Capitolo 83

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Shoyo si stava recando agli allenamenti, in sella alla sua fedele bici, sfrecciando tra le stradine di Miyagi con il borsone stretto a tracolla dalla spalla destra al fianco sinistro.



Purtroppo, però, sul suo volto non vi era il suo solito e caratteristico sorriso smagliante, tipico soprattutto nei pomeriggi in cui si allenava in ciò che individuava come la sua più grande passione: la pallavolo.



Ma, in quel momento, vi era un velo di preoccupazione ben visibile sul suo viso e, quello che doveva somigliare ad un sorriso, in realtà pareva solamente una linea statica.



Il fatto che Kageyama gli stesse nascondendo qualcosa -qualcosa che per di più lo stava rendendo anche di cattivo umore- non gli piaceva; non gli piaceva per niente.



Che fosse accaduto qualcosa a casa? O magari era stato Shoyo stesso a fare qualcosa di sbagliato?



Il rossiccio dovette, però, recare in qualche angolo remoto del cervello i suoi problemi, poiché tra domande senza risposte e dubbi irrisolti, era giunto all'Istituto Superiore Karasuno.



Lasciò la bici nel posticino apposito sul retro dell'edificio, scendendo dalla sella e prendendo un respiro profondo, espirando rumorosamente.



Stava andando agli allenamenti, di conseguenza doveva porre al centro della sua attenzione questi ultimi; o almeno, era questo lo scopo iniziale, per evitare di far insospettire Tobio e cercare di scaricare le sue preoccupazioni con qualche potente e rapida schiacciata.



Eppure, nonostante si stesse allenando come al suo solito, la sua mente si trovava costantemente affollata di domande diverse fra di loro, ma che erano tutte riferite ad un certo corvino.



Difatti, osservando ed analizzando quest'ultimo, anche se stava dando- come sempre- il meglio di sé, il suo caratteristico acciglio si presentava più marcato e corrucciato, e le sue battute killer -come a Hinata era sempre piaciuto soprannominarle- divennero ancor più micidiali, segno che, probabilmente, anche Kageyama stava sfogando il suo malessere tramite lo sport.



"Shoyo! Stai andando benissimo!" si congratulò, Nishinoya, carezzandogli il capo arancione, mentre Hinata stava per portare la sua borraccia alla bocca per berne il contenuto, sorridendo sghembo.



"Grazie mille!" esclamò in un sorriso grato, il centrale, passandosi il tessuto di spugna della sua asciugamano bianca sulla fronte imperlata di goccioline di sudore.



"Già! Stai migliorando di giorno in giorno. Continuando così, diventerai l'esca più forte di tutte" annunciò con il suo solito tono profondo e premuroso, Daichi, posando una mano sulla spalla del kohai.



Negli occhi di Shoyo pareva vi fosse stata dipinta l'intera Via Lattea per quanto brillavano, ed il suo petto si gonfiò di fierezza e di orgoglio, mentre un sorriso impossibile da nascondere si espandeva sul suo viso dai tratti per lo più dolci.



"Grazie mille, davvero!".



"Se fossi in te non mi monterei troppo la testa, non credo si possa vantare poi così tanto un giocatore che non sa né ricevere né battere decentemente" lo stuzzicò, Tsukishima, posando una mano davanti la bocca per attutire il piccolo risolino sadico che gli scaturì la reazione infantile e indispettita del rossiccio.



Quest'ultimo, passandosi il dorso della mano affusolata sulle labbra inumidite dalla bibita precedentemente bevuta, si voltò quasi istintivamente in direzione di Kageyama, il quale, con una mano posta sul fianco e l'altra stretta intorno il corpo cilindrico della sua borraccia di plastica, e con l'asciugamano a circondargli il collo, conversava con la manager più piccola.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora