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Non capisco dove sono o meglio cosa stia succedendo, vedo solo un susseguirsi di immagini, sono veloci, ma al tempo stesso chiare, intorno a me c'è solo buio, una profonda oscurità, mi guardo attorno più volte confusa, ma è inutile, sono completamente sola; più cerco di comprendere più mi sento disorientata. Improvvisamente ricordo quello che mi è successo, anzi quello che mi sono fatta, l'effetto dell'alcool sembra essere sparito, ma il mal di testa è lancinante e continuo a sentirmi leggera, quasi non stessi camminando, le braccia mi fanno male, così le guardo e noto alcuni tagli su di esse, altre ferite aperte, solo che queste sono superficiali e in pochi giorni guariranno, stessa cosa non si può dire per quelle che ho nel cuore; rialzo lo sguardo e guardo le immagini rallentare, come se volessero farmi capire qualcosa in più e solo ora vedo che sono tutti i miei ricordi.

Mi siedo a terra, mentre una canzone tranquilla inizia a risuonare, accenno un sorrido al ricordo di come la musica sia stata l'unica cosa invariabile nella mia vita, l'unica che mi ha sempre salvato, l'unica che era sempre con me, l'unica che sapeva sempre dirmi le parole giuste al momento perfetto, mi bastava mettere le cuffiette, avviare la playlist e tutto intorno a me spariva, mi isolavo dal mondo esterno e mi lasciavo trasportare nel mio di mondo; fisso i miei occhi su quei frammenti e aspetto di vedere quello che succederà in questo posto senza spazio e tempo.

Il primo ricordo che mi si para davanti è uno dei pochi che sono rimasti nella mia memoria di quando ero piccola, una semplice bambina che sognava di fare molte cose, che voleva lasciare un segno nel mondo e che sperava di essere ricordata negli anni futuri; sognavo veramente in grande, ma mi era concesso, infondo avevo una vita davanti. Non ho molti ricordi della mia infanzia, alcuni sono belli, altri no, alcuni sono emozionanti, altri mi fanno solo provare dolore, ero una bambina timida, ma piena di gioia; a volte vorrei tornare piccola, anche se quando lo ero, non vedevo l'ora di crescere, solo una volta cresciuta, mi sono resa conto di quanto quegli anni erano belli, felici, ma non li avrei più riavuti indietro.

Diverse immagini si susseguono, alcune della mia infanzia, altre della mia preadolescenza, in quest'ultime ancora ero la Luna di sempre, un po' meno timida, con qualche amicizia in più, sorridevo e ridevo con il gruppetto di amiche di quegli anni, l'innocenza della me bambina stava pian piano sfumando via, più veloce di quello che credevo, portando via quel lato fanciullesco che invece doveva rimanere dentro di me; volevo essere come gli altri, sentivo il bisogno di ribellarmi, quell'istinto di andare conto le regole, ma ero ancora troppo timida per farlo.

Ad ogni ricordo che mi passa davanti sento gli occhi farsi lucidi, il cuore battere forte e il corpo scosso da alcuni brividi, non pensavo facesse così male vedere scorrere la propria vita, non pensavo nemmeno di arrivare a questo punto così presto; tutti i miei pensieri vengono interrotti da un'altra immagine, la quale riguarda il periodo più brutto, ovvero l'adolescenza.

Da adolescente persi definitivamente il mio lato da bambina, ma non quello da sognatrice, anzi volevo dare una svolta alla mia vita, ormai monotona, ma non ne avevo il coraggio, avevo troppa paura di fallire nuovamente o di abbandonare tutto prima di arrivare a quel punto; volevo fare qualcosa di diverso, ma lo feci in modo sbagliato, a dire la verità presi abitudini sbagliate. Dovetti abbandonare la danza, l'unica che a quel tempo mi dava un po' di spensieratezza, l'unica che mi faceva ancora sognare, spesso mi immaginavo sopra un palco, da sola o in gruppo, non importava, volevo solo ballare, sentire la musica partire ed iniziare a muovermi a ritmo, così da poter dimenticare tutto intorno a me; quando ricevevo dei complimenti, mi imbarazzavo, non ero abituata, eppure quelle parole mi rendevano felice, mi facevano sentire bene e non un fallimento, ma si sa le cose belle durano poco.

In quel periodo ero sola, completamente sola, avevo litigato con il gruppetto di amiche e così mi ero ritrovata da un giorno all'altro chiusa nella mia stanza triste ed annoiata, sofferente nel vedere gli altri della mia età uscire e divertirsi, invece io mi ero talmente chiusa in me stessa, così tanto da non volermi più fidare di nessuno; preferivo restare da sola, piuttosto che soffrire ancora. Passai così i primi anni della mia adolescenza, era un periodo buio, non trovavo nemmeno la voglia di svegliarmi il giorno successivo ed affrontare l'ennesima giornata scolastica, in una scuola che odiavo più di qualsiasi cosa; dopo diverse amicizie andate male, incontrai quella che ora è la mia migliore amica, Zoe, ovvero l'unica che da quel momento mi è stata più vicina.

So Different, So Similar {BTS||FF}Where stories live. Discover now