Vittoria amara (Parte II)

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Darco dovette abbassare lo sguardo stavolta -Mi spiace che pensi questo di Anwyn.-

-Non la pensi diversamente tu.-

-Non è così.-

-Lo è, invece. L'hai detto quando ce l'hai presentata e hai mille dubbi su di lei, dubbi che aumentano di giorno in giorno anzi che diminuire- insistette la donna, proseguendo: -Non sono abituata a vederti nascondere, Darco. Sei forte e niente deve spaventarti... mi auguro tu non stia iniziando a pensare di non essere abbastanza per lei.-

Al figlio scappò una risatina incredula. -Stai vaneggiando adesso, sono ben lontano dal pensare queste cose. Sono al pari di una divinità.-

-Lo sei. Ma non è certo questo a renderti meraviglioso- rispose lei, con serietà, vedendolo di nuovo arrossire e storcere la bocca. -Sembri davvero confusa, oggi.-

-Niente affatto. Ma è evidente che il modo in cui ti comporti e ciò che sei non potrebbero essere più distanti, in questo momento. L'unico immensamente confuso probabilmente sei tu. Ma continua pure a tormentarla e tormentarti, sei proprio figlio di tuo padre.-

[Ehi!]

[Ci sta.]

[Come sarebbe?!]

[L'avete finita, ficcanaso!?] li sgridò però la donna.

Darco storse la bocca, rosso in viso di nuovo e vide proprio il padre voltarsi a guardarlo, con noia. Arrossì e sbuffò, notando lo zio Dorian tirare fuori il labbro inferiore, cercando di imitarlo. Avevano platealmente origliato.

In quel momento capì che convivere con la famiglia Hegland, per la precisione con Dorian Hegland, avrebbe reso ogni cosa molto più complessa, più di quanto già non fosse.

 In  quel momento capì che convivere con la famiglia Hegland, per la  precisione con Dorian Hegland, avrebbe reso ogni cosa molto più  complessa, più di quanto già non fosse

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Lontano da casa Malfoy, Jazmyne guardava sotto shock il fidanzato, stentando a credere alle sue parole.

Hayden si era diretto a casa sua dopo che i fratelli avevano iniziato il processo di purificazione.

-Come può essere stata lei a dare l'ordine a quei vampiri?! Non ci credo, Hayden! È assurdo!-

Sbottò la ragazza, levandosi in piedi e iniziando a muoversi ansiosamente per il salone, con una mano in fronte.

Il fidanzato, dall'espressione gelida, scrutava il tavolino in vetro posto davanti al divano su cui era seduto e ribadì: –Ho succhiato via ogni ricordo, ogni briciola che potesse perlomeno giustificarla ai miei occhi, anche se non credo potranno mai esistere delle scuse accettabili. E per fortuna l'ho fermato in tempo, stava per bere dello Smemolatte.-

La bionda storse la bocca, palesandogli la sua ignoranza nell'argomento e lui fece spallucce, offrendole una spiegazione: -Quando non si hanno le capacità per rimuovere la memoria a un individuo e innestargliene un'altra e non hai dei Demoni Mnemonici fidati, compri questa pozione che devi far bollire personalmente, tenendo la mano all'interno del liquido, immaginando come vorresti sostituire un ricordo nella mente di qualcuno. Ovviamente puoi mutare solo discorsi o gesti, ma non puoi fargli credere di provare determinati sentimenti. Una volta bollito ha un sapore e un odore disgustosi, tanto quanto è complesso agire sul ricordo in sé.-

V.  I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora