Capitolo 10

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Dopo quel pomeriggio si riuscirono a comprendere 2 cose:
-Hinata faceva pena in ricezione
-Kageyama aveva un talento naturale


Anche se quest'ultima era più che ovvia, però non si riusciva a capire a fondo fino a quando non ci giocavi insieme.


Dopo qualche ora passata insieme a giocare, Kageyama lo accompagnò a casa.


Nonostante ci fosse la rete, perfetta per qualche schiacciata, il corvino decise di non fargli schiacciare nessuna palla.


Certo, pensava che il più basso amasse ancora la pallavolo, ma non voleva forzarlo: dopotutto, desiderava che Hinata ritornasse a giocare convinto al 100% che volesse farlo.


Durante il tratto di strada che stavano percorrendo, al contrario dell'inizio, parlarono animatamente.


"Fai davvero schifo in ricezione" constatò Kageyama.


"Eh?! E allora? ! A me piace schiacciare!" esclamò con un broncio il piccoletto, incrociando le braccia.


"Non esiste solo la schiacciata! Se non migliori gli altri fondamentali, non potrai mai crescere" pronunziò con tono severo l'altro.


"Pff, sei noioso" borbottò arricciando il naso, Hinata.


Continuarono a camminare, rimanendo qualche istante in silenzio.


"Comunque grazie" disse, tutto d'un tratto, il più basso.


"Per cosa?" chiese alzando un sopracciglio, Tobio, voltandosi verso il più grande.


"Per quelle parole".


L'alzatore si ritrovò a sgranare leggermente gli occhi, sussultando.


Non disse niente, si limitò a portare nuovamente lo sguardo dinanzi a sé.


Poi istintivamente portò una mano ad accarezzare la soffice e arruffata chioma del rossiccio.


Quest'ultimo, appena realizzò cosa ci fosse tra i suoi capelli, si ritrovò istantaneamente a pensare 'Che bella sensazione'.


Imbarazzato da ciò, reagì all'istante, scacciando la mano del corvino e mutando in un peperone.


"M-ma che fai?!" scoppiò Shoyo, agitando le mani su e giù.


Tobio si limitò a ridere leggermente, posando poi le mani nelle tasche.


Arrivarono finalmente a casa della famiglia Hinata, smettendo di camminare.


Si guardarono in un religioso silenzio, non sapendo più cosa dire.


Avevano passato delle ore in modo piacevole, alla fin fine.


"Beh, allora ci vediamo domani per chimica" iniziò il rossiccio, grattandosi la nuca imbarazzato e guardandosi le punte delle scarpe, trovandole improvvisamente interessanti.


"Già" fece Kageyama, arricciando il labbro e distogliendo lo sguardo.


"Facciamo alle 17.30?" propose poi, il corvino.


"Sarebbe perfetto. A domani" confermò il più basso, per poi rientrare in casa, non prima di alzare la mano per salutarlo, gesto che anche l'altro ricambiò.


Ma la cosa più strana era il sorriso che incorniciava il viso di Tobio.


Tobio non sorrideva quasi mai.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now