La Beffa (Parte V)

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-Sono molto felice che tu stia andando davvero con i piedi di piombo con lui, Lara. Mi hai detto molte cose ma... sai che è sempre meglio essere prudenti.- fece Rich, mentre Skarlet lo guardava come se fosse fuori di testa -Che vai blaterando, tu?! Lara potrebbe essere molto felice con lui! Possibile che non ti accorgi quanto...-

-Skar.- la interruppe Lara, mentre Rich stava per fare lo stesso -Rich ha ragione. La tregua c'è ed è bene che ci sia, ma bisogna che le cose si facciano con la dovuta calma e attenzione... altrimenti si rischia di restarne delusi.- sostenne, con un sorriso placido sulle labbra che lasciò Skarlet allibita, ormai era certa che fosse successo qualcosa... ma quando vide la lupa spostarsi capì che quella notte non gliene avrebbe parlato.

-E lasciami, cazzo!- berciò verso Rich che obbedì e la guardò con stizza -Sta' lontana dai lupi e avremo entrambi il piacere di non parlarci più per tutto il resto della serata.- le promise, con il sorrisino falso e tipico dei Malfoy che la irritò.

Lo vide allontanarsi e lo mandò a quel paese con un sibilo rabbioso -Fanculo.-

Un'ora più tardi, fuori dalla villa, Alizée Malfoy aveva deciso di prendere una boccata d'aria. Anche quell'anno la festa era stata rovinata da Skarlet, anche se non era riuscita a vederla alla festa, come non era riuscita a beccare nemmeno Hazel. Aveva avvertito Janet che la vampira aveva un olfatto sopraffino e che riusciva a rilevare la posizione di chiunque in quel piccolo edificio. Le aveva persino detto che i poteri di Skarlet erano molto vasti e che quasi certamente aveva già manipolato ogni sua guardia a suo vantaggio, senza lasciare alcuna traccia... ma ovviamente non le aveva dato retta.

Quando voleva, era proprio una testona.

Era stata una serata pesante, anche se l'alcol non aveva contribuito al disagio stavolta, né all'alleggerimento, in effetti.

Di rado era così lucida alle feste ed era strano per lei.

Carne, yogurt e alcol erano ormai da tempo il suo pane quotidiano... insieme al caffè.

In quel momento ne avrebbe voluto proprio uno, in effetti.

-Ahahah... dici sul serio? Ma no, non dirmi...-

Era salita al piano di sopra, uscita fuori sul balcone che correva intorno all'edificio a pianta rotonda, quindi la balconata esterna percorreva l'esterno in maniera circolare. Distrattamente poteva sentire la voce di qualcuno al telefono, nel balcone affianco, ma essendoci la curva non poteva vederlo, né lui poteva vedere lei.

-Io? No, sempre le solite, lo sai come sono fatto...-

Aveva una voce gentile, gioviale... l'aveva già sentita prima? Le sembrava proprio di sì... forse era per quello che aveva attirato la sua attenzione.

-Ma no, Ila', lo sai che non sopporto le ragazze alle feste, sono sempre così lascive, noiose e...- lo sentì temporeggiare, nell'ascoltare l'interlocutore -Sì, ma cosa ci posso fare? Non mi piacciono le puttane, fine. E se tutte le lupe sono un po' puttane, come dici tu, pazienza... allora me ne rimarrò solo per sempre! O mi troverò una non lupa, qual è il problema?-

Continuando a sentire la voce del ragazzo, la sua mente non aveva potuto fare a meno di collegarlo a un volto famigliare. Quindi, non resistendo, si sporse oltre la balaustra, per vedere il bel giovane dai brillanti occhi azzurri, poggiato con i gomiti sul balcone e lo sguardo verso il cielo e un bel sorriso sulle labbra, sebbene fosse piuttosto mesto -Forse perché voglio innamorarmi? Sono convinto che il Nodo sia qualcosa di eccezionale ma, piuttosto che stringerlo con una lupa che non amerei... preferirei di gran lunga innamorarmi di una non lupa e non stringerlo mai. Sappiamo che il suo vero potere lo esprime solo sui Completi, per noialtri e una tradizione e niente di più, una promessa... i maghi hanno il matrimonio che non è certamente meno romantico.- sostenne, convinto.

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora