Sbocciano le rose (Parte IV)

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Leon ghignò divertito e le domandò malizioso –Chi era il fortunato? Forza...-

La ragazza tornò su di lui e fece spallucce, con aria innocente –Nessuno, credo... non ricordo proprio tutto. Probabilmente mi sono divertita- e strinse le labbra birichina.

Il Demone addentò il primo lembo di carne rossa e, dopo aver pensato un attimo alla domanda, si espresse –So che i vampiri organizzano feste piuttosto particolari... o mi sbaglio?-

La ragazza fece spallucce e replicò, dopo aver bevuto un sorso di vino rosso –Direi che non si fanno mancare nulla. A quella di Alex c'erano delle erotiche fontanelle che erogavano in continuazione sangue caldo, oltre a vari spogliarellisti, prevalentemente femmine, che si strusciavano, nudi, sul tetto trasparente della sala.– Il demone alzò ambedue le sopracciglia, apparendo quasi sorpreso, ma entrambi sapevano che impressionare un Demone millenario non era cosa semplice.

Capendo che in quel modo non sarebbe riuscito a parlare di Rich, Leon cambiò di nuovo argomento –A casa come va? I tuoi come hanno preso la bocciatura? Non me ne hai mai parlato...-

La ragazza assunse improvvisamente l'aria triste e liberò un fiato, riportando alla mente la discussione che aveva avuto con Hayden, proprio alla festa. Avrebbe dovuto parlargliene? Certo era che una frase molto chiara ronzava nella sua mente, da anni, una consapevolezza che lucidamente aveva accettato ma che la faceva soffrire ancora tantissimo.

-Sii sincera, Skar, lo sai...-

Sottolineò lui vedendola rimuginare su ciò a cui stava dedicando molti pensieri, palesemente.

-Non si fidano più di me... e non hanno tutti i torti.- sentenziò severa. Il fatto di averlo detto a voce alta la intristì tanto che probabilmente, se avesse continuato a pensarci, si sarebbe messa a piangere. Ricordava che alla festa erano bastate poche parole a infrangere le sue barriere, ma ancora non era ubriaca per fortuna. Avrebbe tenuto le lacrime al loro posto.

Lui invece annuì sentendo quella replica, non pareva sorpreso.

-E' probabile, ma sai bene che con il tempo e terminando definitivamente la scuola, non avrai più di questi problemi. Del resto, da quando sei stata bocciata, secondo me, hai iniziato a cambiare. Ora sei una persona molto diversa, è evidente. In pochi anni sono certo diventerai una donna non solo bellissima e intelligente, come sei già, ma dallo spirito implacabile, diventerai molto forte... e... potrai finalmente essere davvero fiera di te stessa.-

Fece lui sincero e la ragazza sentì il magone sparire, tanto che un sorriso meraviglioso increspò il suo viso e la rese, in quell'istante, più bella che mai.

Leon deglutì senza parole e la sentì rispondergli –Ti ringrazio tanto-

Il demone le sorrise appena, affettuosamente e annuì –E' la verità.-

Tornarono a mangiare e, senza un minimo di delicatezza, quando visualizzò il sangue della bistecca sul piatto, un vecchio ricordo che aveva sapientemente ritirato in un angolo sperduto della sia mente, le balzò quasi davanti agli occhi, ricordandole quale fosse la verità.

Oh, Leon non sapeva quanto sbagliava. Non era stata la bocciatura a cambiarla, niente affatto.

Un brivido, seguito da un conato l'attraversò. Fu silenzioso, gelido, ma seppe mantenere l'assoluta padronanza di se stessa mentre lasciava che l'attraversasse.

Fu solo per un momento. Un momento orribile. Un momento che, insieme a quel tremendo ricordo, avrebbe conservato dentro a una piccola scatola, nell'ultimo cassetto della credenza più lontana dai suoi ricordi e dai pensieri più vicini e che più spesso utilizzava.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now