Capitolo 31

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"Che cosa significa?" chiese Hinata che, nonostante non lo desse a vedere, stava andando in panico.



"Io... non lo so" ripeté Kageyama, con gli occhi lucidi.



"Se i ragazzi non accettassero tutto ciò, si creerebbe una situazione spiacevole, l'equilibrio della squadra si deteriorerebbe" continuò il corvino, ma il suo discorso, al piccoletto, parve solo un insieme di scuse inutili.



"Se davvero volessi stare con me, dovresti dare meno importanza alla loro opinione" ribatté il rossiccio, tenendo lo sguardo basso, ma alzando notevolmente il tono di voce.



"Io non dico che mi importa della loro opinione, ma la squadra non sarebbe più tale, anche il nostro gioco peggiorerebbe, non saremmo nulla di più di 6 giocatori messi in un campo senza uno scopo, senza sintonia, che senso avrebbe giocare così?" spiegò Tobio, notevolmente nervoso.



In quel momento Shoyo dovette racimolare tutta la razionalità che aveva in corpo, ovvero poca, per non urlargli contro.



"Mi stai seriamente dicendo queste cose? TU, CHE FINO AD UN ANNO FA ERI SOLO UN TIRANNO, UN RE CHE SI CURAVA SOLO DEL SUO GIOCO, MI VIENI A DIRE CHE ORA LA NOSTRA RELAZIONE POTREBBE AVERE DELLE RIPERCUSSIONI SULLA SQUADRA? MA TI RENDI CONTO DI QUANTO IPOCRITA TU SIA?!" sbraitò il centrale, alzando le iridi ambra, in quel momento iniettate di rabbia, verso il più alto.



Gli sembrava che il più piccolo stesse accumulando scuse su scuse, e ciò lo feriva molto.



Davvero per lui il loro rapporto valeva così poco? Allora non aveva mai provato ad impegnarsi? Per lui non era mai stato nulla di serio?



O forse era Hinata che lo aveva sopravvalutato?



I suoi pensieri vennero interrotti da un urlo.



"NON CHIAMARMI COSÌ!" ringhiò Kageyama, le sue pupille si rimpicciolirono, fino a sembrare scure come la notte.



In quel momento, il piccoletto percepì un po' di timore; deglutì rumorosamente, chinando di poco il capo.



"Non chiamarmi in quel modo. Io sono cambiato, ora siamo il duo di bislacchi!" riprese il suo discorso, Tobio, abbassando i toni per non spaventare il più basso.



"Sì, esatto! Ed ora mi stai voltando le spalle!".



"Voltare le spalle?! Assolutamente no! Dov'è che ti starei voltando le spalle?!".



"Ma sei serio?! MI HAI LETTERALMENTE DETTO CHE NON SAI SE RESTERESTI CON ME SE I RAGAZZI NON APPROVASSERO IL NOSTRO RAPPORTO! TU MI ABBANDONERESTI SENZA ESITARE SOLO PER SALVARE LA TUA REPUTAZIONE!" esclamò irato Hinata, con gli occhi contornati dalle lacrime.



"NON SI TRATTA DI REPUTAZIONE, MA SCUSA, VORRESTI DIRMI CHE DOVREI SCEGLIERE TRA TE E LA PALLAVOLO?!" si alterò, il corvino, alzando un sopracciglio confuso.



Tobio avrebbe voluto che anche Hinata capisse il suo punto di vista.



Probabilmente erano le sue insicurezze a parlare, dato ciò che era successo alle medie, ma diamine.



Anziché parlarne con calma e cercare di rassicurarlo, perché gli stava urlando contro?



"NON TI STO CHIEDENDO QUESTO! NOI POTREMO GIOCARE A PALLAVOLO TRANQUILLAMENTE, ANCHE STANDO INSIEME! NON TI STO CHIEDENDO DI SCEGLIERE TRA ME E LA PALLAVOLO, MA TRA ME E GLI ALTRI IN CASO FOSSERO CONTRARI!" urlò Shoyo, mentre qualche lacrima sfuggiva al suo controllo.



My Little Sunshine~ KageHina ||Completata||Where stories live. Discover now