Il lupo da guardia (Parte II)

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-E chi mai potrebbe!?- e scattò verso la bruna, alzando gli occhi su di lei, vedendola spostarle i ricci dagli occhi e guardandola dal basso -Non parlo certo del tradimento, ma della fedeltà al proprio spirito, Sharlize. Ancora non ti ho vista diversa con lui... per cui temo che ancora non gli abbia parlato dei tuoi dubbi, hai... così paura che ti lasci?-

E l'altra strinse le labbra, tirando su il naso, con disperazione -Lui è così perfetto, Monica, io... io non ne troverò mai un altro così!-

Monica alzò ambedue le sopracciglia, osservandola con attenzione e le domandò -Credi davvero che sia uno come lui ciò di cui tu hai bisogno? Credi che il suo desiderare che tu sia "migliore" secondo il parere popolare, ti porterà ad essere quella persona? Anche se t'impegnerai, Sharlize... potrai sempre e solo fingere, nulla di più.- e si fece alla sua altezza, guardandola con attenzione -Tu devi migliorare in ciò che ritieni più opportuno, in ciò che già un po' ti appartiene e che puoi fortificare! Devi definire il tuo carattere secondo ciò che aspiri ad essere tu, non ciò che lui vorrebbe da te... anche se ti sembra così giusto.- ultimò, sperando davvero che l'ascoltasse, in quel momento.

Per lei erano dei concetti molto importanti, che aveva dovuto capire da sola... ma Sharlize non aveva vissuto le sue stesse sfortune, quindi aveva sicuramente bisogno di qualcuno che le aprisse gli occhi.

-Non me la sento di lasciarlo, non per questa cosa, di certo! Parlerò con Filipp, cercherò di affrontare il discorso... ma solo quando avrò la certezza che è proprio lui il problema, non io... come penso da sempre.-

E Monica ammorbidì lo sguardo, annuendo -Quindi... cosa hai intenzione di fare?-

E la compagna arrossì appena, facendo spallucce -Voglio parlare più chiaramente con Viktor... non c'è mai l'occasione e voglio trovarla.-

La strega fu d'accordo con quella decisione. Sperò che la compagna non facesse nulla di stupido o avventato con Viktor, certo Filipp non se lo meritava, ma in cuor suo sapeva che, anche se fosse successo, non avrebbe potuto davvero deprecarla.

Aveva solo paura di scontentare Filipp e dire a voce alta che con lui non stava bene, altrimenti l'avrebbe già lasciato da tempo.

Quando Eliza si smaterializzò in casa Smith, non vide nessuno in salone.

Non riteneva di avere il permesso per girovagare, o perlomeno, probabilmente lo aveva, ma non le piaceva insinuarsi a casa altrui senza un chiaro invito. Per cui decise di mandare un messaggio a Bryanna e si sedette su una sedia, notando per sua fortuna che c'erano i quaderni di Arden, che nel mentre avrebbe controllato. Il ragazzo era ovviamente a scuola quella mattina.

Attese fino alle undici, presa dai compiti, ma qualcuno che scendeva le scale la distrasse e volse lo sguardo, notando Raul nei lunghi pantaloni verde scuro addosso. Era a torso nudo, come al solito. Quando la vide, assunse un'aria perplessa –Ah, e tu?-

La ragazza in quell'istante si sentì del tutto fuori luogo, per una serie di motivazioni che la presero in pieno.

Non lo vedeva dal compleanno di Hazel, o meglio, dalla fatidica mattina.

-Io sto aspettando Bryanna-

Replicò rapida, sentendosi un po' stupida. Non le piaceva davvero andare a casa degli altri senza avvertire, anche se aveva ormai un appuntamento quasi fisso con Arden.

-E l'aspetti da quanto, esattamente?- domandò l'altro, assonnato, muovendosi verso il frigo e aprendolo.

Essendo un openspace, il salotto d'ingresso e la piccola ed essenziale cucina, provvista principalmente della grande Conserva, erano uniti.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now