Sono passati diversi giorni da quella conversazione, giorni in cui non ho fatto altro che piangermi addosso, stare chiusa in camera e ridurre i miei contatti sociali, ho sentito qualche volta Zoe, ma il fuso orario non ci permette di sentirci spesso, sta cercando di sistemare la situazione, però ogni giorno che passa resta sempre uguale; in questi giorni oltre alla sofferenza, ho sentito la paura, l'ansia, il panico di essere abbandonata anche da lei, l'unica amica che mi è sempre stata accanto, l'unica di cui mi fido ciecamente, l'unica che non mi farebbe mai del male, penso che farebbe bene a chiudere i rapporti con me, visto che sono un completo disastro, però senza di lei per me probabilmente sarebbe la fine, sarebbe come togliermi non dico tutto, ma quasi, sarebbe un dolore ancora più grande di quello che già sto sopportando e non so se riuscirei a reggere dell'altro dolore. Ogni tanto rispondo anche a Chantal, Haumea e Mia, ho detto a tutte che non sto passando un buon periodo e fortunatamente hanno capito che ho bisogno di stare un po' da sola, ovviamente mi scrivono ogni giorno, essendo preoccupate, ma sanno che in questo momento ho solo bisogno di tempo, tempo per tornare a star bene, per chiudere queste ferite che bruciano da morire, per ritrovare una pace interiore; vorrei poter dire di voler ritrovare anche me stessa, ma invece l'ho lasciata in Corea, l'avevo ritrovata grazie a quel ragazzo, a cui ho donato il mio cuore e che ora sono sicura che se lo avesse tra le mani, lo lascerebbe cadere a terra, non curandosi del fatto di averlo rotto in mille pezzi.
"Luna, vieni a mangiare?" chiede Dafne un po' preoccupata, dopo aver bussato ed aperto la porta.
"No, non ho fame" rispondo voltandomi dall'altra parte per non farle vedere le lacrime scendere sul mio volto.
"Non mangi quasi più niente, non puoi continuare così, siamo tutti preoccupati" replica nella speranza che io cambi idea e vada a cenare con loro.
"Posso capire te, ma non loro, non ci credo che sono preoccupati per me, quando mai lo sono stati? Cosa credevano che tornassi e facessi finta di nulla? Che fossi la solita Luna sorridente? Mi hanno tolto le uniche persone che mi rendevano felice, della loro preoccupazione non me ne faccio niente" affermo alzando la voce dalla rabbia e voltandomi di nuovo verso di lei, notando la sua espressione spaventata.
"Scusami, non volevo sfogarmi su di te, perdonami" aggiungo sentendo altre lacrime sfuggire dai miei occhi e mettendomi a sedere per poi portare le mani davanti al viso volendomi coprire; non ci credo, non è possibile, mi ero ripromessa di non diventare mai come mia madre, di non sfogare la mia rabbia sugli altri, di non perdere il controllo facilmente, eppure ora l'ho appena fatto, tutto ciò mi fa sentire ancora più uno schifo.
"Tranquilla, capisco non stia passando un bel periodo, ma devi reagire, non puoi chiuderti per sempre qui, non puoi smettere di mangiare, non puoi ridurti in questo stato, non è questa mia sorella" risponde cercando di farmi ragionare, ma purtroppo non ci sta riuscendo, non può capire quello che mi sta succedendo e spero per lei che non le capiti mai una cosa del genere.
"In più lo sai che se non vieni, si arrabbiano ancora di più, ormai dovresti conoscerli" aggiunge guardandomi un'ultima volta, aprendo poi la porta per uscire.
"Non ho fame e non voglio che nessuno entri in questa stanza" replico sperando che per una volta qualcuno mi ascolti, prima che mia sorella esca definitivamente; so che non mi fa bene saltare i pasti, so che così non riuscirò mai ad andare avanti, ma ora come ora non ho voglia di mangiare, il dolore che sto provando è più forte della fame.
Tolgo le mani ormai bagnate da davanti il viso, le asciugo nella maglia, non una maglia qualsiasi, bensì una di quelle che mi ha regalato Namjoon, fortunatamente quando ho tolto i vestiti dalle valige, sono riuscita a nasconderle a mia madre, così ora posso ancora sentire il suo buon profumo; peccato che ormai non sia più una gioia indossarle, mi fanno sentire ancora di più la sua mancanza, mi ricordano ogni giorno passato con lui, non mi fanno dimenticare quello che ho fatto, eppure non riesco a non indossarle, non riesco a lasciarle dentro all'armadio, è come se averle addosso, mi facesse sentire ancora il suo calore quando mi abbracciava, come se sentissi ancora quella sensazione di sicurezza, protezione, casa.
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So Different, So Similar {BTS||FF}
Фанфикшн{Wattys 2020} È possibile che due persone con cultura, tradizioni e abitudini diverse si uniscano per formare una cosa sola? Luna, ragazza occidentale, ha passato la sua vita sommersa da stereotipi sotto l'influenza delle persone che la circondavano...
