Capitolo 33

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In seguito a quella chiacchierata tra madre e figlio, i due scesero al piano inferiore.



Shoyo aveva apprezzato che la mamma non fosse stata invadente e gli avesse lasciato i suoi spazi.



Ma d'altra parte, avrebbe tanto voluto dirglielo.



Non gli piaceva avere segreti con la sua famiglia, si fidava di loro e si sentiva in colpa a nascondere ciò che fosse successo.



Non appena scese le scale, una piccola Natsu corse alla velocità della luce verso il fratello, abbracciandolo forte.



"Shoyo! Perché stavi piangendo! Noi non vogliamo vederti piangere! Ti vogliamo bene fratellone! Quindi non piangere!" esclamò la piccola, piangendo a dirotto e senza staccarsi dalla gamba del più grande.



Il rossiccio, inizialmente sorpreso, sorrise teneramente, chinandosi all'altezza della bambina dalla chioma analoga alla sua.



"Natsu, sta tranquilla. Anche il tuo super e fortissimo fratellone a volte può cadere e piangere, però mi rialzerò sempre!" le rispose, asciugando le lacrime che le percorrevano le gote arrossate.



Altro motivo per cui odiava avere segreti con la sua famiglia: li avrebbe fatti preoccupare inutilmente.



Certo, Shoyo stava molto, molto male per ciò che era successo; ma, si diceva, al mondo c'erano cose peggiori.



Non voleva far preoccupare la sua famiglia per nulla al mondo e, dicendo la verità, avrebbe anche rafforzato il loro legame e la fiducia che provavano nei confronti del piccoletto.



Improvvisamente Hinata percepì una mano carezzargli il capo e, alzando lo sguardo, incontrò quello del padre, il quale gli sorrideva in modo rassicurante.



Il primogenito si rialzò e, seguito dalla sorellina, abbracciò il padre.



A questo 'abbraccio di famiglia' si unì anche Maya, che stampò un bacio sulle chiome arancioni dei tre, nonché le persone più importanti della sua vita.



"Va bene, bellissimo momento di famiglia, ma i due nanetti devono mettere in ordine le loro stanze mentre mio marito deve riparare il lavandino del bagno, buon divertimento" disse la castana, avviandosi in cucina per preparare la cena.



Le tre teste arancioni, con espressioni alquanto scocciate, si misero all'opera.



Il centrale sistemò la sua camera che, prima di uscire, aveva messo sottosopra, con il borsone per la pallavolo piena di asciugamani sporchi, la divisa scolastica caduta a terra mentre la tuta che usava per allenarsi era sul letto; infine, una scarpa era vicino al suo comodino e l'altra era dispersa.



Insomma, era scoppiata una bomba all'interno di quella camera.



Proprio mentre era in cerca dell'altra scarpa si ricordò di una cosa.



"Mamma! Probabilmente a momenti arriverà-" urlò, fermandosi non appena udì il rumore del campanello di casa sua.



Natsu corse fino all'ingresso, aprendo la porta e trovandosi davanti una figura familiare.



"Budino?" chiese, aggrottando le sopracciglia.



"Ciao Natsu, come va?" la salutò, il biondo, sorridendole.



La piccola Hinata ci mise un momento a realizzare la situazione.



"KENMA!" esclamò, abbracciando il migliore amico del fratello che si inoltrò in casa, togliendosi le scarpe.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now