Capitolo 144

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Ormai un anno era terminato, e con sé anche le rilassanti ed incantevoli vacanze natalizie che, seppur in maniera diversa da quanto pianificato mesi prima, Hinata e Kageyama avevano trascorso in maniera serena e pertanto non avevano nulla di cui lamentarsi; erano stati insieme, e ciò contava più di qualsiasi altra cosa.



Con l'arrivo del nuovo anno giunse anche l'ora di tornare tra i banchi di scuola e, se da una parte Shoyo si ritrovava a saltellare per casa dalla gioia, conscio che sarebbero iniziati nuovamente gli allenamenti a cui sperava avrebbe fatto ritorno il prima possibile, d'altra parte desiderava con tutto se stesso scappare in un posto molto lontano o nascondersi dove nessuno avrebbe potuto trovarlo, pur di non dover affrontare un'ulteriore volta lezioni che sembravano durare secoli e pomeriggi immersi nei libri.



Non si sentiva decisamente e psicologicamente pronto a dover trascorrere ore intere a studiare informazioni di cui non gliene fregava assolutamente nulla per poi dover fronteggiare verifiche fin troppo complicate per i suoi quattro neuroni bruciati ed interrogazioni costituite dalle domande più perfide e assurde esistenti sul pianeta Terra.



Tuttavia, con sua immensa sorpresa e soprattutto tristezza, si ritrovò ad affrontare quei libri ancor prima che iniziasse la scuola: difatti sia quel briciolo di buon senso che ancora risiedeva in lui, sia sua madre, lo avevano costretto la settimana precedente al ritorno tra i banchi di scuola di recuperare tutto il programma che, in seguito all'incidente, non aveva potuto studiare.



Sia chiaro, probabilmente non lo avrebbe studiato nemmeno se non ci fosse stato alcun incidente, eppure riteneva che tornare a scuola senza aver appreso assolutamente niente delle lezioni precedenti fosse un suicidio; pertanto, gli toccava.



Fortunatamente i suoi compagni di squadra si erano proposti per correre in suo aiuto in quell'infernale impresa, e Shoyo fu loro eternamente grato, soprattutto poiché era completamente sicuro che senza Sugawara e Tsukishima a spiegargli la matematica, non sarebbe mai stato capace nemmeno di comprendere il perché, aprendone il libro, avrebbe trovato anche delle lettere negli esercizi.



Tobio, invece, lo aveva aiutato nell'unica disciplina in cui era un portento, ossia la chimica, e i due trascorsero interi pomeriggi a casa di uno o dell'altro per cercare di far entrare quante più informazioni possibili sui legami chimici in quella testolina arancione e bacata.



Per di più gli sforzi del corvino nei mesi precedenti non erano stati vani: difatti quest'ultimo, durante il periodo di coma del suo ragazzo, aveva eseguito uno sforzo immenso per seguire attentamente ogni lezione prendere appunti su qualsiasi argomento, in modo tale che Hinata ne avrebbe potuto usufruire nel momento in cui avrebbe dovuto recuperare tutto il programma.



E adesso che quel momento era giunto, Shoyo doveva ringraziare immensamente quell'arrogante del suo fidanzato che, per quanto spesso e volentieri pareva esser davvero scemo ed ingenuo, si era dimostrato estremamente furbo.



Che poi non si trattava nemmeno di furbizia, quanto di altruismo e premura provenienti dai sentimenti genuini che l'alzatore nutriva verso quel nanetto e che lo avevano spinto a dare il meglio di sé anche in un settore di cui a malapena gli importava come la scuola.



Inoltre Kageyama rappresentò decisamente la salvezza di Hinata nell'ambito scolastico, non tanto per il quaderno colmo di appunti che gli aveva prestato -e nelle cui pagine il rossiccio di tanto in tanto aveva trovato scritto il suo nome circondato da qualche piccolo cuore che aveva procurato nel suo cervellino un bel po' di corto circuiti e qualche farfallina nello stomaco-, quanto per la sua stessa presenza nella classe.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||حيث تعيش القصص. اكتشف الآن