Essere Genitori (Parte I)

444 38 13
                                    

"Dove mi trovo?"

Thomas Malfoy era convinto di essere comodamente sdraiato sul letto con sua moglie, quando aprì gli occhi.

Scoprì molto presto però, di non trovarsi affatto a casa sua.

Il luogo in cui si trovava o che forse stava sognando, era ben diverso dalla sua camera da letto.

Infatti era circondato dall'oscurità mentre, nel sollevare il capo, vide mille spiragli di luce fioca, che sembravano stelle in un cielo nero. Non riusciva a capire se erano a un palmo dal naso o lontane chilometri.

-Finalmente sono riuscito a indurvi in questo sogno, Leggenda-

Sentì una voce provenire alle sue spalle, probabilmente, ma il contesto che lo circondava era il medesimo. Anche quando si voltava, la voce sembrava restare dietro di lui. Era apparentemente solo.

Aveva però una strana sensazione, per quanto non fosse a disagio. Non si trovava in una situazione di pericolo.

-Chi sei?-

Domandò semplicemente, certe volte essere diretti portava i migliori risultati.

-Devo un favore a suo figlio, unico motivo per il quale ho deciso di aiutarvi. Troverò Eva e la priverò del male innestatole dal Titano, quando l'ha rapita. Il tutto se, naturalmente, accetterete il mio aiuto.-

Tom continuava a guardarsi intorno, circospetto. Ma non riusciva a vedere nulla che non fosse il nero più totale.

-Perché non ti vedo?-

-Non ho tempo per parlare di questo. Accetterete il mio aiuto?-

-Come intendi aiutarci? Non so nemmeno il tuo nome, anche se mi fido di mio figlio, immagino ti stia riferendo a Darco-

-Supponete bene, il mio nome è Axel. Sappiate soltanto che dalle Ordinatrici mi è stato affidato il compito di gestire l'Oblio, luogo in cui tutti i mali si associano e non hanno il potere di attaccare le menti di chi è un Puro di Cuore, come lei, come Darco e come me.-

Tom sgranò gli occhi "Un altro Puro di Cuore?"

-Stiamo diventando parecchi con questa particolarità-

L'uomo replicò freddo –E' evidente che i tempi lo richiedono... anche se io non faccio testo. In ogni caso, so che temete di non riuscire a catturarla per tempo, cosa che ho discusso con Darco. Ci penseremo noi. Una creatura come lei non riuscirà a fuggire da qui, proprio a causa della sua Aura Magica intrisa di Essenza Titanica, tanto che certamente è riuscita ad avviluppare persino la sua anima. Ciò la rende estremamente vulnerabile a questo luogo.-

Il tono di lui era molto suadente ma al contempo deciso e sicuro. Questo lo rasserenava istintivamente, probabilmente perché aveva ben supposto che la sua età e la sua esperienza andavano oltre le sue aspettative.

C'era di certo un motivo se le Ordinatrici l'avevano scelto.

-Ci troviamo nell'Oblio?- domandò dunque Tom. Pensando che quel posto non avesse niente di pericoloso, apparentemente.

-Questo è solo un sogno, Leggenda. Ciò che osservate è il ricordo che ho io di quel luogo. E in ogni caso, la sensazione che le provocherebbe sarebbe la medesima. Ne siamo immuni.-

-Quindi volete occuparvene voi due? Sapete che ci ho già provato da solo e...-

-Non c'è possibilità di errore se io e Darco agiremo insieme, non deve darsi pensiero alcuno. Io la troverò, Darco la intrappolerà e io la trascinerò qui, nell'Oblio.-

Tom scosse il capo, liberando una risata saputa -Eva non resterà con le mani in mano, non si lascerà intrappolare come pensate. Io l'ho sottovalutata ed è vero, ma non potete tagliarmi fuori da questo attacco. Non ho parlato con mio figlio, ma so che non è solito dare seconde possibilità o fiducia a chi l'ha deluso, anche se solo per una volta. E, a quanto pare, io non sono escluso.-

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now