La Beffa (Parte III)

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La rossa accusò la critica e continuò a guardarlo, sofferente. Lui non aveva ancora alzato gli occhi su di lei.

-Non è così e questo è il motivo per cui in questo periodo parlo solo con lei. So come sei fatto, se ti parlassi dei miei problemi so che andresti per conclusioni, mi diresti cosa dovrei fare e se decidessi di non farlo ce l'avresti con me, perché non sei in grado di guardare oltre la tua opinione che ritieni sempre l'unica giusta e corretta, e dunque l'unica applicabile. –

Durante quella critica, il fratello aveva alzato lo sguardo violetto su di lei, con aria saccente -Per l'appunto, ora sono certo che è una che ti dà sempre ragione. Perfetto, avevo intuito che fossi ancora molto infantile, anche se non pensavo che a quasi diciotto anni lo fossi così tanto.-

E Sharlize ammorbidì il proprio sguardo, sorridendo mesta e annuendo, mentre deglutiva -Lo so che pensi questo, lo pensate tutti. Siete convinti che mi lasci abbindolare dai pensieri delle persone che ritengo migliori di me... ma non è così, visto che, a differenza di voialtri, Monica è l'unica che non mi dice affatto cosa fare o, se lo fa, certo non mi tiene il muso se poi mi comporto diversamente da come si comporterebbe lei. Cosa che tu sei del tutto incapace di fare. Se non mi voglio confidare con te, è solo per questo... e credimi che per me è una sofferenza, Darco.- gli disse infine con voce rotta, mentre lui sgranava gli occhi e faceva per parlare, ma lei proseguì –...Perché so che potresti essermi più utile di lei, so che il tuo parere potrebbe davvero servirmi... ma non voglio e non posso permetterti di buttarmi più giù di quanto io non mi senta già. Nemmeno Monica è d'accordo con le mie scelte, è sempre convinta che io debba parlarne con uno di voi ma, anche se non l'ho fatto, fino ad ora non mi ha ancora voltato le spalle...- lui si era alzato in piedi, muovendosi verso di lei e guardandola con sguardo ben più affettuoso, rispetto a prima, vedendola asciugarsi il viso -Non dovrei forse volere il meglio per te? Pretendere che tu agisca da persona matura e cosciente? Sharlize, cavolo... sono arrabbiato perché mi stai mettendo da parte, perché mi stai facendo sentire un estraneo, quando l'estranea dovrebbe essere solo lei.-

E lei scosse il capo, sentendo le sue mani raggiungerle il viso e asciugandoglielo -Non... non mi fido di te. Ogni cosa ti direi... sono certa che andresti a dirla a tutti e io...-

Lui era allibito davanti alle sue parole -Io? E da quando sarei un pettegolo!? Adesso esageri davvero, Sharlize! Posso essere impositorio! Ma se mi raccontassi una cosa tua che non volessi diventasse di dominio pubblico, non la direi, cavolo!- e lei strinse le labbra, scuotendo il capo e sentendolo trascinarla fra le sue braccia -Qualunque segreto avrebbe meno importanza del rapporto che ho con te, amore mio... credimi.-

La pregò, accarezzandole le spalle affettuosamente e baciandole il capo, mentre lei finalmente gli diceva -Non me la sento, per ora.-

Ultimò, offrendo al gemello almeno una speranza e spingendolo ad abbassare lo sguardo su di lei che incrociò i suoi occhi violetti -Allora ti aspetterò.- le disse, baciandole la fronte e vedendola annuire debolmente.



Quando Skarlet tornò a casa, a seguito delle tre ore di lezione mattutina, decise di raggiungere Hayden e Hazel in camera di lui, visto che sicuramente erano lì. Era quasi ora di pranzo, dopotutto.

Trovò lui alla scrivania, mentre probabilmente stava vedendo dei casi inviatigli dal nonno, mentre Hazel era sul letto -Ciao, amore!!- la salutò allegra, tendendo le mani verso di lei, affettuosamente.

Skarlet saltò sul letto e la raggiunse, dandole un bacio a fior di labbra -Ciao, quanto tempo...- e ridacchiò, mettendosi sopra di lei e approfondendo il bacio.

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