Capitolo 77

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Mentre i suoi amici approfittavano del loro 'lavoro' per scherzare ed attirare l'attenzione dei passanti, Kageyama poté dire di starsi quasi divertendo.



Difatti, osservava il piccolo teatrino che gli altri tre liceali avevano messo su, ed un minuscolo sorrisetto si stava stagliando sul suo viso quasi sempre cupo.



Non erano poi così male, erano di compagnia.



A Tobio non entusiasmava particolarmente il passare il suo tempo con tante persone, soprattutto se queste erano così vivaci.



Ma, si diceva, loro erano divertenti; gli riempivano il cuore.



Analizzava come il suo caro amico Oikawa si metteva in posa per far rubare i migliori scatto sia alle persone che, interessate probabilmente dalle voci che stavano circolando nel mercatino riguardanti quell'ambiguo stand di kimono caratteristici indossati da quattro bei fusti, sia da Iwa-chan, il quale nonostante ripetesse al suo ragazzo che, anche se posava in milioni di modi, sembrava comunque un castoro dall'espressione inquietante, scrutava le foto che stava scattando con uno sguardo innamorato ed un sorriso impossibile da celare.



Osservava come Bokuto ripetesse quanto fosse il migliore ed il più bello con quell'abito indosso, alzando le braccia al cielo e sorridendo raggiante come il sole in pieno agosto, che mostrava in qualsiasi foto e video i passanti gli riservavano, mentre invece un'espressione più scombussolata e perplessa sbucava sul suo viso nel momento in cui nessuno gli dedicava attenzioni.



Guardava come Kuroo sorrideva sornione dinanzi a tutti i complimenti rivolti alla sua figura affascinante, che non esitava a sbattere con vanità di fronte alle persone che lo studiavano divertiti, facendo oscillare sui suoi occhi affilati e felini il ciuffo nero, liscio ed arruffato, per poi lasciar cadere questa maschera di serietà per tornare a scherzare e ridere con gli altri tre pallavolisti, succubi -o magari privilegiati, dipende dai punti di vista- di quella penitenza.



Quella serata si stava rivelando più interessante di quanto pensasse.



Ma non doveva perdere di vista il suo obbiettivo.



"Certo che hai degli amici molto esuberanti" si sentì pronunziare da una voce femminile.



Tobio si voltò istantaneamente verso l'origine del suono, con uno sguardo interrogativo sul volto: gli si era parata davanti una ragazza sul metro e sessantacinque, dalla corporatura minuta e dai capelli lisci e corvini, i quali avevano un colore quasi simile a quelli dell'alzatore e che le ricadevano lungo le spalle, arrivando di poco sopra al gomito, con una frangetta perfettamente delineata lungo la fronte, che leggermente ricadeva sui suoi occhi grigi.



La sua bocca era lievemente ricurva verso l'alto, in quello che voleva sembrare un sorriso gentile e amichevole, ma anche freddo e distaccato.



"Uhm... direi di sì" rispose, quasi in tono interrogativo, Kageyama, distogliendo lo sguardo e corrucciando le sopracciglia, con un'espressione quasi titubante sul volto, non aspettandosi di dover intrattenere anche una conversazione con una completa sconosciuta.



Ma, si disse, doveva farlo.



Per business, come aveva detto più volte la signora Koiso.



"Tu non ti diverti un po' come loro? Sei affetto da vecchiaia precoce?" alzò le sopracciglia, la ragazza, rivolgendo uno sguardo ironico al più alto ed incrociando le braccia, mantenendo però un tono ben poco emotivo.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now