Capitolo 128

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Shoyo strofinò il retro della nuca contro il guanciale del suo cuscino, godendone il calore che emanava e sorridendo appena quando si rese conto dei raggi solari che, filtrando dalla finestra, si infrangevano sul suo viso e lo riscaldavano da quell'aria fredda di inizio Novembre.



Sentiva nascere dentro di sé il bisogno di ruotarsi a pancia all'ingiù verso il materasso, considerando tale posizione la più comoda per sonnecchiare e sbuffando infastidito quando rammentò che purtroppo non gli era possibile.



La sonnolenza lo stordiva leggermente essendosi appena svegliata ma, sebbene desiderasse dormire ancora un po', un senso di responsabilità si impossessò di lui, portandolo ad aprire gli occhi, rivelando le assonnate iridi ambra e puntandole in direzione dell'orologio appeso alla parete.



Si stiracchiò con fare ben poco aggraziato gli occhi gonfi da sonno e, sollevandosi in posizione seduta e sistemandosi contro lo schienale, osservò attentamente le lancette nere che indicavano l'orario.



09.03.



Fortunatamente il dottore sarebbe arrivato in camera sua verso le 10.00 per poterlo prelevare e far tutto gli esami di cui avevano parlato il giorno precedente, per tale motivo aveva ancora un po' di tempo per riposarsi.



Solitamente, quando il mattino non doveva andare a scuola, Shoyo ne approfittava per rimaner a dormire fino a tardi e godersi appieno quella giornata di riposo, tuttavia dopo ben 3 settimane trascorse in coma ne aveva avuto anche abbastanza di riposare.



Per di più la sera precedente si era inoltrato nel mondo dei sogni verso le 23.00 a seguito di un semi-ordine da parte del suo ragazzo, il quale aveva stabilito che il rossiccio si sarebbe dovuto addormentare prima che lui se ne fosse andato dall'ospedale per poter raggiungere casa sua, altrimenti non si sarebbe mosso da lì.



Hinata, nonostante non ripudiasse affatto l'idea di poter dormire accanto al corvino, era ben consapevole che quest'ultimo la mattina successiva sarebbe dovuto andare a scuola e, per evitare che tornasse tardi a casa oppure che affrontasse la giornata scolastica con un simpatico mal di schiena per aver dormito su quella sedia situata accanto al suo letto anziché su un decente materasso, si era immediatamente rimboccato le coperte e si era appisolato in men che non si dica.



Shoyo si ritrovò a sbadigliare nuovamente, portandosi il palmo gracile alle labbra rosee e stupendosi di quanto sonno potesse avere nonostante le 3 settimane di coma.



'Essere stato in coma è davvero stancante...' pensò, seppur con un'espressione non particolarmente convinta, aggrottando le folte sopracciglia sugli occhi color nocciola.



Con fare disorientato spostò lo sguardo accanto a sé, notando la solita e fedele sedia, tuttavia occupata dalla figura esile di Maya, la quale con le braccia incrociate e le gambe accavallate l'una sull'altra era caduta fra le braccia di Morfeo.



Il centrale osservò con un sorriso estremamente intenerito sua madre, soffermandosi sull'espressione rilassata che ella aveva dipinta sul volto, risaltata dai delicati raggi solari mattutini e sperando che stesse facendo sogni tranquilli e sereni.



Si morse per qualche istante il labbro inferiore con l'intento di reprimere con tutto se stesso quelle maledette lacrime che erano in procinto di formarsi ai lati dei suoi occhi, rendendoli appena più lucidi.



Si sentiva oltremodo in colpa nei confronti dei suoi genitori e di sua sorella se ripensava a quel che avevano dovuto affrontare in quelle settimane a causa della sua imprudenza.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now