Capitolo 42

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Hinata scrutava con i suoi occhi ambrati la figura davanti a sé.



Tutto ciò non aveva senso, che ci faceva lui lì?



Lo stava prendendo in giro?



O che stesse sognando?



Magari mentre era a piangere sul divano, si era addormentato...?



Poteva essere andata così?



Avvicinò la mano alla gota del più alto, accarezzandola delicatamente prima con i polpastrelli, e poi con tutto il palmo.



"Tu..." sussurrò, con voce tremante, senza allontanare la mano dal suo volto.



"MI STAI PRENDENDO PER IL CULO?!" esclamò, colpendo la guancia con forza e brutalità, lasciandovi un segno rosso.



Kageyama, sorpreso dalla reazione avuta dal piccoletto, sgranò gli occhi, trattenendo un gemito di dolore.



"Okay. Me l'aspettavo, ma non me l'aspettavo" disse con tono calmo, alzando l'indice.



"Sei serio? Mi hai evitato tutto il tempo a scuola, e ora ti presenti a casa mia?! Non ho assolutamente intenzione di vederti, quindi va' via!" urlò irato, cercando di non dargli un altro schiaffo.



Il suo sguardo si soffermò per un attimo su ciò che il corvino portava sotto un braccio: una scatola molto grande.



Poco ci diede importanza e puntò di nuovo le sue iridi ambra colme di disprezzo su quelle bluastre dell'altro.



"Senti, lo so che sei arrabbiato, ma lasciami spiega-" provò a dire, venendo sovrastato dalla voce di Hinata che non ne voleva sapere di lasciarlo parlare.



"COL CAZZO CHE TI LASCIO SPIEGARE! PERCHÉ DOVREI? HO PROVATO A PARLARTI MILIONI DI VOLTE, E L'UNICA COSA CHE SAPEVI FARE È EVITARMI! TU NON HAI LASCIATO PARLARE ME, ED IO NON LASCERÒ PARLARE TE! HAI ADDIRITTURA SALTATO GLI ALLENAMENTI PUR DI NON VEDERMI, CON QUALE CORAGGIO TI PRESENTI FUORI CASA MIA?".



Tobio stava per rispondergli, ma le ulteriore urla di Shoyo non glielo permisero.



"NO, ANZI, SAI COSA? NON VOGLIO SAPERE NULLA, VA' VIA!" sbraitò, provando a rientrare in casa.



"Shoyo" lo chiamò, l'alzatore, afferrando la mano del piccolo con quella che non reggeva la scatola.



"NON CHIAMARMI COSÌ!" esclamò il rossiccio, liberandosi bruscamente dalla presa dell'altro.



Fu in quel momento che Kageyama perse quel poco di pazienza che aveva.



"ORA BASTA!" gridò, lasciando cadere la scatola e prendendo con entrambe le mani i polsi del piccoletto, facendo aderire la sua schiena al muro, bloccandolo tra esso ed il suo corpo più robusto rispetto a quello di Hinata.



"ADESSO MI ASCOLTI, CHE TU LO VOGLIA O NO!" fece, mentre la sua stretta diveniva più ferrea attorno ai polsi del più basso.



"NON VOGLIO!" gridò, dimenandosi per liberarsi dalla presa del più piccolo e tenendo lo sguardo basso per non guardarlo.



"E INVECE MI ASCOLTERAI, PERCHÉ SO DI AVER SBAGLIATO, MA SO ANCHE CHE NON VOGLIO PERDERTI" disse, facendo zittire improvvisamente Shoyo, che smise di dimenarsi.



"Non ti lascerò andar via. Non di nuovo. Ho sbagliato quella volta, a non rincorrerti. Ma adesso, col cazzo che ti lascio andare" confessò, ritornando a parlare con un tono di voce tranquillo, cercando lo sguardo dell'altro.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora