So Different, So Similar {BTS||FF}

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Sono passati precisamente cinque giorni da Natale, dopo quello che è successo in camera di Namjoon, i ragazzi sono venuti a chiamarci per la cena e, inconsapevoli di quello che era veramente accaduto, ci hanno riferito di aver temuto di interrompere qualcosa, dato che ero nella stanza per cambiarmi; ammetto di essermi imbarazzata all'istante, ma fortunatamente mia sorella mi ha salvata minacciando di mangiare tutta la cena da sola, cosa impossibile vista la quantità di cibo che avevano preparato. Finita la cena siamo tornati a giocare al gioco da tavolo per volere di Jungkook e Dafne, i quali volevano assolutamente la rivincita, ed avere loro due più Jimin e Hoseok come avversari non è stato per niente semplice, soprattutto per le prove che ci imponevano di fare; devo dire che nel quartetto mia sorella e Jimin erano la coppia più spietata e probabilmente questo li ha portati alla vittoria, mentre io, Namjoon, Jin e Yoongi scuotevamo la testa increduli di vederli saltellare per tutto il soggiorno felici di aver vinto.

Due giorni dopo quella magnifica serata, la famiglia di Zoe e mia sorella sono ripartiti per l'Italia, ricordo ancora le facce tristi di Gemma e Dafne nel dover lasciare me e Zoe e dover tornare alla solita vita dall'altra parte del mondo, ma per nostra sorpresa quella tristezza era dovuta anche dal fatto che si fossero affezionate ai ragazzi, i quali le trattavano come se fossero le loro sorelle minori. Sono contenta che siano riusciti ad andare d'accordo, è stato bello vedere Dafne giocare con Yeontan insieme a Jimin, Namjoon e Hoseok, prima che Yoongi lo portasse via con sé seguito subito dagli altri quattro, oppure vedere Gemma sfidare Jin, Jungkook e Tae nei videogame, tutto questo mentre io e Zoe guardavamo la scena sorridendo a tratti divertite da quello che accadeva; entrambe avevamo bisogno di avere vicine tutte le persone a noi più care.

"Luna, tutto bene?" chiede Zoe facendomi prendere uno spavento ed entrando nella mia stanza.

"Si, ero solo immersa nei miei pensieri" rispondo mettendomi a sedere sul letto per lasciarle un po' di posto.

"Questo l'avevo notato, dato che ho parlato per tutto questo tempo senza avere una minima risposta" replica ridacchiando e sedendosi accanto a me, dopo aver guardato lo schermo del cellulare.

"È successo qualcos'altro con i tuoi genitori?" domanda subito tornando seria, anzi direi più preoccupata, dopo che le ho raccontato cosa è successo poco prima della cena di Natale.

"No, non si sono più fatti sentire e spero che continuino così" sbuffo non avendo la minima voglia di trovarmi altri messaggi come l'ultimo, ma forse la mia non riposta gli ha fatto capire il mio non volerli sentire e spero vivamente sia così.

"Credo che abbiano capito di essere nel torto e a loro questo non sta bene quindi semplicemente vogliono far ricadere la colpa su di te, peggiorando così la situazione già delicata, ma ora non pensarci perché sei qui con me e i ragazzi e in momenti come quello della sera di Natale, noi ci saremo per non lasciarti ferire da quelle parole dettate dalla rabbia e per ricordarti che sei l'opposto di tutto quello che dicono" replica accennando un sorriso ed appoggiando una mano sulla mia spalla come se volesse confortarmi.

"Non vi ringrazierò mai abbastanza e farò la stessa cosa sia con te che con i ragazzi" dico contenta di avere delle persone così meravigliose al mio fianco, mentre Zoe per l'ennesima volta guarda il cellulare.

"Sei nervosa, non è vero?" chiedo vedendo che controlla l'ora quasi avesse paura che la giornata finisse da un momento all'altro.

"Si e sinceramente non ne capisco il motivo, dato che non è il mio di compleanno" risponde probabilmente confusa dalle emozioni che sta provando in questo momento a causa di questa giornata importante, ovvero il compleanno di Tae.

"Penso sia normale, vuoi che sia felice in questo giorno e vuoi fare di tutto per renderlo ancora più bello e speciale, lo ero pure io al compleanno di Namjoon, anche se il mio nervosismo era dovuto non solo per questo motivo" replico ricordando la mia partenza avvenuta il giorno successivo, mentre cerco di tranquillizzarla.