi di abiti e Ollivander dove tutti andavano a prendere le bacchette. Purtroppo io non ero mai entrata nel negozio, mio padre mi portò una miriade di bacchette direttamente a casa e quando trovai la mia, le riportò tutte indietro.
George mi offrì una deliziosa brioche in un piccolo bar e appena finimmo di fare colazione, non esitai a trascinarlo in ogni negozio che mi trovavo davanti. Per fortuna mi ero portata a dietro un pò di galeoni che mi bastarono per comprare: un maglione grigio largo, un cappellino bianco e un libro sulla storia di Hogwarts.
Ovviamente nessuno dei due era costretto a trasportare buste, nella mia piccola borsetta poteva starci anche un elefante intero.
Nel mondo babbano non ero andata  quasi mai a fare shopping, forse solo per necessità. Ma qui, in questa strada, non poteva non venirti voglia di comprare ogni cosa. 
Era tutto così bello, unico, fantastico e magico.




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