Una strega superdotata (Parte VII)

321 36 29
                                    

E il bruno corrucciò lo sguardo, ora irritato -Vuoi sapere quali sarebbero le posizioni in cui ti metterei, Lara?! Ma che vuoi che me ne importi!? Cosa dovrebbe cambiare, scusa?!-

Lì, vide la bionda portarsi le mani al viso, allontanandosi da lui che la fissava allucinato. Lara giunse fino al tavolo con le mani immerse entrambe fra i capelli, chiedendosi se era veramente necessario essere così esplicita con lui, anche se era stato chiaro, da un certo punto di vista.

"Verrebbe a letto con me, se io fossi d'accordo..."

-Oh, bambina, non è possibile che tu sia sconvolta per questa cosa... è assurdo! E se speri di trovarti un maschio che non voglia venire a letto con te dal primo giorno, beh, puoi anche smettere di cercarlo!-

E lì, la ragazza arrossì, stringendosi nelle braccia e scuotendo il capo -Lo vedi che non capisci, cavolo!- lamentò, riprendendo a singhiozzare e dicendogli -Non puoi dirmi di avermi messo semplicemente alla prova quando in realtà volevi scoparmi davvero! Non puoi dirmi che non ti fidi delle donne e che le allontani se mostrano le loro reali intenzioni quando poi sei il primo a nascondere le tue! Quando sei il primo ad agire in maniera subdola!- e debolmente riuscì di nuovo a guardarlo, ormai del tutto presa dai singhiozzi e dalla rabbia, mentre lui sembrava davvero impressionato davanti alla sua reazione -Ti avrei sbattuta solo se mi avresti dimostrato che avevo ragione e poi ti avrei mandata a quel paese, come ho fatto con tutte le altre. Ma hai dimostrato che non sei minimamente interessata a me in quel modo, quindi pace, ho capito. Smetterò di fare qualunque cosa che ti...- e la indicò, dicendole poi, con voce più morbida -...Disgusti in questo modo.- e deglutì, spostando lui lo sguardo stavolta, storcendo la bocca. Ci era rimasto male, male in una maniera che aveva rapidamente sorpreso lei.

"Che cosa diavolo ha capito!?"

Arrossì, nel vederlo staccarsi dalla parete e muoversi verso la Conserva. Mani in tasca, spalle chiuse e con la consapevolezza di essere stato rifiutato. Glielo leggeva in viso.

"Non è possibile che abbia capito che io..."

E quando la oltrepassò per superare il tavolo, scattò davanti a lui, obbligandolo a fermarsi. Lo guardò poi intensamente, afferrandogli il viso e vedendolo sbattere gli occhi, prima perplesso, poi decisamente sorpreso quando lei si mise sulle punte e l'obbligò ad abbassarsi, per baciarla.

Ovviamente fu un bacio stampo puramente simbolico, che portò lui ad abbracciarla di nuovo.

Quando si separarono, lui le domandò perplesso -Sei bipolare, quindi? E' questo il tuo segreto?-

E la bionda sospirò delusa, scuotendo il capo -No, Falko. Visto che mi sembra assurdo che tu possa pensare di non essere attraente per una qualsivoglia femmina.-

Il bruno la obbligò a guardarlo di nuovo e le domandò, temendo di aver comunque capito male -Quindi mi reputi attraente, giusto?- e lei assunse un'aria annoiata, replicando -Ovviamente.-

-Niente affatto, ma okay. Anche se sono quasi tentato di fartelo scrivere e firmare da qualche parte... Sei davvero una psicopatica.- sostenne, sempre più convinto e la vide assottigliare lo sguardo, minacciosamente, cosa che lo divertì e lo spinse a trascinarla sopra il tavolo, facendola alla sua altezza -Quindi, posso sapere cos'erano tutti quei piagnistei?-

La bionda deglutì e arrossì, rivelandogli, con un'alzata di spalle -Mi... dispiace che...- e si morse di nuovo il labbro inferiore, mentre lui cancellava una nuova lacrima e la intimava -Che cosa? Oh, bambina, andiamo...- la pregò, sentendola quindi ultimare, mentre si nascondeva sotto il suo mento -Che sono comunque come tutte le altre, perché anche se... anche se mi piaci come persona, tu mi tratteresti come se fossi chiunque altra e... e io... io non voglio! Sin da subito volevo che mi rispettassi, prima di ogni altra cosa, e... ed è proprio per questo che ho voluto bandire il discorso sesso, ma... ma è uguale, perché tu non ti fidi comunque di me!-

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now