L'imbrogliona (Parte III)

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-Può davvero farmi male?- gli domandò, vedendolo quindi voltarsi e dirle, prima di notare il suo stato d'animo -Certo! Danno dipendenza e aumentano enormemente la frequenza cardiaca oltre alla temperatura corporea! Avranno effetto fra poco e in maniera tutt'altro che piacevole!-

Monica, con espressione preoccupata, decise di raggiungerlo. -E perché il padre dei gemelli mi ha spinto a mangiarle, sapendo che sarei potuta star male!?-

Darco sbuffò annoiato. -Perché Dorian voleva che perdessi il mio tempo a curarti. E poi perché l'hai provocato. Era uno stupido dispetto.- E stavolta scese a guardarla, vedendo la sua pelle più rossa, si sedettero davanti al bar sulle seggiole rialzate e lei lamentò -Ma...!- mentre lui allungava una mano per poggiare il dorso delle dita prima sulla sua gola, poi sulla fronte. La trattenne dal continuare quando sentenziò: -Ti sta venendo la febbre... allora, ti spicci?!- gridò poi altisonante verso il barista che stava servendo altre persone. Ovviamente il suo fare maleducato attirò l'attenzione degli ospiti, cosa che Monica non si aspettava certo sarebbe successa -Per ora sto abbastanza bene, non c'è bisogno di essere così...-

-Dimenticati di darmi delle indicazioni su come devo comportarmi, strega. Se siamo qui è solo per colpa tua.-

Le fece notare, non vedendola stringere le palpebre in sua direzione -L'ho provocato perché lui mi ha provocata!-

E Darco scattò verso di lei, non meno minaccioso -Hai visto cosa succede a non rispettare le gerarchie? Stai avendo modo di scoprire le differenti reazioni degli esseri che ti sono superiori, sia che tu a loro piaccia o meno e, te lo assicuro, a Dorian piaci. Pensa cosa sarebbe successo se così non fosse stato!-

-Mi scusi, signore. Stavo servendo gli altri clienti e...-

-E non sono qui per ascoltare inutili giustificazioni. Portaci un antidoto per il Bacaestus...-

E vide il giovane sbattere le lunghe ciglia bionde, davanti alla richiesta -Un... un cosa, signore?-

Darco fece scattare un sopracciglio e Monica vide la mano sul bancone tremare appena, probabilmente alimentata dall'ira, e decise di intervenire, mettendo la propria mano su quella del compagno -Ciao, mi è arrivato uno dei vostri drink, quello con le bacche azzurre... era davvero buonissimo ma non credo di sentirmi molto bene, erano delle bacche demoniache e non avrei dovuto mangiarle, sono una strega.-

-Ah! Oh! Ma certo! Torno subito!- E, dopo aver lanciato un'occhiata terrorizzata a Darco, che certamente sarebbe riuscito a incenerirlo da lì a poco, fuggì via.

Monica tirò un sospiro si sollievo e sentì la mano del compagno allontanarsi rapidamente. Rimase in silenzio, in attesa di veder tornare il barman, notò cosa aveva fra le mani e, prima che la raggiungesse, Darco scese dalla seggiola e se ne andò, senza dire niente. Era furibondo, ne era sicura, si era immischiata nella conversazione... facendogli fare la figura dell'idiota.

O almeno così pensava.

-Mi perdoni, signorina... in questo stabilimento non vengono spesso dei semplici maghi! Ma quando facciamo questi cocktail ci assicuriamo sempre che non finiscano nelle mani dei mortali. Se le è arrivato, probabilmente è stato preparato in uno dei chioschi sulla spiaggia, non qui...-

Monica si vide tendere una provetta dal liquido giallo paglierino e domandò -La bevo tutta?-

-Sì, ha un effetto immediato, non deve preoccuparsi. E... ehm, può rasserenare anche il suo ragazzo... si vedeva che era molto spaventato.- E la bruna buttò giù, notando il liquido del tutto insapore, mentre le parole del coetaneo le scivolavano addosso. Non aveva capito un bel niente.

-La ringrazio.- E gli sorrise appena, facendogli capire che voleva restare da sola.

"Quel Dorian mi ha fatto capire che potevo mangiare le bacche, quando in realtà non potevo. I drink però sono arrivati da qualcuno in spiaggia... non è stato lui a farli portare."

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now