"Non so te, ma io avrei un po' di fame" afferma la mia amica a fine visita.
"Pure io, dove mi porti a mangiare?" chiedo affamata finendo di fare le ultime foto al palazzo.
"Ti farò mangiare qualcosa di tipico nella prossima meta, ora dobbiamo prendere la metro e fermarci alla fermata giusta" risponde incamminandosi verso l'uscita del palazzo.
Usciamo definitivamente dal Gyeongbokgung, lo guardo un'ultima volta, visto che in occidente non troverò mai un palazzo con questa struttura, e seguo Zoe verso il sottopassaggio della metropolitana. La mia amica continua a filmare per far vedere tutto il nostro viaggio e devo ammettere che non è così imbarazzante essere ripresa, anzi sta diventando quasi divertente, devo solo abituarmi al fatto che comparirò spesso nei suoi video. Scendiamo le scale per andare verso la metro, paghiamo il biglietto ed aspettiamo che arrivi, accanto a noi ci sono altri turisti di varie nazionalità e sono contenta che molti vengano qui per apprezzare questa cultura e non giudicarla come fanno in molti.
"Questa è la nostra metro" afferma Zoe avvicinandosi ad essa non appena si ferma; faccio lo stesso e poi entrambe entriamo, solo dopo aver aspettato che scendano le persone all'interno. È proprio bello vedere quanta educazione c'è qui e non come in Italia che per salire ti spingono come se partisse senza aspettare che le persone salgano.
"Lo so che stai pensando e la prima volta pure io sono rimasta sorpresa" dice la mia amica sedendosi in un posto libero e io mi siedo nel posto accanto.
"In Italia te la sogni una cosa del genere" rispondo ancora sorpresa dall'ordine e dall'educazione di questa popolazione.
"Puoi dirlo forte" sorride ripensando ai tempi in cui abitavamo nello stesso paese.
"Ci vorrebbe più rispetto ed educazione, so che una parte degli italiani lo è, ma dovrebbe essere tutta la popolazione così" sorrido a mia volta pensando che non succederà mai una cosa del genere.
"Sono d'accordo con te, ma dobbiamo stare attente a non perdere la fermata" ride forse pensando a quando le è successo.
"Dovrebbe essere la prossima" affermo guardando il nome che c'è scritto sotto alla prossima fermata.
"Proprio così, quindi ci conviene alzarci e avvicinarci alla porta" risponde alzandosi ed andando verso la porta più vicina. Faccio lo stesso e gentilmente chiedo permesso alle persone per passare e loro mi rispondo con un sorriso e spostandosi; credo di adorare questa popolazione.
La metro pian piano rallenta e si ferma perfettamente davanti alla nostra fermata, le porte si aprono e tranquillamente scendiamo. Saliamo le scale e camminiamo verso la prossima meta che dovrebbe chiamarsi Bukchon Hanok Village, visto che il biglietto della metro indicava questo nome nella fermata.
"Siamo arrivate al Bukchon Hanok Village, è un villaggio tradizionale coreano, è composto da numerosi vicoli, hanok ed è conservato per mostrare un ambiente urbano di 600 anni fa" spiega Zoe guardando la telecamera.
"Una grande e bella hanok è stata aperta come parte del Seoul Museum of History" aggiunge in modo serio e preciso.
"Sembra tutto così interessante" affermo guardandomi attorno e scattando qualche foto.
"Lo è, dopo pranzo visiteremo meglio questo villaggio" risponde prima di entrare in un piccolo ristorante.
"Cosa mangeremo di buono?" chiedo curiosa, visto che è la prima volta che mangio un piatto coreano.
"Il kimchi, qui lo mangiano molto spesso e dopo averlo assaggiato ho capito che è difficile farne a meno" risponde sedendosi in un tavolo libero ed ordinando questa pietanza non appena arriva il cameriere.
"È come la pizza per noi italiani" affermo pensando che nessuno riesce a fare a meno della pizza.
"Hai fatto l'esempio perfetto" risponde inquadrando i piatti non appena ce li portano.
"Buon appetito" sorrido quando Zoe mi riprende con la telecamera.
"Anche a te" sorride a sua volta mettendo in pausa la registrazione.
"È proprio buono" affermo dopo aver mangiato il primo boccone.
