Una bestia in gabbia (Parte IV)

331 40 47
                                    

Ares era rimasto fuori dalla camera della sua sorellina mentre si cambiava, le aveva aperto il vestito dietro per facilitarla, poi la bimba aveva asserito di potercela fare anche da sola. Ora, nell'andito, mentre chiaramente sentiva cosa stavano facendo i due idioti di sotto, notò stranito il comportamento del vaso di tulipani, assumendo un'aria perplessa.

-Adesso andiamo a mangiare, Ares?- domandò la bella Noemi, appena uscita con il suo pigiamino dalla camera. Ci aveva messo un bel po', ma alla fine era uscita.

-Vatti a lavare le mani.- Scandì con decisione e quella annuì, d'accordo -Sì! Faccio anche pipì!-

Quello non badò alle sue parole e la vide sparire in bagno, tenendo la porta socchiusa come le avevano insegnato.

Sapeva che quei due, di sotto, non avevano resistito alla tentazione di saltarsi in bocca ma aveva smesso di ascoltarli quasi subito, visto che voleva davvero evitare di andare di sotto e cacciare via Sharlize prima che mettesse a letto sua sorella.

Sarebbe apparso decisamente strano.

Ma mai strano come quei fiori... erano diventati grossi, il calice si era riempito di tepali a goccia, al tatto sembravano essersi fatti più resistenti, poté constatare mentre li tastava... anche se gli diede una strana sensazione, farlo.

Corrucciò lo sguardo e decise di tirar via un tepalo, notandolo ricrescere l'istante successivo.

Si mise dritto, improvvisamente e spalancò gli occhi "Che cazzo succede!?"

Fece appena in tempo ad acuire di nuovo il proprio udito, per poi sentire i gemiti accelerati e soffocati di Sharlize, un attimo prima che venisse fra le labbra di suo fratello.

Poggiò la mano alla porta, facendo cadere sul terriccio il tepalo che venne assorbito immediatamente dal terreno e poté notare come gli stami gialli del fiore stavano invadendo l'interno del calice, traboccando fra i numerosi tepali mentre il profumo si faceva più intenso.

"Non esiste..."

Al piano di sotto, Sharlize stava riprendendo il fiato a fatica, si sentiva così viscida fra le cosce... e la cosa le piaceva da impazzire.

Per quanto potesse sembrare disgustosa, non le importava minimamente... non esisteva sensazione migliore.

Sentì Viktor muovere appena la mano e far sparire il passaggio appena trascorso del suo potere, mentre dalla tasca tirava fuori una boccetta e la capovolgeva un istante sul divano.

Ancora confusa, ma aggrappata saldamente al compagno che non aveva smesso un momento di tenerla vicino a sé, domandò -Cos'è?-

E lui tornò a guardarla, strizzandole l'occhio -Contro i curiosi dal nasino sensibile come mio padre.- e le baciò il naso, prendendo la boccetta e mostrandogliela -Una goccia sul dito e il mio odore sparirà dal tuo corpo. Le mostrò come fare, agendo su se stesso e poi lo fece anche con lei -Questa è la mia... e questa è la tua.- e prese un'altra boccetta che aveva in tasca, cedendogliela e vedendola riacquistare la sua lucidità -Io ho un detergente demoniaco che usavo all'inizio, con Filipp, quando non volevo che vostro padre mi beccasse... e ha funzionato.-

Quello la vide prendere comunque la boccetta e dirgli -Questo però è molto più sicuro...-

-Sì, lo è.- convenne rapidamente con lei, accarezzandole il volto e sentendo presto il desiderio di rinchiuderla in camera da letto, vedendola sfregare quel viso bellissimo contro il palmo della sua mano. Così tante gli avevano fatto gli occhi dolci, possibile che i suoi fossero così convincenti?

-Cos'hai intenzione di fare con lui?-

Le domandò dunque, istintivamente e lei arrossì, non sapendo affatto cosa dirgli.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now