Il Circuito (Parte I)

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Eliza Malfoy Aveva bevuto talmente tanto ormai che non le importava di aver tutta la bocca impiastricciata di rosso fluorescente.

E, come al solito, la rabbia aveva ormai preso piede in lei quindi, prima che le venisse in mente di far esplodere qualche coppia nascosta fra le nuvole, decise che era sicuramente meglio richiudersi in qualche camera e cercare di dormire... anche se non sapeva se ci sarebbe riuscita.

Si mosse quindi verso le stanze private. Si trovavano dentro un buio cunicolo accostato al perimetro del vulcano. Sulla faccia della galleria che dava quindi sulla parete rocciosa, erano inserite le stanze, delle vere e proprie grotte.

Il tunnel che portava ad esse era illuminato dalle fulgide sfere di luce violetta che aleggiavano in tutto il vulcano. Sul lago e sulla pista da ballo emettevano luci stroboscopiche, sempre del medesimo colore. L'illuminazione fioca era tuttavia sufficiente a rischiarare la via, visto che il gas non poteva entrare nella galleria. Vide tre ragazze ridacchianti venirle incontro e superarla, mentre commentavano -Dio, dobbiamo assolutamente farci dare il suo numero da Darco!-

-Non ce lo darà mai! Dobbiamo dire a Karen di farlo!-

-Ah, magari...!-

Le loro voci si persero mentre proseguiva impettita il suo cammino. Fece una curva a U, iniziando a superare una serie di rocce malmesse che celavano gli occupanti delle diverse stanze o, quantomeno, i loro letti.

Più in fondo notò finalmente un'apertura nella roccia, la prima camera libera.

Accelerò, sempre con il solito fastidio, forse anche incentivato dall'aver visto le ennesime ragazze che si abbandonavano a commenti lascivi e inappropriati.

Entrò nella stanza, vide il letto sfatto e, sbuffante, mosse nervosamente la mano, facendo sparire odori che non fece in tempo a riconoscere mentre il letto tornava immacolato.

-Sonno, Eliza?-

Le venne un colpo quando si sentì additare alle spalle. Scattò indietro con lo sguardo, vedendo nientemeno che Raul mentre spegneva la propria Magh su un portacenere.

-Che... che cosa fai qui?- gli domandò, confusa, anche se si diede risposta, collegando rapidamente gli avvenimenti.

-Giocavo... a carte con delle ragazze.-

E le offrì un sorrisino furbo, che però non la divertì, come ben supponeva. Era in tensione.

-Sembri pronta ad aggredirmi, puoi rilassarti? Grazie.-

Lamentò il bruno, vedendola spostare il volto di lato e sospirare sonoramente -Mi dispiace non averti salutato, sapevo che te la saresti presa, ma non ho alcuna intenzione di dare spiegazioni agli altri, lo sai bene. Penserebbero male.-

-...E t'interessa così tanto ciò che penserebbero?- le domandò, appoggiandosi alla parete e incrociando le braccia sul petto.

Eliza saettò di nuovo su di lui, poi strinse le mascelle, replicando -Mi interessa ciò che potrebbe pensare Eamon.-

-Infatti Eamon è solito confrontarsi con loro...- La punse ancora, avendo come sempre la risposta pronta.

-Potrebbe capitare.-

-Già.- annuì quindi lui, fingendo di convenire con lei.

Rimasero in silenzio un momento, lui la stava fissando, magari in attesa che gli dicesse qualcos'altro ma, non vedendola fare alcuna mossa, si staccò dalla parete e fece per uscire -Tocca la pietra per chiudere... non vorrei distruggessi tutto per sbaglio.-

-Controllo perfettamente i miei poteri.- ribatté però lei, probabilmente toccata da quella velata insinuazione e lui nemmeno si volse -Allora fai il cazzo che ti pare.-

V.  I TitaniOù les histoires vivent. Découvrez maintenant