Capitolo 97

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"Allora? Mi vuoi dire che succede?" chiese con tono calmo, Hinata, continuando ad accarezzare la frangia corvina dell'altro.



Dinanzi l'iniziale e visibile esitazione presente in Kageyama, il rossiccio aveva ben pensato di avvicinarsi a lui, afferrargli la mano e trascinarlo vicino una parete della palestra.



Si erano poi accasciati contro di esse, la schiena che aderiva al muro marrone, seduti sul parquet appena lucidato, il capo del corvino posato sulla spalla del centrale, mentre il braccio di quest'ultimo circondava il collo dell'altro.



Tobio, però, decise di non rispondere ancora a quella domanda, non per paura o titubanza, ma per godersi quel piccolo attimo di pace in cui si trovavano.



I polpastrelli di Hinata, lievemente ruvidi per tutta la fatica a cui erano stati sottoposti durante gli allenamenti, gli spazzolavano con movimenti rilassanti e morbidi le ciocche color notte, sfiorandogli la fronte con delicatezza, quasi solleticandogliela, mentre la guancia paffuta si era appollaiata sopra il capo di Kageyama.



Sarebbe quasi riuscito ad addormentarsi, con il piccoletto che gli dedicava tutte quelle attenzioni, e sentì per qualche istante le sue palpebre divenire pesanti e la sua vista affievolirsi.



Quando subito dopo le riaprì, guardò le loro gambe distese lungo il pavimento dalle varie tonalità marroni, sorridendo mentalmente alla differenza di lunghezza notevole che vi era tra queste.



Sapeva che Hinata fosse già consapevole, in parte, di cosa turbasse l'alzatore e, per tale motivo, non si era mostrato così insistente e preoccupato.



O meglio, non si era mostrato in quel modo dinanzi a Kageyama, ma aveva torturato il suo piccolo cervellino durante tutta la durata degli allenamenti, ma ammetteva a se stesso con parecchia fierezza di esser riuscito a nasconderlo.



"Mio nonno... voleva venire a vedermi alle eliminatorie" iniziò, con un sorriso malinconico, osservando un punto indefinito dinanzi a sé.



"Dopotutto sarebbe stato il primo debutto del suo nipotino nel mondo del liceo" aggiunse in un sospiro, mentre i lati della sua bocca prendevano a chinarsi sempre di più verso il basso.



"Lo sai, vero? Che ti guarderà comunque dall'alto" fece, il centrale, lanciando uno sguardo al soffitto alto della palestra, quasi come per evidenziare ciò che dicesse ed accertarsi che Kazuyo fosse effettivamente laddove sosteneva.



"Puttanate, Sho. So che mi guarderà dall'alto, ma io lo volevo qua con me. Non sarà la stessa cosa, senza di lui. Anzi, senza di lui non avrà senso" sputò istintivamente, Tobio, nonostante non volesse risultare aspro con il piccoletto, le cui intenzioni non miravano ad altro, se non ad aiutarlo.



Shoyo prese ad attorcigliare una delle ciocche corvine intorno al suo dito, donando loro un accenno più ondulato nel momento in cui le rilasciava.



"Certo che ha senso. Devi farlo anche per te e per la tua passione. Sicuramente ti ha introdotto lui nella pallavolo, ma sbaglio o il Re del Campo ha sempre giocato solo ed esclusivamente per se stesso?" ribatté, Hinata, con una punta ironica che caratterizzava l'ultima frase da lui pronunziata e che mirava ad alleggerire l'atmosfera piena di tensione, lanciando un'occhiata divertita al ragazzo accanto a lui, nonostante quest'ultimo non potesse vederlo.



"Quelli erano altri tempi. Era diverso" roteò gli occhi blu all'aria, il palleggiatore, cogliendo l'ironia del rossiccio ed apprezzando silenziosamente il suo tentativo di strappargli un sorriso.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now