Capitolo 59

3.7K 266 478
                                    

Percepiva un calore indescrivibile, la schiena sudata e i capelli rossicci appiccicati alla fronte.



Non scorgeva niente, non riusciva ad aprire gli occhi, osservava il nulla, il vuoto più totale, e quando provò a sbattere le palpebre, vide solo qualche luce leggermente più chiara, ma sfocata.



Sentiva rumori indistinti, voci, urla e lamenti, non capendo da chi provenissero a causa del dolore alla testa che aveva, come se qualsiasi cosa intorno a sé, ogni sensazione, stesse rimbombando nel suo cervello in continuazione, senza dare accenno di voler cessare.



Qualcuno lo stava toccando, tastando con movimenti bruschi e violenti; qualcuno stava scuotendo il suo corpo con forza.



Una pressione al petto, una fitta tremenda al fondoschiena si fece viva, così come un dolore dietro le spalle, vicino alla scapola.



Le gambe gli tremavano, se fosse stato alzato
sarebbe caduto per certo, e gli venne spontaneo arricciare le dita dei piedi.



C'era qualcosa sotto di sé, morbido, tremendamente caldo ma in alcuni punti freddo, anche bagnaticcio.



La sua gola era totalmente secca, forse per il drink che aveva bevuto? O forse perché, mentre ballava, si era dato alla pazza gioia, urlando scatenato? Non lo sapeva.



Non sapeva dove si trovava, ma l'odore di quel posto era familiare.



Con le poche forze che aveva, trascinò la sua mano fino a quella che lo stava toccando, sfiorandola con i polpastrelli, per poi afferrarla e stringerla.



Ed improvvisamente il suo cuore venne scaldato da quel calore che lui conosceva fin troppo bene.



"SHOYO!".



Improvvisamente, come se si fosse appena destato da un sogno, aprì leggermente gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che lo circondava.




I suoni non erano più confusi nella sua testa, e riuscì pian piano a capire quale fosse la loro origine.



Mugugnò rumorosamente, bofonchiando poi qualcosa di incomprensibile, non riuscendo ancora a collegare la situazione e dove si trovasse.



Posò la mano su quello che riconobbe essere un materasso sotto di sé, facendo leva su essa per mettersi seduto.



Si passò un polso sugli occhi, cercando di riprendere i senso e curioso di scoprire dove si trovasse, nonostante un ulteriore giramento di testa gli fece serrare per un attimo le palpebre.



Dovette mordersi per quale secondo il labbro inferiore, sopportando tutti i dolori sparsi che percepiva sul corpo.



La prima cosa su cui puntò le sue iridi ambra, ne furono un paio color mirtillo.



Non aveva ancora lasciato la mano dell'altro, più grande e curata della sua, che invece era minuta e sempre piena di croste e ferite.



Anzi, la strinse di più, cercando di capire se si trovasse in un sogno o nella vita reale, dati i suoi sensi ancora intorpiditi.



Notò solo in quel momento quanto gli occhi che stava osservando fossero lucidi e rossi.



"Shoyo!" lo chiamò nuovamente, la voce che lo aveva chiamato prima.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now