Voci di corridoio (Parte I)

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"Quindi Al mi stai dicendo che la donna vestita di nero ha di nuovo colpito?"

"Sì, Josh. Ha raso al suolo tutta Ussels, che ricordiamo essere un paese dell'entroterra francese..."

Hazel aprì gli occhi quella mattina del 19 Settembre. Sentire tutto quel baccano in camera del suo compagno di stanza non era cosa tipica, certo non a quell'ora del mattino.

Era sdraiata sul petto caldo e profumato di Hayden che le stava distrattamente accarezzando i capelli, mentre guardava la televisione. Lanciò un'occhiata alla chiassosa scatola e assunse un'espressione scocciata e al contempo assonnata poi, presa dall'irritazione del mattino, prese il telecomando e spense la tivù con una delle sue ciocche. Il bel Malfoy era l'unico ad averla in camera, anche se quegli apparecchi per casa servivano in genere per comunicare con i parenti, visto che non sempre riuscivano a organizzare le loro rimpatriate, soprattutto in inverno.

-No! Che fai...?!- domandò quello, sconvolto nel vedere il suo attuale punto focale sparire nel nulla. Naturalmente, riaccese all'istante la dannata scatola parlante, per cui la ragazza mugugnò irritata –Che palle che sei...- e detto questo si allontanò da lui, che sgranò gli occhi e le afferrò il polso –Dove vai? Abbasso il volume...-

La ragazza lo guardò storto e si liberò –Vado a dormire e no, mi spiace, non me ne importa nulla del volume. Goditi la sua compagnia, sembra decisamente più allettante della mia...- e detto questo scese dal letto intristendo il compagno che terminò di vedere il telegiornale e decise di scendere in cucina a fare colazione, sarebbe tornato da lei con una tazza di sangue caldo... adorava che le venisse portato a letto.

Lì, vide il padre che arrossì e spense in un istante la tivù, poi si levò in piedi e fece –Il caffè è pronto... se vuoi. Io vado a svegliare la mamma nel mentre. -

E fece per superarlo, ma il figlio chiuse la porta della cucina e insonorizzò la stanza –Buongiorno anche a te... che ne pensi?- e si mosse verso i fornelli, senza guardare in viso il genitore, lasciandogli la libertà di apparire sorpreso davanti alla sua perspicacia, senza che questo potesse intaccare il suo orgoglio. Anche se Thomas Malfoy non era il tipo, dopotutto. Sapere che suo figlio non era meno arguto di lui, era sempre stata una certezza, per cui lasciò perdere in fretta il proprio tentativo di far sembrare al giovane che la questione "Surmaga" non gli importasse.

-Che io non me ne posso occupare, per ora... la ricerca del Titano consuma gran parte della mia Aura magica. Inoltre continuo a dovermi allenare con tua madre. Sai che siamo molto concentrati su questo e il controllo dell'Essenza Titanica, per cui...- lasciò intendere e fece solo in tempo a sentire il figlio rispondere, molto rapidamente -Ho capito.- e non ne vide il sorrisino di soddisfazione, visto che sparì poi su per le scale.

In pratica al giovane era stata offerta pergamena nuova.

-Oh, andiamo... addirittura??-

Quando Tom tornò in camera propria, vide sua moglie seduta a gambe incrociate sul letto, mentre parlava con la televisione. C'era Mara.

Raggiunse la rossa e salutò la cognata, vedendola sorridergli mestamente, mentre si passava una mano fra i capelli -Sì, l'ho spento io, lui è di sopra con loro. Ormai non sappiamo che fare, ogni giorno ce n'è una, ragazzi...- lamentò, sconsolata.

A quel punto Tom, incuriosito, domandò -Che cosa è successo stavolta? Immagino che i gemelli ne abbiano combinata un'altra delle loro...-

In quel momento apparve Dorian, con una Magh rossa fra le labbra e l'aria infastidita -Non è un buon giorno.- stabilì, andando a sedersi sul divano e sentendo la moglie baciargli la spalla, affettuosamente -Cosa hanno detto?-

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now