"Si, nei prossimi giorni ti farò assaggiare altre specialità coreane" risponde prima di continuare a mangiare.
"Non vedo l'ora" sorrido entusiasta di essere riuscita ad aprirmi anche per quanto riguarda la cucina di questo paese.
"Ovviamente mangeremo anche cibo occidentale, è difficile farne a meno" sorride a sua volta probabilmente pensando a tutte le volte che le è mancata la cucina italiana.
"Immagino, soprattutto quando sei qui da poco tempo" affermo bevendo un sorso d'acqua e finendo di pranzare.
"Esatto, poi pian piano ti abitui a questi nuovi sapori" risponde alzandosi per andare a pagare.
Quando torna prende in mano la telecamera e si mette nelle spalle lo zaino, mi alzo e faccio lo stesso; controllo la batteria del cellulare che stranamente è ancora tanta. Andiamo verso l'uscita del ristorante e prima di uscire salutiamo tutti con un piccolo inchino, usciamo ed iniziamo a camminare attraverso questi piccoli vicoli pieni di storia, ormai circondati dalla moderna Corea, in cui ci sono molti centri culturali, pensioni, ristoranti e case da tè; mi sembra di essere immersa nella tradizionale cultura orientale, grazie all'atmosfera di questo villaggio e alle persone che indossano gli abiti tipici.
"Il villaggio ospita il centro culturale tradizionale Bukchon, il Centro culturale intangibile di Seoul, il Museo Donglim Knot, il Museo Gahoe, il Museo del ricamo Han Sangsu, il Museo di arte asiatica di Bukchon e il Museo del gufo" afferma la mia amica riprendendo ogni cosa di questo posto.
"Te li farei visitare tutti, ma in mezza giornata è impossibile" aggiunge continuando a camminare.
"Tranquilla, già vedere questo villaggio dall'esterno mi fa capire molte cose di questa cultura" rispondo continuando a fotografare tutte le cose pittoresche e le belle architetture che non si vedono più nella moderna società.
"Dovrebbero vederlo tutti questo villaggio" afferma svoltando verso altri vicoli ancora inesplorati da noi.
"È stupendo e così diverso da quelli occidentali che ti lascia senza parole" rispondo seguendola, ma senza smettere di fare foto.
"Sono d'accordo con te" sorride Zoe nel vedermi così entusiasta.
"Sono contenta di aver avuto questa possibilità e di aver allargato i miei orizzonti culturali" sorrido a mia volta guardandomi intorno.
"E io sono contenta che tu ti stia aprendo ad un nuovo mondo" sorride ancora distogliendo lo sguardo dalla telecamera per guardarmi; nei suoi occhi vedo tanta felicità e serenità che spero di trovare anch'io qui.
"Con grande dispiacere devo dirvi che questa prima giornata con Luna all'insegna della cultura è terminata" afferma la mia amica guardando la telecamera.
"È passata velocemente" rispondo incredula di non essermi resa conto che è quasi sera.
"Quando ci si diverte è sempre così, ma non temete torneremo con un altro video. A presto" sorride Zoe inquadrando entrambe e finendo la registrazione.
"È stata una giornata impegnativa, ma non vedo l'ora di passarne altre così" sorrido a mia volta guardando il tramonto e facendo il mio ultimo scatto della giornata ad esso.
"Questo è l'entusiasmo giusto, ma tieni le ultime energie per tornare a casa" sorride ancora incamminandosi per uscire da questo fantastico villaggio.
Non passavo una giornata così da molto tempo, ho sempre odiato andare a visitare musei e monumenti e devo ammettere che all'inizio pensavo di annoiarmi, invece è stata una giornata veramente interessante; questa è la prova che ci si può acculturare in modi diversi e non sempre noiosi.
>Spazio Autrice:
Spero vi sia piaciuto il capitolo, se vi va lasciate una stellina e un commento per farmi sapere cosa ne pensate. A presto 💜
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So Different, So Similar {BTS||FF}
Fanfiction{Wattys 2020} È possibile che due persone con cultura, tradizioni e abitudini diverse si uniscano per formare una cosa sola? Luna, ragazza occidentale, ha passato la sua vita sommersa da stereotipi sotto l'influenza delle persone che la circondavano...
