Sharlize (Parte II)

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E andò dunque incontro a Viktor che spalancò le mani verso di lei, sorridendole ampiamente -Ciao, Sharlize!! Ti cercavamo!! Gioca con noi!!- disse allegramente il ragazzino, allungando il passo già abbastanza rapido mentre la rossa scosse il capo e tentò di ignorarlo, ponendo la mano davanti a sé e inquadrando Ares.

Quest'ultimo aveva la solita faccia seria e glaciale ma quando la vide fare per dirottare il volere di quelle bestie, si mise in piedi sulla groppa dell'orso e a piedi uniti fece un balzo in avanti.

Il peso però spinse a terra l'animale che sarebbe stato certamente aggredito dalle api se Sharlize non fosse intervenuta.

Ares era sceso agilmente a terra mentre il gemello lo aveva raggiunto -Hai visto, Sharlize? Anche Ares domina gli animali come te!-

Le disse, vedendola a quel punto scattare verso i due, quando le bestie se ne tornarono nell'area protetta... anche se non abbastanza, evidentemente.

-Siete due pesti!- li sgridò però lei, notando subito l'aria intristita del piccolo Viktor, più basso del gemello, ma decisamente più vispo e birbante. Vedendolo, non poté che sentirsi in colpa, purtroppo con lui faticava molto ad arrabbiarsi.

Ares invece, per quanto sembrasse che si limitasse a seguire le direttive del gemello, considerando la faccia spocchiosa che aveva, era ben più semplice da sgridare, per lei di sicuro. Con Vick era davvero impossibile, anche perché era un ragazzino molto dolce, mostrava a tutti il suo sorriso e il suo affetto, cosa che lo rendeva davvero tenerissimo.

-Quegli animali erano nella loro casa e voi siete andati a disturbarli e a portarli via! Non è bello! E in ogni caso, Viktor, Ares non ha dominato proprio nessuno, visto che li ha semplicemente spaventati!-

-Hanno comunque fatto quello che volevo.- stabilì però il giovane Diurno, cosa che lasciò interdetta la rossa.

Gli occhi glaciali del bel Ares erano davvero inquietanti, non assomigliava tantissimo al gemello e non solo perché quest'ultimo aveva gli occhi verde acqua.

La linea del volto era piuttosto marcata, già più virile di quella ancora un po' fanciullesca del giovane Viktor... che era un gran bel furbo, per quanto adorabile.

-Ma no... erano contenti! Vero che erano contenti, Ares? Stavano giocando con noi e poi ti conoscono, lo sai che vogliono vederti! A te piacciono gli animali, no??- le domandò, avvicinandosi con quegli occhi luminosi e felini. Lei cercò di evitare di dirgli che aveva ragione, adorava gli animali e la sorprendeva che il bimbo riservasse sempre un occhio di riguardo in come stava o in ciò che le piaceva. Non poche volte, se era arrabbiata con qualcuno o triste per qualcosa, entrava nella sua camera e cercava di consolarla e le diceva un sacco di cose carine. Con lui c'era sempre Ares, ma questo stava sempre da una parte, non gli interessava niente di lei, anzi... era certa di non piacergli affatto, visto che non poche volte l'aveva beccato a fissarla gelidamente, come se volesse sputarle in faccia in effetti... E lei non si mostrava certo più gentile.

Aveva capito presto però che doveva evitare di perdonarli sempre, solo perché Viktor faceva il carino... troppe volte gliel'avevano fatta.

Anche perché lei era certamente il loro bersaglio prediletto. Ormai sapeva di aspettarsi uno scherzo ogni volta che erano nelle vicinanze. Se ne era fatta una ragione, visto che avevano solo undici anni. Persino Rich sapeva essere stato un bel birbante a quell'età.

-Sì, ma questo non significa che dobbiate scocciarli... e tu dove pensi di andare? Adesso vostro padre vi punirà!-

Ares, sentendo la solita ramanzina diretta quasi esclusivamente a lui, cosa che la cugina era solita fare, stava alzando i tacchi ma, quando la sentì minacciarlo, si volse e la guardò, gelidamente -Sei noiosa.- e, dopo aver dato il suo parere antipatico, che non si limitava mai a tenere per sé, se ne andò... anche se non poté davvero evitare le successive sgridate dei genitori, attratti dal clamore generato poco prima.

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