CAPITOLO 67

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Pov's Simona
S: -"SANTO CIELO MA PERCHE' NON HO MAI NIENTE DA METTERE!" *Sbraito io ormai avendo perso i lumi della ragione.*
Sv: -"Simo ma che stai a dì c'hai mille vestiti, datte na calmata ora vediamo cosa c'è... Mmh, questo no.. Questo troppo scollato.. Questo troppo da suora..." *Dice
Sveva uscendo dall'armadio tutti i miei vestiti.* Sv: -"Eccolo qua! Ma certo, come abbiamo fatto a dimenticarlo!" *Così si gira sorridente con un vestito in mano. E' un vestito che non ho ancora messo. Ricordate quello che Sveva e Laura mi hanno costretto a comprare? E' proprio lui. Rosso, aderente, corto che lascia la schiena scoperta.*
S: -"Me n'ero quasi dimenticata di averlo preso.. Ma non è che è esagerato?"
Sv: -"Basta non esagerare coi dettagli. Orecchini lasciati le perle, collana niente, metti solo un braccialetto o un orologio." *E così entro in bagno per vestirmi, Laura mi ha già truccata e mi ha fatto i capelli mossi. Indosso il vestito, mi ero dimenticata di quanto fosse bello. Indosso le scarpe col tacco, non troppo alto perchè non sono abituata, ed esco dal bagno.*
L: -"Sei un incanto amica mia." *Dice Laura una volta aperta la porta.* Sv: -"Secondo me Nicco non se riprende più dopo stasera." *Afferma invece Sveva facendoci ridere. Sento suonare il telefono, è lui, è qui giù, ok ora non respiro davvero. Saluto le mie amiche ed esco di casa. Appena scendo lo vedo lì vicino alla macchina che appena mi vede fa uno dei suoi sorrisi smaglianti. Ha un jeans nero e la camicia sul celeste ovviamente alla Moriconi, con i primi tre bottoni aperti.*
N: -"Buonasera principessa, sei stupenda." *Mi dice facendomi spostare tutti gli organi in ordine diverso, lo stomaco al posto del cuore, il cuore al posto del fegato e chi più ne ha più ne metta.*
Pov's Niccolò
*Simona ha appena varcato la soglia della porta di casa sua, ha un vestito rosso che le sta d'incanto, la sua carnagione, i suoi capelli neri e il suo fisico scolpito sembrano disegnati per quel vestito. Rimango spiazzato dalla sua bellezza, mi avvicino sorridendole e lei ricambia timidamente. Le prendo la mano e gliela bacio. Dopo esserci salutati le apro la portiera della macchina e la invito a salire, salgo anch'io e metto in moto.*
S: -"Dove stiamo andando?" *Chiede lei curiosa.*
N: -"Signorina, lo sa che la curiosità uccise il gatto?" *Dico io punzecchiandola.* N: -"Stasera devi solo stare bene."
S: -"Con te sto sempre bene." *Mi si scioglie il cuore alle sue parole e mi riempio di brividi. Lei si accorge della mia pelle d'oca guardando il braccio che è appoggiato sul cambio e ridacchia silenziosamente.*
N: -"Cos'ha da ridere signorina? Guardi che la riporto a casa." *Dico io scherzando e vedo lei che alza le mani in segno di arresa.*

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