Il lupo da guardia (Parte I)

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Erano le cinque del mattino ormai e Rich, appena tornato da una delle tante feste alla Tana, stava per andare a dormire, Lara era rimasta con delle amiche.

Si levò rapido la maglia, lasciandola sul pavimento e, stanco morto, si gettò sul letto, sentendo però il telefono vibrare.

"Che rottura..."

Sbuffante, afferrò il disturbatore e guardò cosa gli avevano inviato: erano delle foto.

Mise a fuoco, infastidito, e notò che erano degli scatti fatti qualche notte prima, al compleanno di Hazel a cui erano stati invitati lui, Lara e anche il detestabile Falko.

E sarebbe stata una festa come tutte le altre, se non ci fosse stata anche la befana...

Ricordava di aver passato quasi interamente la serata con Lara, nel tentativo più palese di ignorare cosa faceva la stronza, peccato che la gente non aveva intenzione di lasciargli il beneficio del dubbio.

Infatti le foto inquadravano solo i suoi compagni, fra i quali spesso Falko che si sbatteva delle tizie.

Corrucciò lo sguardo mentre faceva scorrere le foto, e iniziò a montargli su l'ansia, notando la prima di quelle che ritraeva Skarlet decisamente vicina all'odiato rivale. Gli accarezzava la spalla, la coscia, ridevano come due idioti, lui le accarezzava i capelli...

Mentre vedeva quelle foto slittare davanti ai suoi occhi, decise di non andare avanti, perché la cosa lo stava agitando parecchio e non voleva essere costretto a buttare giù la porta di casa di Falko e andare a riempirlo di botte.

Se l'avesse fatto, Lara ce l'avrebbe avuta con lui e litigavano già a sufficienza, in quel periodo, a causa della presunta tregua.

Cancellò le foto e i messaggi, sperando che non gli arrivasse nient'altro. Quindi decise di spegnere il telefono.

Peccato che quando rimase nel buio della sua stanza, ad occhi chiusi e con ancora l'agitazione che scorreva nelle sua vene, l'unico pensiero che gli vorticava nella mente era:

"E se fossero andati oltre??"

L'idea che quel dannato bastardo si fosse portato a letto la Malfoy e che quella troietta da strapazzo ci fosse stata... lo faceva impazzire! Oltre al fatto che, se le fosse successo qualcosa, di certo i suoi genitori se la sarebbero presa con lui!

Quella consapevolezza gli fece aprire gli occhi di scatto "Certo! So esattamente cosa devo fare!"

Rasserenato così da quel pensiero, si addormentò... non meno che con un sorrisino compiaciuto sulle labbra.

In un luogo decisamente lontano da casa di Rich, un uomo, la cui natura era assolutamente unica nel suo genere, aveva lo sguardo riverso sulla sua "prigioniera".

Axel era seduto sul proprio divano che però, anzi che fronteggiare un tavolino o una televisione, fronteggiava un grande muro nero.

Per chiunque sarebbe apparso tale, meno che per lui.

In quel momento lo raggiunse suo padre: aveva un giornale in mano e un sigaro babbano fra le labbra -Beh, come procede?-

Gli domandò, andando a sedersi al suo fianco.

Axel sospirò sonoramente, continuando a fissare la parete e scosse il capo, un po' sconfortato -E' resistente come non avrei mai pensato. Anche se penso dipenda dall'enorme forza di legame dell'Essenza Titanica. E' talmente attaccata a lei che... sembra quasi l'abbia sempre avuta.-

Gli disse freddamente e il padre, che sembrava stare leggendo il suo giornale, lo ascoltò. Rimase in silenzio un momento e poi gli rispose -Credi che non riuscirà a portargliela via?-

V.  I TitaniWhere stories live. Discover now