La mia famiglia (Parte III)

362 39 21
                                    

I capelli scarmigliati, il completino sgualcito, le labbra gonfie e rosse, lo sguardo ebbro di piacere.

Così disordinata, forse era ancora più sensuale.

-Dove sono i piccioncini?- fece lei con voce glaciale, sistemandosi la gonna, alzata di poco lateralmente.

-In camera degli ospiti, ho dovuto smaterializzarli.- Leon aspettò che lo raggiungesse, poi ultimò -Skar, stavo per smaterializzare anche voi.-

La ragazza assunse un'aria rigida e replicò –Solo l'alcol e la droga riescono a farmi provare una forma di minimo apprezzamento nei suoi confronti, forse perché gli tappano quella fogna di bocca. Alla fine è solo un sacco di merda.-

Parole dure e volgari, che aveva pronunciato mentre fronteggiava l'ex professore che ora con attenzione la scrutava.

Era interessato alla sua prossima mossa.

La vide storcere la bocca e mordersi un labbro con fare giocoso, per poi intrappolarlo al bancone della cucina.

-... Mentre tu hai un sacco pieno di cose che mi piacciono. Tanto, Leon... lo sai da sempre-

Il Demone non poté però trattenere un sorrisino ironico, molto poco convinto.

S'inchinò sul suo viso, notandola arrossire e quindi scese al suo orecchio sussurrandole in demoniaco ΨLo Ami, Skar e lui ama te. Non riuscirete ad evitare questo eterno desiderio, non lo soffocherete ancora per molto, prima o poi, presto o tardi, vi divorerà. Ψ

Le sussurrò infine, facendola arrossire visibilmente e spingendola a replicare -La situazione è così da una vita, Leon. Se avessi ragione, ciò che dici sarebbe già successo e invece hai visto...- e sorrise compiaciuta -Il nostro odio reciproco riesce ad ammutolire alcol, droga e magia, nello stesso momento. Lui è l'ultima persona di cui potrei mai avere bisogno...- e allungò una mano verso il suo viso, ancora vicino al suo -Anche perché so da sempre di chi è che ho davvero la necessità.-

Fece quindi, con decisione, appoggiandosi al suo petto. Lui l'avvertì tremare, trovandosi vagamente in difficoltà in quella situazione.

Era ancora più bella e convincente del solito ed era tutta colpa di quella dannata droga portata da Rich.

Una parte di lui era piuttosto infastidita dal vedere i due continuare a spingersi lontano mentre le loro bocche bramavano il contatto reciproco, ma se ancora fra loro non era successo niente, forse era proprio a causa del fatto che fra loro... non si era mai messo nessuno.

Nessuno che potesse davvero spaventare l'altro.

"Forse potrei... aiutarli"

Assottigliò lo sguardo e scese a guardarla un attimo, pensieroso.

-Skar, io ho bisogno di una donna che sia totalmente mia. Non che fa finta di detestarne un'altra...-

Non proseguì, perché vederla così sofferente davanti alle sue parole lo turbava. Le voleva molto bene, era una ragazza adorabile e intrappolata in un incantesimo che avrebbe potuto portarle tanta felicità se lo avesse lasciato agire. Anche se ormai, molto probabilmente, con o senza incantesimo non sarebbe cambiato molto. Non esisteva alcuna magia in grado di creare Amore.

"Perché dovete continuare a maltrattarvi in questo modo?"

-Ed è così, Leon! Sai perfettamente come sono con i ragazzi, mi annoio dopo tre giorni, e dopo tutti questi anni non sono affatto riuscita a dimenticarti! Non puoi pensare che questo sia un caso! Desidero starti accanto più di ogni altra cosa al mondo!-

Ma lui non parve ancora distolto dai suoi pensieri -Arianna era totalmente e ineluttabilmente mia, Skarlet. E non venirmi a dire che lo saresti anche tu. Niente ti potrà fermare dal soddisfare il Nodo e il tuo legame con Raul è l'unico che sei riuscita a mantenere in tutti gli anni a scuola, nonché in questi. Dubito che potresti mai rinunciare a loro.-

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora