Essere Genitori (Parte III)

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-E' meraviglioso.- stabilì, senza molte altre parole da spendere.

Dopo pochi istanti però decise di tornare in piedi e voltarsi a guardare il ragazzo che le sorrideva pacifico -Vieni, ti faccio vedere il resto della casa.-

E la portò prima in bagno, dove tutte e quattro le pareti mostravano una piccola conca dove però sorgeva un'altissima cascata che sembrava riversare l'acqua proprio dentro la vasca. Era tutto così verde e intimo. Sembrava di essere da soli in un piccolo ritaglio di paradiso.

La portò anche al piano di sopra dove i souvenir proseguivano, tappezzando muri e ripiani. Quindi giunse alla camera di Ian che mostrava una giungla lussureggiante, ma era notte quindi era tutto più buio e vagamente inquietante. Si vedevano occhi di lemuri e felini che saettavano nel buio e, nelle poche zone di luce lunare venivano evidenziati serpenti striscianti, scimmie o grossi insetti dai colori metallici e brillanti.

-Volevo una tigre, ma Falko mi ha detto che in Africa non ce ne sono, quindi non me l'ha fatta mettere...- le disse imbronciato, riuscendo a farla ridere, per poi accarezzargli la spalla.

Abbandonarono anche la sua stanza ed entrarono nell'ultima camera da letto -Questa non è occupata ma non è meno bella...-

Le disse, aprendo la stanza e mostrandole la luna che illuminava un candido deserto e una piccola oasi, vicino alla quale si stava avvicinando una famigliola di Fennec dalle lunghe e buffe orecchie volpine.

Si voltarono non appena varcarono la soglia, poi tornarono a bere.

Lara era davvero senza parole. Quella casa era una vera gioia per gli occhi.

-Non credo riuscirei a uscire di qui con tutti questi adorabili coinquilini.- e ridacchiò appena, sentendo lui risponderle rilassato -Eh, lo so, Falko ha vissuto sulla pelle queste terre e non ha potuto fare altro che lasciarci il cuore... per questo ha sentito l'esigenza di portarsi qualcosa dietro.-

Lara lo ascoltò con attenzione, ricordandosi proprio in quel momento del perché si trovava lì.

-Se l'amava tanto... come mai non è rimasto lì?-

Domandò, ma senza alcuna cattiveria nella voce, cosa che lui percepì anche senza guardarla -Perché sapeva che il suo posto era questo. Anche se torna almeno due mesi all'anno lì, anche tre se può. E' per quello che la casa è tappezzata di souvenir. Quando non avremo più spazio sulle pareti, sono certo che riempirà il soffitto!- e scoppiò a ridere seguito presto da lei, mentre si spostavano nell'altro bagno. Il suo.

Quando entrarono, la lupa alzò ambedue le sopracciglia, notando quello che non era altro che un fondale corallino, dove nuotavano pesci di ogni genere e colore. Era ricco di coralli, spugne, anemoni, alghe luminescenti... assolutamente bellissimo...

-La mattina inizia a salire e ti porta su un'isola deserta. L'isola di Ras Mohamed, uno spiazzo di sabbia in mezzo a un mare di smeraldo... è meravigliosa.-

E la bionda si volse verso di lui, sorridendogli gentile -Allora la prossima volta ti porto la colazione, così mi fai vedere!- e quello se la rise, annuendo -Ma certo!- e si spostarono di sotto, sentendola quindi chiedergli, più spontaneamente che per indagare sul padrone di casa -Sei un ragazzo davvero molto dolce... vai davvero d'accordo con Falko?- gli domandò, appariva sinceramente preoccupata per lui.

Lo vide sgranare gli occhi chiari, quasi sorpreso da quella domanda -Certo, è un uomo molto in gamba anche se so che non vuole... pubblicizzarlo. Diciamo che è sostanzialmente un tipo davvero menefreghista... si interessa con sincerità solo a chi è interessato a lui e... ha una sorprendente capacità si accorgersi in fretta quando le persone gli stanno mentendo. Credo che questo però dipenda dal suo sangue Reale.- e fece spallucce, andando a sedersi nell'ampio e morbido divano rosso arancio, ricco di cuscini dai colori caldi.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now