Capitolo 56

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Hinata sospirò rumorosamente, affondando il capo nel cuscino ed osservando annoiato il soffitto.



Cosa avrebbe fatto fino a quando Kageyama non fosse tornato?



Sbuffò sonoramente, per poi coprirsi meglio il petto nudo con il lenzuolo.



Pensò, dato che non era ancora molto tardi, avrebbe potuto dormire un altro po'; facendo attenzione e con calma, si girò nuovamente su un fianco, serrando le palpebre e, in seguito ad uno sbadiglio, si addormentò.



Gli sarebbe tanto piaciuto svegliarsi trovandosi il corvino accanto, tornato -magari senza ferite o arti rotti- a casa dalla chiacchierata con Atsumu, mentre gli sorrideva e con una mano gli carezzava una guancia dolcemente, ma una fitta lancinante al deretano, nata da un movimento non controllato durante il suo riposo, scelse un'altra sorte per il centrale, destandolo dal suo sonnellino dopo poco più di mezz'ora.



Ormai era chiaro: il destino gli stava dicendo in tutti i modi di alzarsi.



Si passò una mano sul volto, provando a svegliarsi, per poi allungare la mano verso il comodino ed afferrare il suo telefono, sul quale schermo vi erano decine e decine di notifiche di messaggi che gli auguravano un buon compleanno.



Erano da parte di alcuni parenti, dei suoi compagni di squadra, dei ragazzi del Nekoma e del Fukurodani, dei suoi amici delle medie, di Oikawa e Iwaizumi e addirittura anche da parte di Eriko e Miwa.



Rispose lentamente a tutti quanti, ringraziandoli con un sorriso sul volto visibile solo a lui.



Successivamente posò il telefono sul comodino e, dato che era ancora nudo, si pose una sfida: andare a farsi una doccia.



Provò, pian piano, a mettersi seduto sul bordo del materasso, cercando di non urlare dal dolore non appena si alzò.



Subito trovò sostegno sulla scrivania vicino il comodino, appoggiandovisi per qualche istante e tirando un sospiro.



"Possibile che questo sia il prezzo da pagare per un po' di piacere?!" esclamò tra sé e sé, con un'espressione irata mista ad una sofferente.



"Cioè... un po' tanto piacere..." si corresse, distogliendo lo sguardo e arricciando le labbra, fino a quando dei frammenti della serata precedente non riaffiorarono nella sua mente, ricordandogli nei minimi dettagli ogni sensazione che aveva percepito ed ogni parola che aveva detto -o meglio, urlato-.



"Okay, direi che il prezzo da pagare è decisamente equo, se pensiamo a cosa otteniamo in cambio" constatò, avviandosi in bagno con facilità, sopportando il dolore che improvvisamente era passato in secondo piano, lasciando spazio ad una strana sensazione nello stomaco e a delle gote imporporate.



Stando attento a non fare movimenti veloci o bruschi e mordendosi di tanto il labbro per non emettere delle urla, Shoyo riuscì a farsi una rinfrescante doccia, sorridendo vittorioso non appena ritornò in camera sua con l'accappatoio.



Aveva trovato un modo per sentir meno dolore, ovvero camminare come i pinguini, a piccoli passi.



Prese in fretta intimo e vestiti puliti, vestendosi e ritornando in bagno per sistemare il caos che aveva creato.



Gli venne l'idea di provare a prendere i vestiti che avevano lasciato sotto al letto la sera precedente, ma se ne pentì non appena si abbassò, buttando il viso sul materasso per attutire l'urlo che ormai non era riuscito a controllare.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora