Capitolo 37

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"Ciao, piccoletto" disse la persona in questione, guardando verso il basso, dove Hinata si era seduto.



"Ciao, Oikawa" lo salutò, rizzandosi in piedi alla vista del castano.



"Oh, Ciao anche a te, Iwaizumi" aggiunse, notando il moro accanto ad Oikawa.



"Come mai sei qui fuori al sole?" domandò, Hajime, ridendo leggermente ed alzando un sopracciglio.



"Uhm... in realtà..." iniziò il rossiccio, distogliendo lo sguardo e unendo le mani dietro la schiena mentre i due studenti dell'Aoba Johsai lo scrutavano interrogativi.



"Stavo aspettando che usciste" ammise, puntando nuovamente le iridi ambra verso i due senpai, i quali sembravano sorpresi.



"Oikawa, dovrei parlarti" disse, guardando supplichevole il capitano del Seijoh.



Tōru pensò a cosa potesse esser successo se il piccoletto voleva parlare con lui.



Magari il motivo era legato allo strano comportamento che Kageyama aveva avuto il giorno prima...?



FLASHBACK








💧


Dopo le parole che Shoyo gli aveva rivolto, Kageyama era rimasto pietrificato.



Non riusciva a muoversi.



Non aveva avuto nemmeno la forza di correre dietro al rossiccio, per fermarlo, abbracciarlo e dirgli di non andare via.



Ma ormai, pensava, il danno era fatto.



Aveva lo sguardo puntato in una parte indeterminata della stanza.



Nella sua mente continuava a risuonare quella frase.



'Non cercarmi più'.



Il solo ripensare a quella frase, pronunciata con un'espressione colma di odio e delusione, gli faceva sgranare gli occhi, mentre stringeva in un pugno il tessuto delle lenzuola.



Era così preso dai suoi pensieri, che non aveva sentito arrivare altre persone.



"Tobio!" lo chiamò, una voce femminile a lui familiare.



Avendo notato solo in quel momento che qualcuno lo stesse chiamando, non fece in tempo a dire 'Sono in camera, non entrate', che la porta si spalancò, mostrando la figura di sua madre.



"Tobio, perché non mi rispondi quando ti chia-" lo rimproverò, fermandosi poi alla vista dei fazzolettini pieni di sangue.



"Tobio, che cosa è successo?" chiese preoccupata, Eriko, avvicinandosi al figlio.



"Tranquilla mamma, non è successo nulla" le rispose, mentre la corvina gli prese il volto fra le mani, esaminandolo per cercare una qualsiasi ferita.



"Sono caduto per le scale e ho sbattuto il naso a terra, ma nulla di grave fortunatamente" le mentì, non potendole dire la verità.



"Sicuro che non si sia rotto?" fece la madre, tastandogli il setto nasale.



"Sicurissimo, ora mi lasci andare?" domandò, sorridendo divertito alla reazione che aveva avuto Eriko.



Prese la montagna di fazzoletti insanguinati dal suo comodino, dirigendosi al piano inferiore per buttarli nel cestino presente in cucina.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now