Capitolo 89

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2 cose:
1) Leggete lo spazio autrice per scoprire a che ora uscirà domani la One Shot KuroKen natalizia💞😼
2) Preparate i fazzoletti.

Vi amo •3•

Un istante.



Era accaduto tutto in un istante.



O meglio, non era passato realmente un istante, eppure per Kageyama, da quando si era svegliato alle 5 del mattino, addormentatosi probabilmente poco prima che scoccasse la mezzanotte, gli pareva fosse trascorso davvero poco tempo.




Eppure, effettivamente, ero accaduto tutto in un secondo.



In un secondo il rumore di un allarme occupò la stanza di Kazuyo.



In un secondo tre, o forse quattro dottori si erano fiondati di corsa nella stanza 87, creando un forte trambusto che destò Tobio dal suo riposo notturno.



In un secondo, la sua espressione assonnata tramutò in una allarmata, ed il suo respiro, precedentemente regolare, si fece corto; sembrava quasi che avesse dimenticato come si facesse a respirare.



In un secondo, a quanto pareva, Kazuyo era peggiorato, e tanto.



La mattina successiva sarebbe dovuto tornare a casa.



Eppure non si aveva nemmeno la certezza che sarebbe mai riuscito a metter piede fuori quella stanza 87.



LA MATTINA SEGUENTE









📝



Il volto dell'alzatore era nascosto tra le sue mani ambiguamente fredde; dopotutto, era ancora estate: l'ultima settimana di Luglio.



Egli se ne stava seduto, i gomiti piazzati sulle ginocchia e la schiena che formava un arco, il viso, invece, era seppellito tra i suoi palmi.



Non aveva ancora cacciato una lacrima, non voleva.



Per lui avrebbe significato ammettere la sconfitta, ma lui non si sarebbe mai arreso.



Non nel momento in cui suo nonno aveva più bisogno di lui.



Miwa sedeva alla sua sinistra, inerme, con le palpebre pesanti e gli occhi gonfi e coloriti dalla stanchezza, ed anche da qualche lacrima di troppo, fissi verso la parete dinanzi a sé.



Shoyo, invece, era situato alla sua sinistra, il capo chino verso le mani posizionate sulle sue cosce, torturandosi nervosamente una pellicina che contornava un'unghia.



Indirizzò per qualche istante le sue iridi ambra spente verso la figura rannicchiata su se stessa del suo ragazzo, e fu inevitabile il propagarsi di quello che aveva le sembianze di un acciglio puramente distrutto; non riusciva proprio a vederlo così.



Poggiò pigramente una manina sulla schiena del corvino inarcata verso il basso, prendendo a sfregarla sul tessuto morbido della maglia dall'alto verso il basso, cercando di trasmettergli un minimo della consolazione che necessitava come se fosse l'ossigeno da cui dipendeva il suo respiro.



Sentendosi in dovere di dare quantomeno un segno di vita al piccoletto di fianco a lui, che in quei giorni aveva fatto il possibile per non farlo affondare in quel mare di disperazione, Kageyama ritornò ad assumere una postura naturale, sfiorando con le scapole la plastica rigida dello schienale e voltandosi verso il suo partner, che aveva ritirato la mano per poggiarla sul bracciolo della sedia.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora