CAPITOLO 42

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Pov's Niccolò
N: -"Regà sta qua!" *Avviso gli altri. La prendo tra le mie braccia e la stringo.*
N: -"Piccola mia! Ci sono io qui, sshh calma calma, è tutto finito." *Le accarezzo i capelli cercando di calmarla. Inizio a piangere, vederla così fa davvero male. Il suo respiro inizia a farsi regolare infatti inizia a piangere e mi abbraccia forte.*
N: -"Piccolè che mi combini." *Dico con la voce rotta dal pianto, gli altri assistono alla scena anche loro con le lacrime agli occhi. Valerio si avvicina e si avventa su di lei.*
V: -"Piccola cimice, che cosa fai?? Perchè non c'hai detto nulla? Guarda come te sei ridotta.. Di nuovo!" *Lei allora si butta su Valerio per abbracciarlo forte.*
S: -"Sc-scusatemi, n-non merito di avervi qui ora. Sv-sveva? Vieni qui. Adri anche tu." *Loro si avvicinano e la abbracciano forte.*
Sv: -"Che cazzo Simo che fai? Non avevamo detto di dirci tutto!!!!" *Dice scuotendola leggermente dalle spalle per poi riabbracciarla più forte. Dopo una mezz'oretta passata a piangere tutti insieme, Sveva porta Simona a farsi una bella doccia. Avrà perso almeno 15kg. Fa male, fa male davvero vederla così. Tornano in camera e vedo Simona guardarmi, così le sorrido per sollevarla un pò. Lei mi guarda con gli occhi spenti, vorrei chiederle tante cose ma sarà il tempo a darmi le risposte.*
A: -"Sveva, Valerio, che ne dite che andiamo un pò di là? Magari... Prepariamo la cena." *Dice Adriano per lasciarci soli. Non appena escono dalla stanza guardo Simona e la invito a sedersi sulle mie gambe. Si avvicina piano, si vede che si vergogna. Sono seduto steso sul letto appoggiato con la schiena sulla spalliera, la faccio mettere a cavalcioni su di me così da poterla guardare negli occhi. Non ho voglia di parlare, la guardo e le accarezzo i capelli con una mano e la schiena con l'altra. Passo con lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, lei ha lo sguardo basso dalla vergogna. Le accarezzo la guancia e con due dita le alto il viso.*
N: -"Non ti abbassare, voglio guardarti negli occhi." *Le sussurro avvicinandomi all'orecchio. Così inizia anche lei a guardarmi negli occhi, inizio a vedere i suoi
lucidi, così si butta sul mio petto e inizia a piangere mentre io l'abbraccio forte a me e l'accarezzo.*
S: -"Mi dispiace...." *Dice sottovoce.*
N: -"Che ti è passato per la testa eh piccolè?
S: -"Volevo evitarvi i miei problemi, volevo scappare da tutte le mie responsabilità, volevo scappare da ogni tipo di antidepressivo o dagli psicologi perchè ci sono passata già una volta e sono stanca. Sono stanca di star male, ho sofferto fin troppo nella mia vita. Volevo farla finita e allontanarmi da voi era un modo per farvi stare tranquilli senza di me invece vi ho fatto solo preoccupare, che poi perchè vi preoccupate per me? Perchè
siete venuti fin qui per salvarmi? Io merito solo di morire." *Dice sempre con la testa sul mio petto, singhiozzando a causa del pianto. Le prendo il viso tra le mani, siamo vicinissimi ma non è momento di capire cosa vogliamo per noi due, ora devo pensare a lei.*
N: -"Non lo dire mai più. Ascoltami bene, Valerio mi ha accennato qualcosa del tuo passato, per quel che vale io sono sempre con te." *Ora che ce l'ho qui tra le mie braccia non la farò scappare più.* N: -"Piccolé, TU MERITI DI VIVERE PER SEMPRE."

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