Tempo scaduto (Parte III)

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-Dorian ha detto che sei stata straordinaria, che se non ci fossi stata tu, probabilmente la vita dei gemelli adesso sarebbe appesa a un filo. Ha detto che hai salvato loro la vita, frapponendoti a un colpo che certamente sarebbe stato mortale per loro.-

Per un attimo, il pensiero che Dorian si fosse espresso i quei termini per lei, le riscaldò il cuore... ma ritrovò naturalmente il suo scontento, visto che non poteva proprio fargliela passare.

-Erano in pericolo e l'ho sentito, è stato tutto istintivo. Chiunque di noi l'avrebbe fatto.- ultimò, facendo spallucce.

Eliza guardò i genitori, cercando i loro sguardi, ma loro continuavano a fissare la sorella.

–...Appariva davvero molto sorpreso, ha detto che ti sei prodigata subito per aiutare i ragazzi anche se eri molto ferita. Ti ha riempita di complimenti, come non aveva mai fatto. Avresti dovuto sentirlo, appariva davvero... ammirato davanti al tuo coraggio.-

Arrossì la bella Skarlet davanti all'immagine che si era formata nella sua mente.

Dorian che la idolatrava non era certo qualcosa che poteva vantare di aver mai vissuto.

-Ah, non... non pensavo... ecco...- e si passò una mano sul braccio, guardando i genitori, rossa in viso –Ho solo seguito l'istinto, tutto qui.-

Ultimò, vedendo la madre guardarla amorevolmente, molto più di suo padre.

Tanya era rimasta davvero sorpresa davanti alle parole del cognato, non avrebbe mai creduto di vederlo così condizionato dalla cosa... e lei, purtroppo, con Skarlet dimostrava di avere sempre poco polso. Era proprio inutile... anche perché sapeva benissimo che davanti a tutta quella facciata si nascondeva ben altro. Quel giorno, dopo ciò che aveva fatto, non se la sentiva di sgridarla per una cosa così stupida come l'aver saltato una lezione!

La bella Malfoy iniziava invece a chiedersi quando sarebbe arrivata la sua sgridata... e la successiva punizione.

E capì che stava arrivando quando Eliza sospirò sonoramente e lanciò un'occhiata al padre, che annuì impercettibilmente.

Skarlet strinse la mascella, notando quello scambio di sguardi complici e sentì Eliza alzarsi in piedi, dicendo -L'importante è che tu stia bene, ciao.- e, detto questo non aspettò una sua replica, visto che sapeva non ci sarebbe stata.

-Oggi è il compleanno di Manuel, quindi non ci sarò a cena.- scandì verso i genitori che annuirono solamente e la videro sparire al piano di sopra.

Skarlet sentì la gemella fare le scale, mentre i genitori la guardavano, poi Tom disse -Non si è sentita bene stamattina. Per questo era qui, voleva essere certa che...-

-Sì, lo immagino.- tagliò corto lei, visto che non aveva alcuna intenzione di aprire un nuovo dibattito sulla questione.

I suoi genitori non riuscivano proprio a vedere quanta malignità si celasse dietro gli atteggiamenti spocchiosi di Eliza.

Tom lasciò che lo interrompesse e la fissò un momento, decidendo poi di dirle -Tuttavia, sebbene oggi tu ti sia comportata come mi sarei comportato io... non saresti dovuta essere lì, giusto?-

Tanya espirò sonoramente e si appoggiò allo schienale, facendo comprendere subito il suo disappunto davanti all'apertura di quell'argomento. Secondo lei, almeno per quella volta si poteva anche sorvolare. Tom però non era stato affatto dello stesso avviso anzi, dato lo strano atteggiamento di Dorian, era quasi certo che il suo Tutore avesse deciso di gonfiare un po' le gesta di sua figlia, affinché la sua punizione fosse stata più blanda.

E ci era riuscito. Non poteva però passarci sopra, come avrebbe fatto Tanya.

–Io ho accettato il nostro patto: mi sarei dovuto fidare di te e non "spiarti", se così possiamo dire, però tu dovevi portare a casa risultati e mancando dalle lezioni si portano a casa ben pochi risultati-

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora