Capitolo 94

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"Mh... allora le nuvole?" chiese Hinata, portandosi il pollice alla bocca per rimuovervi la salsa che vi era caduta sopra, sporcandogli la superficie cutanea, mentre l'altra mano reggeva il suo tramezzino.



Avevano superato il campo di girasoli e, dinanzi ad esso, riprendeva il praticello che circondava tutto il campo, e continuava per circa una cinquantina di metri, per poi terminare con un burrone che affacciava su tutta Miyagi, permettendone una visione completa e schematizzata, ma pur sempre spettacolare



Era loro possibile scrutare l'intera cittadina, partendo dalla zona montuosa in cui era situata la dimora degli Hinata, accompagnata a tante altre casette e caratterizzata da una fitta vegetazione di grossi arbusti, per poi scendere giù a valle, ove si trovavano negozi ed altre case in lontananza, arrivando infine alla periferia.



Dell'erba che separava il campo di girasoli ed il burrone, i due ne avevano occupato un piccolo spazio, aprendovi sopra un piccolo lenzuolo azzurro su cui vi si erano appollaiati, accompagnati dai tramezzini al pollo e soia con delle lattine di soda; il tutto era stato organizzato dallo stesso Shoyo che, nel suo zainetto, aveva inserito tutto il necessario per quel piccolo pic-nic o, come la chiamava lui, una merenda del tardo pomeriggio in un campo di girasoli.



Intanto, per far passare il tempo, mentre stavano gustando famelicamente i loro tramezzini, avevano deciso di giocare alla seguente attività: individuare un elemento presente nell'ambiente in cui si trovavano, rivelare di quest'ultimo solamente il colore, per poi lasciare all'altro il compito di indovinare tale elemento.



"No" scosse la testa, Kageyama, sorridendo impercettibilmente alla faccia corrucciata e pensierosa del rossiccio che, con due dita al mento, si spremeva con tutte le sue forze le meningi per arrivare alla risposta corretta.



"E allora... quell'edificio laggiù!" ritentò, Hinata, indicando con convinzione una struttura che si scorgeva in lontananza e che probabilmente apparteneva ad un ospedale, indirizzandogli l'indice contro mentre un sorriso speranzoso prendeva posto sul suo viso.



"Hai davvero molta fantasia. O forse ben poca, non saprei. Comunque no" alzò gli occhi al cielo, il corvino, come se stesse riflettendo, per poi rispondere con una secca negazione, seguita da uno sbuffo per metà arrabbiato e per metà rassegnato da parte del suo ragazzo.



"Ti arrendi?" chiese Kageyama, alzando un lato della bocca con fare trionfante, come se percepisse già la vittoria fra le sue mani, prendendo un altro morso dal panino.



"Tsk. Va bene" accettò, Hinata, incrociando le braccia con un acciglio irritato e la fronte corrugata: odiava perdere, e questo era risaputo.



Tobio si apprestò a strappare un piccolo fiore cresciuto nel prato, situato precisamente davanti il loro lenzuolo, per poi farlo arrivare sotto il naso del rossiccio, quasi a volergli rinfacciare la sconfitta.



"I petali bianchi di questa margherita" annunciò, Tobio, facendo ruotare il gambo del fiorellino tra i suoi polpastrelli, per poi udire un gridolino frustrato levarsi nell'aria da parte del più basso, il quale si era portato una mano ai capelli ed il capo all'indietro.



"Ma dai! E chi lo aveva visto quel fiore minuscolo!" esclamò, non riuscendo ad accettare la sconfitta, indicando con il palmo aperto la margherita retta fra le dita del suo ragazzo.



"Era letteralmente sotto i tuoi occhi, sei tu che non sei attento" rispose, Tobio, con sguardo che non ammetteva repliche, provando a nascondere il ghigno vittorioso che avrebbe fatto imbestialire ancor di più quel suo piccolo raggio di sole umano.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now