Le pesti (Parte I)

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Il sole sbirciava attraverso le serrande della cameretta di due piccoli Hegland.

La stanza dei gemelli, i nostri Viktor e Ares, essendo condivisa con la sorellina Noemi, di soli sei anni, appariva piuttosto neutra. Di sicuro non era austera come il resto della casa. Dorian aveva accettato che la stanza dei suoi figli fosse piuttosto disordinata dal punto di vista dell'arredamento, ovviamente questo, fintanto che sarebbero rimasti piccoli, poi avrebbero avuto una camera tutta loro, come del resto, ora, c'è l'aveva Alexis. In tono, chiaramente, con il resto della villa.

Viktor, aprì i suoi luminosi occhi di vampiro quando sentì il raggio di luce ferirgli proprio il viso e la cosa ovviamente lo scocciò. Gli piaceva molto dormire, a differenza del gemello che era seduto alla scrivania, stava disegnando, come al solito.

Si alzò in piedi, sbadigliante e si avvicinò al fratello, appoggiando il mento sulla sua spalla e guardando cosa stesse creando.

-Oh, bello questo...- commentò, vedendo il mostro rappresentato sul foglio: era un uccello dal piumaggio vermiglio, dal becco dentato uscivano fiamme, mentre il ventre era nero e lucente. Chiaramente era un disegno animato dalla sua fantasia, quindi Viktor poteva vedere come le catene che sembravano intrappolare la bestia la portavano ad avere una forma piegata, anche se dai suoi occhi traspariva una forte determinazione nel ribellarsi e sollevarsi. Quando riusciva ad alzare il becco, sputava fuoco.

Aveva disegnato anche della pioggia, una pioggia verdognola e dai riflessi giallo intenso.

Era certamente molto creativo, oltre al fatto che per quanto fosse decisamente più forte del gemello, quando prendeva in mano dei colori, mostrava una delicatezza che cozzava totalmente col suo particolare carattere.

Lo vide poggiare il colore dopo essere rimasto un momento a osservare il suo operato nel complesso, poi Ares si alzò in piedi e abbassò lo sguardo verso il gemello -Andiamo a mangiare.-

E l'altro, che ancora guardava quell'uccello incatenato, alzò gli occhioni su di lui e lo seguì mentre l'altro faceva strada -I tuoi mostri sono sempre fighi, come mai però sono sempre in difficoltà? Non sembrano mai felici...-

Il gemello iniziava a pensare che un po' il fratello si sentisse come loro e quello gli dispiaceva tantissimo, visto che aveva una vera predilezione per lui.

-Perché mi vengono in mente così-

Rispose lapidario l'altro, aprendo la porta e ignorando il fatto che Noemi si sarebbe potuta svegliare, visto che la sorella aveva un sonno profondissimo.

Quando i giovani Hegland giunsero in cucina, Ares si mosse subito verso lo scomparto in basso dove erano raccolte tutte le bottiglie di sangue, ne prese una a caso, mentre Viktor lo sgridava -No! Prendilo AB! Ho fame!- e l'altro sbuffò, dicendogli -Guarda che non ti riempie più degli altri, è una cavolata-

Ma lo esaudì comunque, andando a far riscaldare la bottiglia dal drago nano che se ne occupava, dentro il forno.

-Ma è più intenso il sapore! E' più buono! Gli altri sono buoni con il cibo!-

E lì, Ares non gli rispose, non perdeva troppo tempo a contrapporsi ai giudizi del fratello, ne aveva fin troppi e lui fin troppo pochi.

Prese la bottiglia e la posizionò al centro della tavola, riempiendosi il bicchiere mentre l'altro lo osservava scontento -Potremmo andare a svegliare mamma e papà, così ci sarebbe anche da mangiare!-

E Ares assunse un'aria annoiata mentre lo guardava -E allora perché tirare fuori l'AB, se volevi anche mangiare?-

Viktor strinse le labbra, birbante e ridacchiò, mentre il gemello scuoteva il capo, un pelo divertito... forse.

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now