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"Namjoon che ci fai qui? Pensavo fossi impegnato" affermo un po' sorpresa ripensando alla fretta che ha avuto nel chiudere la chiamata.

"Sono venuto per una cosa ed è anche per questo che ho riattaccato prima" risponde un po' nervoso, mentre chiudo la porta di casa.

"Per cosa?" chiedo abbastanza confusa sedendomi sul divano.

"Per una cosa che vogliamo entrambi" risponde accennando un sorriso e sedendosi accanto a me.

Non so come replicare, sto pensando ad una cosa, ma forse sto fraintendendo le sue parole; sono un po' nervosa, ma al tempo stesso muoio dalla curiosità di saperne di più. Namjoon non aggiunge altro, ma si avvicina pian piano a me, mi mette un mano sulla guancia e mi accarezza dolcemente, chiudo gli occhi e mi godo questo momento; quando li riapro, il suo viso è a pochi centimetri dal mio, la distanza è così minima che se uno dei due si muovesse, le nostre labbra potrebbero sfiorarsi. I nostri sguardi sono incatenati come due calamite che non possono far altro che avvicinarsi fino a toccarsi, potrei perdermi nell'oscurità dei suoi occhi, ma mi sentirei a casa; abbassa lo sguardo e noto che sta fissando le mie labbra, senza farlo apposta prendo tra i denti il labbro inferiore ed è proprio questo che fa scattare qualcosa in lui fino ad azzerare la poca distanza che ci separa. Le sue labbra sono sulle mie, sono così morbide che non vorrei mai staccarmi da esse, chiudo gli occhi per imprimere ancora di più nella mia mente questa sensazione sperando che non finisca mai; il semplice bacio si trasforma in qualcosa di più, sorprendendomi. Sento la sua lingua sulle labbra, senza pensarci un secondo socchiudo la bocca e per la prima volta le nostre lingue si incontrano e si muovono in sintonia come se questo non fosse il nostro primo bacio; continuiamo a baciarci senza mai staccarci come se volessimo farlo durare in eterno, come se avessimo bisogno di questo contatto reciproco.

"Sognavo questo momento da troppo tempo" sorride ansimando dopo esserci fermati per respirare.

"Mi dispiace di non averlo capito prima" sorrido un po' in imbarazzo.

"Tranquilla, recupereremo il tempo perso" sorride ancora facendomi l'occhiolino.

"Ora non correre" rido dandogli un piccolo schiaffo sul braccio.

"Come vuoi, piccola" ride a sua volta prendendomi il polso e tirandomi verso di lui per poi avvolgermi tra le sue braccia.

"Come mi hai chiamata?" chiedo come se non avessi sentito, solo per farglielo ripetere.

"Piccola" risponde prima di darmi un bacio sui capelli.

"Oppure preferisci baby?" aggiunge pronunciando quell'ultima parola con l'accento inglese.

"Li adoro entrambi" rispondo cercando di non fargli capire l'effetto che mi fa quando parla in inglese.

"Tanto lo so che effetto ti fa baby" replica sussurrando l'ultima parola con voce roca.

"Lo stesso effetto che daddy ha su di te" dico sentendo il suo corpo irrigidirsi all'istante e il suo battito cardiaco aumentare.

"Sei fortunata che non siamo soli in casa" afferma calmandosi, mentre mi stringe tra le sue braccia.

"Sennò che faresti?" chiedo curiosa, mentre il mio cuore inizia ad accelerare i battiti.

"Beh, un'idea ce l'avrei" sussurra vicino al mio orecchio provocandomi un brivido lungo tutto il corpo.

"Se non ci fossi io, sareste ancora a fare il gioco degli amici" afferma Zoe dal piano superiore affacciandosi e sorridendo nel vederci abbracciati.

"Immagino che avrai già avvisato tutti" rispondo sapendo che non vedeva l'ora di farlo.

"Si, ma loro per primi mi hanno chiesto come mai non rispondevate" replica ancora col cellulare in mano.

So Different, So Similar {BTS||FF}Where stories live. Discover now