Epilogo 2/2

1.5K 104 601
                                    

Lasciò andare pigramente i due grossi scatoloni sulle lucide mattonelle del pavimento, generando un secco tonfo seguito da un istintivo sbuffo dettato dalla spossatezza che sfuggì al suo controllo, fuoriuscendo dalle pescate labbra.



"Ed anche i più pesanti sono andati" annunciò stancamente, Shoyo, sospirando di sollievo, mentre lasciava che il dorso della sua mano percorresse la fronte cosparsa di piccole gocce di sudore; organizzare un trasloco in pieno Luglio non aveva costituito esattamente una delle sue migliori idee, ma lasciamo perdere.



Si prese qualche buon istante per osservare il salone del nuovo appartamento, disseminato di decine e decine di scatoloni di grandi e piccole dimensioni, illuminato dagli intensi e fitti raggi solari che filtravano dalle finestre spalancate che affacciavano in un tranquillo viale, abitato da qualche modesta famigliola.



Certo, più che un salone dava più l'idea di aver tutto l'aspetto di un magazzino deforme, ma Shoyo si ritrovava ad ammettere di esser già ampiamente soddisfatto di come il trasloco stesse procedendo, ed era sicuro che, una volta terminato di svuotare e sistemare quegli infiniti scatoloni, l'intera casa avrebbe assunto un'aria decisamente migliore, e non poteva che esserne immensamente entusiasta.



Un altro sospiro di contentezza si levò nella calda atmosfera casalinga mentre i suoi pugni si sistemavano ai lati dei fianchi, portando in maniera quasi meccanica il proprio sguardo ambrato, caratterizzato dai riflessi più chiari conferiti dalla luce solare che gli si infrangeva su, verso quello color mirtillo della figura situata in piedi dietro di sé, con una mano poggiata al fianco ed un palmo aperto sull'isola della cucina.



Immediatamente i suoi occhi color nocciola furono attraversati ed illuminati da un impercettibile bagliore di pura gioia, scaturita da quel sorriso premuroso ed accogliente esattamente puntati verso di lui e di cui si innamorava ogni giorno di più.



Con qualche lento e pigro passo, Shoyo raggiunse il suo amato, il quale aveva trascorso, proprio come il sopracitato, gli ultimi interi venti minuti a fare un su e giù per quella micidiale rampa di scale che portava al loro appartamento per trasportare un numero discutibile di scatoloni.



Già, il loro appartamento; ancora stentavano a crederci.



Solitamente, quando si pensa ad un amore adolescenziale, viene spontaneo immaginare due soliti piccioncini, protagonisti di tale sentimento, intenti a trascorrere del tempo insieme, mano nella mano, tra il primo appuntamento, un film insieme, un pomeriggio al soleggiato parchetto vicino casa per godersi un pic-nic ed una gelida serata invernale in una pista di ghiaccio a mangiare frullati su frullati.



Ed era effettivamente questo il tipo di relazione che era stata immaginata dall'ingenua mente di Hinata, il quale si era ritrovato, più presto di quanto pensasse, a comprendere che in realtà, il meglio, doveva ancora arrivare.



Certe volte, quando il tempo scorre perfettamente, non accade nulla di negativo e si è felici, ci si gode un presente che, prima o poi, per un motivo o per un altro, non potrà mai ritornare, evitando di proiettarsi verso i progetti futuri ed accogliendo semplicemente a braccia aperte qualsiasi cosa la vita avesse da offrire.



Tuttavia arriva il momento in cui quel futuro che pareva esser così lontano e quei progetti che avevano più che altro le sembianze di film mentali dettati da una fantasia ed un'immaginazione discutibile diventano realtà.



Ed è proprio in questo modo che Hinata Shoyo e Kageyama Tobio si erano resi conto di esser cresciuti e mutati, così come l'amore che nutrivano l'uno verso l'altro, ma mai stravolti: alla fin fine, si sentivano sempre i due stupidi ed impavidi adolescenti perdutamente innamorati l'uno dell'altro ed assurdamente ossessionati dalla pallavolo.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now