Capitolo 138

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"Wow! È davvero bellissimo!" esclamò con tono entusiasta, Shoyo, guardandosi intorno con occhi che brillavano sia per la gioia, sia a causa del riflesso di tutte quelle lucine colorate che decoravano la città, strofinandosi le mani che, seppur coperte da un paio di guanti, percepivano la gelida brezza di metà Dicembre insinuarsi fin sotto la pelle e ghiacciarle.



"Sono felice che ti piaccia" lo raggiunse, Tobio, non prestando tuttavia attenzione alle diverse decorazione che ornavano le vie della città di Miyagi e, in particolar modo, quel mercatino, troppo impegnato a scrutare con sguardo perso ed innamorato il suo spettacolo, quel ragazzo tanto piccolo quanto abile a liquefargli il cuore con quel semplice sorriso raggiante e genuino che gli si era dipinto sul volto.



Somigliava ad un bambino estremamente felice che vedeva per la prima volta l'arcobaleno o i fuochi d'artificio, e Kageyama lo sembrava ancor di più nel pensar ripetutamente quanto quel piccoletto fosse stupendo, percependo il suo intero corpo riempirsi di serenità e gioia ed un'energia smisurata impadronirsi di se stesso: più vedeva che il centrale fosse allegro, più desiderava aumentar ancor di più quell'allegria.



Gli baciò la punta del naso arrossato dal freddo, il corvino, facendolo riscuotere da quello stato di trance in cui era entrato ed interrompendo il suo ammirare ogni dettaglio del mercatino che stava ormai andando avanti da qualche minuto intero.



Hinata si ritrovò a scuotere frettolosamente il capo per tornare alla realtà, rendendosi conto di essersi realmente incantato e sperando che nessun passante lo avesse visto, guardandosi intorno con aria allarmata e scaturendo una risata cristallina nel più alto, il quale alzò gli occhi blu al cielo, ormai abituato alla stupidità dell'altro, estraendo la mano infreddolita dalla tasca del suo cappotto per unirla a quella più piccola di Shoyo, che penzolava lungo il fianco, godendosi il piacevole calore che i guanti di quest'ultimo trasmettevano e che, invece, lui non indossava.



"Andiamo, su" sentenziò, sorridendo appena e trascinando il più grande tramite le loro mani unite, non volendo perder troppo tempo stando fermi e desiderando con tutto se stesso di fargli vedere il mercatino.



Purtroppo, l'incidente e la successiva guarigione del più basso avevano privato i due piccioncini di molto tempo insieme, nel quale Tobio, sin dall'inizio dell'autunno e dall'avvicinamento dell'inverno, aveva programmato di portare Shoyo in milioni di posti e godersi appieno le bellezze che quel periodo dell'anno donava nell'atmosfera, sperando di poter spendere con lui da una particolare e vivace serata in una pista di pattinaggio ad un semplice e tranquillo pomeriggio trascorso sotto delle pesanti coperte, con una cioccolata calda in mano ed un qualsiasi film a far loro compagnia; eppure tutto ciò, almeno per adesso, non era stato ancora possibile, sebbene l'inverno non fosse ancora finito -ed in realtà nemmeno iniziato- e pertanto possedevano ancora tutto il tempo per far divenire quei tanti ambiti desideri di Tobio in realtà.



Inoltre Hinata era tornato a casa dall'ospedale da all'incirca due settimane o poco meno, aveva continuato il percorso di riabilitazione all'ospedale due volte a settimana ed eseguito qualche esercizio anche da solo a casa sotto consiglio del dottore -o meglio, il rossiccio gli aveva chiesto se avesse potuto, almeno una volta a settimana, esercitarsi anche da solo ed il suo fisioterapista aveva accettato, purché non si fosse trattato di qualche esercizio fin troppo complicato o pericoloso per le sue gambe, non ancora pronte ad eseguire sforzi significativi-.



Di conseguenza era uscito di casa rarissime volte, se non solamente per visitare l'ospedale in modo da continuare la fisioterapia e, anche se poteva affermare con sicurezza che quei giorni passati quasi completamente all'interno della sua dimora non erano stati assolutamente noiosi, date le continue visite da parte dei suoi amici e dei suoi calorosi compagni di squadra, Kageyama, adesso che il centrale era nuovamente in grado di camminare, desiderava farlo uscire di casa per concedergli una meritata boccata d'aria fredda ed invernale, mano nella mano con lui, proprio come in quell'istante in cui l'alzatore continuava a trasportarlo da una bancarella all'altra del mercatino grazie alla presa che univa i loro palmi.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora