Capitolo 102

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"Bene ragazzi, abbiamo finito! È stato un ottimo alle allenamento! Ora mettete tutto a posto, ci penserò io a chiudere la palestra" dichiarò con voce alta , il coach Ukai, le mani ai fianchi ed uno sguardo autoritario, ma orgoglioso.



La squadra si mise all'opera, obbedendo agli ordini del loro allenatore, iniziando a sistemare tutti gli oggetti che avevano utilizzato durante quel pomeriggio e a pulire il pavimento armati di spazzoloni.



Kageyama ed Hinata, come al loro solito, raccolsero i palloni, sfidandosi a chi raccattava più palloni sotto gli sguardi rassegnati dei loro senpai, ormai ben consci di questo loro lato alquanto infantile, ma sicuramente divertente.



"Un'altra mia vittoria! Sono imbattibile" alzò i pugni al cielo con fare trionfante, Hinata, una volta aver appurato di aver vinto lui quella piccola sfida che, seppur insignificante, fece storcere visibilmente il naso al corvino, il quale, anche in questo campo, odiava perdere.



"Questo perché tu bari! Ne prendi tanti insieme e corri come una gallina prima che cadano!".



"Non è barare! È essere furbi! E poi, precisamente, come corrono le galline?".



Prima che potessero portare la cesta dei palloni nello sgabuzzino, il duo di primini, insieme al loro battibeccare, venne interrotto dalla voce di uno dei loro senpai proveniente esattamente da dietro di loro, voce che li richiamò con un pronunciato tossire, facendoli voltare.



"Sugawara, che succede?" domandò, Tobio, mentre degli accigli interrogativi presero a formarsi sui visi di entrambi i primini alla vista dell'espressione seria ed oscura con la quale il più grande li osservava.



Gli occhi socchiusi di Suga che scrutavano i suoi kohai si ridussero quasi ad una fessura, quasi avesse intenzione di incenerirli con il solo sguardo, mentre la presa della mano accasciata su una delle braccia conserte pareva aumentare, quasi a voler esprimere silenziosamente quella che pareva rabbia.



I numeri 9 e 10 della squadra si scambiarono un'occhiata confusa, come se stessero provando ad aiutarsi mentalmente a vicenda per comprendere quale fosse il motivo di cotanta ira, fallendo miseramente.



"Voi..." prese finalmente parola, Koushi, con voce bassa e roca, chinando leggermente il capo, per poi depositare le mani sulle loro spalle, avvicinandoli lievemente a sé.



"... avreste intenzione di spiegarmi cosa stavate facendo questa mattina nei bagni?" alzò nuovamente la testa, puntando quello che pareva un vero e proprio sguardo assassino verso i suoi due compagni di squadra, i quali si ritrovarono a sudare freddo e ad arrossire contemporaneamente nel sentire quella domanda, gli occhi strabuzzati che parevano voler uscire dalle orbite e le loro anime che probabilmente, dopo quella frase, si erano dichiarate decedute.



'Come diamine lo sa?!'.



"Allora?" ripeté, l'ex alzatore titolare del Karasuno, aspettando una risposta soddisfacente, cercando con i suoi occhi quelli imbarazzati che i due primini puntavano altrove, fuorché sul senpai di fronte a loro.



"Non mi dite che non sapete di cosa sto parlando, soprattutto tu, Kageyama. Magari la campanella lo avrà coperto, ma se si passa vicino al bagno nel momento in cui tiri un urlo, non è di certo una campanella ad attutirlo, lo sai?" fece, rivolgendosi con tono indagatore al corvino, il quale ormai aveva una carnagione estremamente simile al colore di un pomodoro, percependo le iridi scure del più alto provare a penetrargli il cervello, quasi volessero costringerlo a rivelare ogni informazione in suo possesso.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||حيث تعيش القصص. اكتشف الآن