Bloccata (Parte I)

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L'aria trascinata da un fortissimo turbine di vento stava quasi strappando la giacca che stava indossando.

La vista era confusa, la terra di quella landa desolata e spoglia si sollevava a ogni intensa folata.

Un fischio continuo, acuto, inondava i suoi timpani rendendo complesso sentire qualunque altra cosa.

Il cielo plumbeo e tempestoso si agitava sopra di lui, mostrandogli l'enorme occhio del ciclone che avrebbe potuto attrarlo a sé, se quello non fosse stato un sogno.

Poté rendersene conto Thomas Malfoy davanti al discreto numero di fulmini che cadevano nelle vicinanze: non ne avvertiva l'elettricità disperdersi nell'aria e questo non era normale, soprattutto per lui.

Aveva però riconosciuto il luogo.

"Questa è la dimora dell'Ordinatrice delle Tempeste..."

E infatti poté notare in lontananza, data la visuale abbastanza offuscata e affaticata, altri vortici che, partendo dal suolo, si alzavano verso il cielo, muovendo le nubi che spiralizzavano attorno alla bocca del turbine.

-AH!-

Fu il rumore acuto di un lampo, che però gli era apparso come un grido, a spingerlo a voltarsi.

Incredibile, non si era minimamente reso conto del duello che stava avvenendo alle sue spalle.

Sgranò gli occhi, sconcertato.

C'erano l'Ordinatrice delle Tempeste che, ormai a terra, strisciava sul terreno all'indietro, tentando di allontanarsi dall'altra, la figura incappucciata che... non poteva essere che sua figlia, Eva.

O Surmaga, in quel preciso momento. Non si vedeva altro che quel lungo mantello nero che giungeva fino a terra, sfiorando il suolo e poi quei sottili capelli neri che ne sbucavano fuori, ora agitati dal vento. Sembrava molto alta.

Intorno a lei era piazzata una grande barriera di luce nera che stava fermando i numerosi fulmini che piovevano dal cielo. Ne sarebbe bastato uno solo per ferirla gravemente, non si trattava di fulmini naturali. Questi erano intrisi di magia bianca che, a contatto con il suo spirito malvagio, avrebbero dovuto quantomeno rallentarla. Cosa che non stava accadendo.

"Ha attaccato, non posso restare qui!"

Avrebbe voluto avvicinarsi, ma l'avrebbe comunque fatto presto.

Il senso di dovere e l'agitazione, lo fecero svegliare da quello che non era stato affatto un incubo.

Afferrò di getto la spalla di sua moglie, agitandola -Tanya!!- la chiamò e quella spalancò gli occhi, atterrita.

Lo sentì dirle prima di qualunque domanda -Ha attaccato! Andiamo!-

E fortunatamente nel giro di pochi secondi si smaterializzarono.

Certamente sarebbero riusciti a mantenere ancora il segreto se però, nella camera affianco, una giovane appena arrivata dalla solita festicciola notturna, non avesse sentito i padroni di casa a causa della mancanza dell'incantesimo insonorizzante.

Naturalmente il loro panico, rilevabile dal tono della voce, mise in allarme la vampira che saltò sul letto di Hayden e lo scosse -Hayden! Hayden!!-

Il biondino spalancò gli occhi atterrito e afferrò il viso alla sorella -Hazel! Stai...?!-

-Cerca tuo padre! Adesso! E' sicuramente successo qualcosa!-

Il biondo non capì, ma obbedì comunque. Non aveva mai visto Hazel così spaventata. Si vestì con un rapido incantesimo e l'istante successivo riuscì a raggiungere i suoi genitori.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now