Guido sull'asfalto bagnato e sotto il diluvio universale, guardo attentamente la strada, mentre maledico il tempo per esser cambiato all'improvviso, avrei dovuto aspettarmelo, dato che siamo in pieno autunno e il sole ormai si fa vedere sempre meno, ma ovviamente quelle poche volte che mi affido alle previsioni del meteo, mi ritrovo a dover affrontare una pioggia incessante; questo fenomeno meteorologico mi rende ancora più triste, l'umore ormai è sottoterra e la voglia di piangere è tornata, anche se so benissimo che non serve a nulla, e questa canzone malinconica che risuona in tutta l'auto, non mi sta aiutando a trattenermi, solo il fatto che non vedrei niente con le lacrime me lo sta impedendo.
Dopo qualche minuto vedo la casa in cui vivo, svolto e sosto sul piazzale davanti al cancello, mentre aspetto che quest'ultimo si apra, entro e percorro il piccolo viale, prima di fermarmi definitivamente sotto il portico di fronte al garage; spengo l'auto e controllo che non ci siano segni del pianto di qualche minuto fa, faccio un respiro profondo sentendo il nervosismo prendere possesso del mio corpo ed esco dalla macchina. Velocemente corro fino alla porta ed entro quasi del tutto asciutta, mi tolgo le scarpe bagnate e faccio il mio ingresso in soggiorno, dove trovo Dafne seduta sul divano a guardare il cellulare, dalle canzoncine che sento, sicuramente starà su TikTok; come la maggior parte degli adolescenti, pure lei è in fissa con quell'app, così tanto da imparare i balletti e ripeterli spesso in qualunque momento della giornata e in qualsiasi posto all'interno di questa casa, ormai c'ho fatto l'abitudine e a volte, dopo ripetute sue richieste, mi faccio insegnare qualcosa, è divertente, ma per ora mi limito solo ad aprire ogni tanto quell'app.
"Allora Namjoon è partito?" mi chiede mia sorella alzando lo sguardo, dopo aver sentito i miei passi.
"Si, è in volo verso Seoul" rispondo triste avvicinandomi al divano, ma restando in piedi, dato che devo cambiarmi per cena.
"Anche se non capivo quasi nulla quando parlava, era una buona compagnia, mi sta simpatico" replica riportando lo sguardo sul suo cellulare, mentre io sorrido contenta che stia crescendo con una mentalità aperta, purtroppo non sempre ragiona in questo modo, ma spero che continui così e che allarghi sempre di più la sua mentalità.
"Concordo, infatti questi giorni passati con lui, sono praticamente volati" sorrido ancora ricordando ogni momento, dai sorrisi alle risate, dai baci dolci a quelli più passionali, ogni singolo istante è stato meraviglioso e con lui lo sarà sempre.
"Questa è mia sorella, anche se lui non è più qui con te, non smettere di sorridere" dice contenta di vedermi felice, dopo tante settimane di sofferenza e dolore.
"Luna cambiati, è quasi pronta la cena" afferma mia madre sulla soglia della porta, facendomi quasi prendere un infarto dallo spavento.
"Va bene" rispondo tranquilla, ogni volta che devo parlare con i miei genitori, cerco sempre di essere gentile con loro, così non li faccio già arrabbiare e spesso questa cosa va a mio favore quindi la sfrutto; so che non è un buon comportamento, ma nemmeno loro si comportano bene con me quindi non mi sento molto in colpa.
Mi dirigo verso la mia stanza ed entro, appoggio la borsa e il cellulare sulla scrivania e mi tolgo i vestiti per poi mettermi una felpa nera e dei leggings dello stesso colore; sono sempre stata una di quelle ragazze che non si veste bene anche in casa, ma preferisce di gran lunga stare comoda e calda in un maglione extra-large e dei semplici pantaloni da jogging. Esco dalla mia camera e vado verso il bagno, entro e mi posiziono davanti allo specchio, prendo una salvietta e tolgo tutto il trucco, non appena finisco la butto nel cestino ed esco velocemente, dato che ho sentito mia madre urlare per avvisarci che la cena è pronta.
Più mi avvicino alla cucina più il mio nervosismo aumenta, il ricordo dell'ultima conversazione avuta con loro mi si ripresenta nella mente e non aiuta per niente, ho ancora impresse le loro parole, anzi le parole di mia madre, e se da una parte spero che abbia cambiato i suoi pensieri dopo la cena con Namjoon, dall'altra ho il terrore di illudermi ancora, però questa volta se mi ferirà, saprò con chi parlare senza dovermi tenere tutto dentro; in queste settimane ho capito che non sfogarsi fa più male che bene, che affrontare tutto da sola è la peggior decisione da prendere, soprattutto quando ti porti dentro qualcosa più grande di te, e che se hai qualcuno a cui puoi chiedere aiuto, devi farlo senza pensarci, detto così sembra facile, ma non lo è per niente, anzi il più delle volte è proprio il contrario. Entro in cucina e prendo un respiro profondo, mi siedo al mio solito posto e aspetto che mia madre porti la cena in tavola, nel frattempo mio padre sta guardando il telegiornale, mentre mia sorella si sta lamentando di qualche fatto accaduto a scuola; cerco di mettere da parte il nervosismo, quando mia madre mi mette sul piatto una bistecca e dei funghi come contorno, dato che se continuo ad avere l'ansia non tocco il cibo e non posso permettermi di saltare la cena, non dopo quello che mi è successo. Inizio a tagliare la bistecca in molti pezzi, ne mangio qualcuno e lo alterno con i funghi, anche se non sono un amante del cibo, devo ammettere che adoro alcune pietanze e tra queste ci sono anche quelle che ho sul piatto; continuo a mangiare tranquillamente, nessuno parla, solo la televisione rompe il silenzio in questa stanza, ma ben presto capisco che inizierà la conversazione tanto attesa.
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So Different, So Similar {BTS||FF}
Fanfiction{Wattys 2020} È possibile che due persone con cultura, tradizioni e abitudini diverse si uniscano per formare una cosa sola? Luna, ragazza occidentale, ha passato la sua vita sommersa da stereotipi sotto l'influenza delle persone che la circondavano...
